Cameri - Villa Picchetta ospita da domenica 14 a venerdì 26 ottobre una personale dedicata all'arte di Aldo Romano. L'iniziativa si intitola Metamorfosi ed è organizzata dall'ufficio Cultura dell'ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore. L'inaugurazione ha luogo domenica 14 alle 16; ci sarà la presentazione a cura di Emiliana Mongiat e la proiezione a cura di Mario Balossini. Orari di apertura: dal lunedì al venerdì 9-12.30; la domenica 14.30-18.30; sabato chiuso.
A proposito di Metamorfosi, scrive Emiliana Mongiat: "Se l’habitat dell’area protetta del fiume Ticino è luogo primario per il mantenimento e la proliferazione delle specie vegetali e animali dell’intera zona, il salone ottagonale di Villa Picchetta, centro dell’edificio dove l’Ente ha sede, può essere considerato il luogo privilegiato per ospitare immagini di nuove specie, nate da contaminazioni culturali e dalle scoperte immaginarie dell’inconscio di Aldo Romano. Il percorso, che viene proposto attraverso le opere di grafica dell’artista novarese, inizia dalle metamorfosi delle specie animali, ognuna delle quali rappresentata singolarmente con la razionalità della catalogazione scientifica e con tutte quelle diverse, inquietanti e raffinatissime particolarità che il segno perfetto definisce e rende visibili. Le specie diverse potranno sopravvivere perché hanno conservato dentro di loro l’inesauribile forza riproduttiva della natura, hanno accettato nuovi adattamenti e nuove metamorfosi che sono avvenute in fondo a intricati labirinti. Ma per Aldo Romano il labirinto è, soprattutto, metafora del pensiero, dello spazio mentale in cui l’individuo può ritrovarsi ma anche perdersi; è lo spazio dove poter far nascere le nuove specie ma anche dove poter recuperare alcuni importanti frammenti della propria esistenza, della propria conoscenza. Recupero che Aldo Romano, in un gioco grafico e mentale sempre più profondo e intrigante, ha esemplificato indagando nella vita e nella personalità di alcuni personaggi storicamente importanti e, in modo particolare di Franz Kafka e Charles Baudelaire. In essi la metamorfosi, verificatasi a livello inconscio, è stata avvertibile e progressiva. Il percorso si chiude con la tavola dedicata all’artista franco-americana Louise Bourgeois, morta quasi centenaria nel 2010. Il disegno riproduce una parte del suo viso, segnato dalle infinite rughe che il tempo ha inciso modificandolo in modo irreversibile. Anche in questo caso è avvenuta una metamorfosi: non è, però, il frutto di processi mentali immaginari ma è quella reale che la vita porta con sé e che dobbiamo essere pronti ad accettare perché avviene in ciascuno di noi".
Info: tel. 0321 517706 - www.parcoticinolagomaggiore.it.