Trecate - Presentato la mattina di sabato 22 settembre nel teatro comunale il libro 'La vecchia dogana di San Martino'. "Per la realizzazione del volume - spiega l'autore Salvatore Tegoletto - ho compiuto delle ricerche presso l’Archivio di Stato di Novara, l’Archivio comunale di Trecate e gran parte nell’Archivio personale del signor Giuseppe Fregonara proprietario dell’ex Regia Dogana. Tutta la documentazione storica è stata trascritta per facilitare la lettura. Con la costruzione del nuovo Gran Ponte in pietra sul fiume Ticino a San Martino di Trecate e del nuovo tronco di strada reale che avrebbe condotto da Torino a Milano, l’Azienda Generale delle Regie Gabelle del Regno ritenne opportuno che, prima che fosse terminato e aperto il ponte, venisse costruita una Nuova Regia Dogana in località San Martino Ticino per controllare le merci in entrata e in uscita tra lo Stato Sardo-Piemontese e il Lombardo-Veneto. Così, nel dicembre del 1824, per la realizzazione del progetto e del calcolo della spesa della costruzione della Dogana fu interessato l’ing. Stefano Melchioni, Ispettore del Genio Civile, che era già l’autore del progetto ed era stato incaricato nella direzione dei lavori del Nuovo Gran Ponte in pietra. Il 21 maggio del 1825 venne presentato il primo disegno della futura Regia Dogana, accompagnato da una relazione in cui veniva indicato il sito prescelto per la costruzione e per la precisione erano già indicati gli uffici di dogana, gli alloggi, il magazzino di deposito, i portici, le cantine e il resto degli ambienti con le destinazioni d’uso. Nel giugno del 1825 l’Azienda Generale delle Regie Gabelle riteneva soddisfacente il progetto redatto dall’Ingegner Melchioni, ma nello stesso tempo faceva delle osservazioni e dei rilievi per alcuni cambiamenti che in ogni caso era necessario che fossero apportati alla nuova costruzione e dopo le varie modifiche strutturali e il calcolo di spesa, con delibera del 24 gennaio del 1826 del Consiglio delle Finanze, e con medesima delibera del successivo 8 febbraio, Sua Maestà approvava la costruzione del nuovo fabbricato per una spesa di 114.973 lire e 15 centesimi. Il 17 febbraio 1826 sono stati pubblicati gli avvisi d’asta per l’appalto della costruzione della Regia Dogana, aggiudicato al signor Bernardino Viviani, che già era appaltatore con altri del Ponte sul fiume Ticino. Successivamente all’aggiudicazione dell’appalto per la costruzione della nuova struttura, l’Ingegner Melchioni iniziò il sopralluogo e le verifiche del terreno che già era stato individuato sul ciglio dell’alta costiera di San Martino Ticino, adiacente al nuovo tronco di strada reale da Torino a Milano che, a una distanza di 935 metri, si collegava al nuovo Gran Ponte in pietra. Il terreno da acquistare per la costruzione della nuova dogana era di proprietà del signor Antonio Tavella di Boffalora, misurava 74 Tavole, e costava 650 lire più 30 lire per il riconoscimento dei danni per la perdita del raccolto dell’anno in corso. Completate le pratiche necessarie, l’Ingegner Melchioni sollecitò l’impresario affinché non si perdesse tempo nel preparare i materiali occorrenti e che non si ritardasse l’inizio dei lavori, iniziando subito a fare gli esatti tracciamenti perimetrali del fabbricato. L’ingegner Melchioni propose quindi al Direttore delle Regie Dogane, come collaboratore esperto nell’assistenza e nella vigilanza dei lavori, il signor Giò Maria Guarnerio di Mezzomerico. Per la direzione dei lavori indicò invece suo figlio, l'ingegnere Giovanni Antonio, che era già addetto ai lavori del nuovo ponte sul Ticino e che aveva incarico di direzione riguardante il tratto di strada reale in costruzione fra Trecate e il ponte. I lavori iniziarono il 26 aprile 1826. Il 9 maggio 1826 la Regia Segreteria delle Finanze autorizzò con un regio biglietto l’acquisto del terreno dal signor Antonio Tavella. Successivamente, l’Azienda Generale delle Regie Gabelle comunicò che il Consiglio delle Finanze aveva approvato il 30 maggio il contratto con il signor Bernardino Viviani per la costruzione della Regia Dogana. Il formale atto di vendita del terreno fatta dal signor Antonio Tavella al Regio Patrimonio dello Stato fu redatto con Istrumento il 17 giugno 1826, e rogato dal Regio Notaio Gennaro Gatti. Il 24 agosto del 1826 l’Ingegner Melchioni presentò una nuova relazione su un secondo progetto della Regia Dogana con le variazioni e le modifiche già indicate nelle osservazioni e con i nuovi rilievi fatti dall’Intendente Generale delle Regie Gabelle. Il primo collaudo venne effettuato il 18 febbraio 1828 anche se i locali erano già stati occupati nel precedente mese di dicembre ed erano già funzionanti nel momento dell’apertura del passaggio sul nuovo Ponte avvenuto il primo gennaio 1828. Nel mese di aprile del 1859 la Regia Dogana venne occupata dagli Austriaci e alla fine del successivo mese di maggio, vicinissimi ormai alla Battaglia di Magenta, gli Austriaci, abbandonando la Frazione San Martino Ticino e si portarono via mobili e utensili di proprietà delle Regie Gabelle, distruggendo inoltre il magazzino e alcuni locali della Dogana e causando danni per un valore complessivo di 3841 lire e 85 centesimi, come da perizia dal Capo Mastro Gaudenzio Urani. Con verbale del 9 luglio 1863 della commissione di Novara per la vendita di Beni Demaniali, fu approvata la vendita immediata della Regia Dogana al prezzo di 7479 lire e 20 centesimi. L’avviso d’asta fu pubblicato il 6 giugno 1873 e la gara pubblica se la aggiudicò il signor Giovanni Colombo al prezzo di 7.700 lire. La Dogana venne consegnata, come da verbale, il 15 marzo 1874. Dal 1904, alcuni locali della Regia Dogana furono adibiti a scuola elementare, mentre altri divennero prima la sede del Circolo di ricreazione e istruzione “Principe del Piemonte” e successivamente quella del Circolo Agricolo Operaio. Infine, a partire dagli anni ‘50 del Novecento, alcuni locali furono occupati dalla “Cooperativa Trecatese di consumo”, succursale n.3, nonché da abitazioni di uso civile. Nel 1959, in occasione del Centenario della Battaglia di Magenta, sulla facciata della Regia Dogana fu apposta una lapide che ricorda l’evento storico, con la partecipazione di Autorità e scolaresche. Negli anni seguenti altre commemorazioni sono state celebrate in ricordo degli avvenimenti della Battaglia di Magenta. Attualmente una parte dei locali del piano terra della Regia Dogana sono adibiti a trattoria, mentre altri locali sono abitazioni ad uso civile".