Trecate - Una serata memorabile ed emozionante quella che sabato 23 novembre si è tenuta nella chiesa di San Francesco a Trecate. Organizzata dall’Associazione “Liberazione e speranza”. Per l’occasione, anche quest’anno, la corale San Gregorio Magno ha prestato la propria voce per far risuonare il grido di libertà di ogni donna e lo ha fatto mettendo in scena Carmen: storia di un femminicidio.
Nella nostra società il problema della prevaricazione degli uomini, spesso incapaci di accettare la fine di una relazione, sfocia sovente, purtroppo, nel preoccupante fenomeno del femminicidio. Questo è uno dei motivi che rendono Carmen molto attuale.
E’ un personaggio forte, femminile, anticonformista. È una donna particolare, bellissima, passionale, incantevole. Il cui fascino, più che da una sensualità sfacciata ed esibita, viene da uno slancio vitale fortissimo e da un amore smisurato per la libertà e l’indipendenza personale. Carmen non bada alle regole e ai ruoli sociali, non ha alcuna soggezione verso l’autorità, anzi, spesso se ne fa apertamente beffe. Una figura rivoluzionaria per l’epoca e attuale ancora oggi.
Carmen impersona tutte le donne che lottano e che hanno lottato per la propria libertà. Un’eroina di altri tempi, in un mondo dove la figura femminile è rimasta spesso chiusa in un clichè, relegata nell’ombra di un uomo, ecco che spunta questa donna che sceglie chi amare e chi non amare. Non sottosta a chi la costringe o la obbliga. Libera, comunque, oppure meglio la morte. E sulla scena muore, ma libera.
Sabato il pubblico ha potuto assistere ad uno spettacolo unico nel suo genere: contemporaneamente sono state rappresentate la Carmen di Bizet e la novella omonima di Prosper Mérimée, dal quale lo stesso Bizet trasse ispirazione. Un quadro d'insieme formato da letteratura e musica.
Ad impersonare Mérimée la voce appassionata di Gianni Dal Bello, intervallato dalle letture di Anna Belfiore, in lingua italiana, dei testi delle arie più famose dell’opera, una delle composizioni liriche tra le più eseguite al mondo, che venne composta nella seconda metà del XIX secolo e che vide il suo debutto nel 1875. Splendido il tenore Danilo Formaggia, un forte e appassionato don Josè; ammaliante, per voce e interpretazione, Giorgia Gazzola, nel ruolo di Carmen; delicata come si addice al personaggio di Micaela, l'esecuzione di Agnese Jurkowska e inappuntabile l’accompagnamento al pianoforte della pianista Anna Bigliardi.
Applauditissimo il coro San Gregorio Magno e soprattutto il maestro Mauro Trombetta nel duplice ruolo di cantante e di direttore della serata. Un’indimenticabile esecuzione svoltasi ai piedi dell’altare, sotto lo sguardo di Maria, una donna che ha scelto di affidarsi a Dio e, grazie al Suo amore, è salita in cielo; mentre davanti al pubblico Carmen, che ha scelto di non assecondare i voleri di un uomo, ma di essere libera, è stata uccisa da chi giurava di amarla. E questa è la scena. Nella realtà molte donne vivono costrette nella paura che i loro uomini, mariti, compagni, che giurano di amarle, le possano sfregiare, picchiare e da amanti troppo spesso si trasformano in carnefici.
Un plauso all’associazione che ha organizzato la serata, che dona speranza di salvezza a tutte quelle madri, mogli, compagne e donne che scelgono semplicemente di continuare a vivere.
Mariagabriella Di Giovanni