Trecate - Fisico statuario, persona che non passa di sicuro inosservata, il "Rivo" da qualche tempo è uno dei 'ragazzi immagine' (oggi si chiamano 'cubisti' perché ballano sul 'cubo') della discoteca Celebrità. Persona molto vera, sincera e alla mano, sembra fugare da subito ogni pregiudizio che si può avere su chi fa questo 'mestiere', definito per antonomasia adatto a tipi che "se la tirano", "fanno i fighi" e "sembra che al mondo ci sono solo loro". Questo il suo racconto di se stesso, con molte parti che tracciano un profilo interiore del 'Rivo', quasi a parlare di sé sottovoce, a cuore aperto.
"Mi chiamo Riccardo Rivolta, ho 27 anni e abito a Magnago, un piccolo paesino in provincia di Milano. Sono stato fidanzato fino a poco tempo fa, ma unire la passione per il mio lavoro all'amore per questa ragazza mi ha portato ad avere molti disagi. Sono responsabile di un ufficio di archiviazione documenti e digitalizzazione nella zona di Magenta e questo mi porta via davvero molto tempo e spazio, ma ciò non toglie il fatto che non riesco a rinunciare alla mia più grande passione. Dire quando è nata la mia passione non è semplice, perché quando mi è stato proposto di intraprendere questa strada ero uno dei tanti che si divertiva a passare il sabato sera in discoteca in compagnia degli amici; quindi ho vissuto l'approccio con questo lavoro come un passo della mia vita che poteva portarmi a vivere un'esperienza unica e nuova. Ho iniziato esponendo la mia immagine-animazione alla discoteca Celebrità, locale che porterò sempre nel cuore, perché ancora oggi continua a darmi l'occasione per continuare ad andare avanti. Ho lavorato in molti altri locali, ma nessuno è mai riuscito a darmi le emozioni e le soddisfazioni che solo il 'Cele' riesce a trasmettermi. Non finirò mai di ringraziare la proprietà e il direttore artistico - Alessandro - mi sento davvero fortunato ad essere entrato in questa 'famiglia'. Vedere il mondo dall'alto accende la mia adrenalina, il mio corpo si muove a tempo di musica come le mie sensazioni che diventano forti quasi come il ritmo della musica... e si amplificano. Non riesco a sentire le voci della gente ma li vedo muoversi propensi a divertirsi e io mi sento in parte l'artefice di questo, grazie allo spazio che mi hanno assegnato e dò tutto me stesso e cerco di dare il meglio. Di questo mondo mi piace tutto: a voce siamo considerati solo persone d' immagine, certo non possiamo negarlo, ma io personalmente credo che siamo mossi da una forte passione verso il bello...non credo ci sia nulla di strano, ma tanti non lo ammettono. Siamo circondati da modelli, icone che raffigurano corpi scolpiti e chiunque ne rimane rapito perché è innegabile che la nostra attenzione si pone su tutto ciò che ci piace, quindi tirar fuori la nostra parte migliore facendo mille sacrifici non è solo apparire come si pensa, è ancher essere. Ogni cosa fatta con amore porta dei risultati ottimali, infatti mi preparo con devozione come uno sportivo si prepara per una gara agonistica. Mi 'piace piacere', ma sempre con umiltà, senza diventare troppo egocentrico. Il rapporto con il pubblico cambia, sei uno di loro solo che il tuo posto è al centro del cubo, sopra il cubo. Tutto questo comporta una preparazione immensa: le notti sono lunghe seppur cariche di entusiasmo e non nego che arrivo distrutto a casa dopo una serata. Le caratteristiche che dovrebbe avere un cubista? Non è retorica dire che non dovrebbe pensare solo al lato fisico, perchè credo nella comunicazione tra pubblico e 'cubista', li guardo e sorrido e mi gratifico con il loro divertimento. Non mi sento uno strumento ma parte di loro. Consiglio ai miei colleghi una cosa indispensabile: umiltà sempre! Pur avendo mille soddisfazioni non nego che unire questa passione alla vita 'normale' mi porta non proprio pochi disagi, ma so che quello che ci piace fare è indispensabile per gioire di questa vita che deve essere circondata da emozioni vive, certo gli affetti ne risentono. Sai ogni sera che lavoro inizio con il preparare la borsa con dentro tutto il necessario per la serata, raggiungo il locale e dopo molti anni ancora il cuore prima di salire batte forte... l'attesa di salire con 1.000... 2.000... 3.000 occhi puntati, fidatevi che solo provandolo riuscirete davvero a comprenderlo".
E il più brutto difetto che vedi negli occhi di qualcuno dall'alto del cubo? "Senza dubbio l'invidia". Saluta, passa tra ragazze che si lanciano occhiate di consenso tra loro e ragazzi che invece pensano in cuor loro "con un po' di palestra anch'io avrò tra qualche mese quel fisico..." e ritorna a guardare e guidare con il ballo la gente della notte. Come sempre gli accade da qualche anno... dall'alto verso il basso.
Gianmaria Balboni