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Mamma che fuochi... il trionfo della cascata di luci sul Castello di Galliate

Galliate - Mi dispiace per gli amici di Cameri, Trecate, Cerano e Pernate. Nell'area attigua a Novara quest'anno i fuochi più belli sono stati senza dubbo quelli di Galliate. Sarà per l'atmosfera tardo medievale, potremmo dire anche rinascimentale, di un Castello Visconteo-Sforzesco, illuminato dalle torce e da luci molto suggestive; sarà per la musica in sottofondo (molto simile per la verità alla sigletta delle partite di Champions League); sarà per i costumi e la cura di ogni particolare per ciascun rione partecipante al Palio e soprattutto sarà per lo spettacolo pirotecnico di quest'anno, ma davvero a molti è venuta in mente la straordinaria battuta del film "Non ci resta che piangere" con la coppia Benigni-Troisi: "Ma in che anno siamo? Siamo finiti nel '400?", "No, signore... siamo quasi nel '500...". Che le feste in maschera e soprattutto un Castello come quello di Galliate 'tiri' e abbia molto appeal lo dimostrano le tantissime persone presenti la sera di sabato 22 settembre in piazza Vittorio Veneto. Alle 22 puntuali sono iniziati i fuochi dalle torre e dai merli del Castello: mezz'ora di luci, botti, cordiandoli infuocati che hanno lasciato a bocca aperta grandi e piccoli. E alla fine del terzo forte colpo un lungo e meritato applauso. E poi tutti nei bar e locali di Galliate a consumare... per la gioia degli esercenti e baristi. Anche questo è turismo, anche questa è una forma di marketing... Molti dovrebbero farne tesoro di queste esperienze e farle proprie nel loro territorio. E' vero... qui c'è un Castello, ma ci sono anche proposte concrete e idee. Da altre parti forse troppi campanilismi e poco altro se non la solita scusa: "Siamo senza soldi e non possiamo spenderne". Più che una scusa è un autentico alibi...

Gianmaria Balboni