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Sinfonie dei sensi: ultimo appuntamento a Villa Picchetta a Cameri

Elena Ferrara

Cameri - Ultimo appuntamento di Sinfonie di Sensi 2024, la manifestazione ideata dal Teatro Coccia che porta il pubblico in beni storico architettonici convenzionati con il FAI – Fondo Ambiente Italiano della Provincia di Novara, all’ascolto musicisti di fama internazionale, e voci narranti, un pianoforte simbolo della tradizione artigiana, degustando le eccellenze enogastronomiche del territorio: un’esperienza che unisce i cinque sensi. Sono questi gli ingredienti di Sinfonie di Sensi – Oltre i confini della musica, che torna in una rinnovata edizione nel segno dell’ispirazione: dall’Opera alle grandi composizioni alle importanti figure femminili della Storia e della Musica.

La manifestazione ideata e organizzata da Fondazione Teatro Coccia di Novara, con il contributo di Ministero della Cultura, con Bösendorfer e FAI Delegazione di Novar  in qualità di main partner, il patrocinio di Regione PiemonteCittà di Novara, Comune di Trecate, Comune di Galliate, Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino del Lago Maggiore, Città Europea del Vino 2024, con il sostegno di, in collaborazione con Azienda Vitivinicola I Dof Mati, Azienda Vitivinicola Rovellotti, Orto in Cucina, Stop Over Viaggi, Agenzia Turistica Locale Terre Dell'alto Piemonte Biella Novara Valsesia Vercelli.

L’intera rassegna si articola su un suggestivo percorso multisensoriale: si inizia alle 19 con la visita alla dimora a cura dei volontari del FAI, segue il concerto-spettacolo e si conclude con la degustazione di vini dell’Alto Piemonte abbinati a piatti tipici della cucina locale.

Ultimo appuntamento Sabato 15 Giugno a Villa Picchetta a Cameri.

Villa Picchetta di Cameri, signorile sede e proprietà del Parco del Ticino e del lago Maggiore, già citata nei documenti del XVI secolo, sovrasta la valle del Ticino. È arricchita da tre giardini, dalla Sala dell’Ottagono con i suoi affreschi e dalla Sala Est con un imponente camino. Lo storico edificio, acquisito nel 1989 grazie al contributo della Regione Piemonte, era in passato la dimora padronale di un antico complesso agricolo, la Cascina Picchetta, costituito da rustici e dalla villa stessa, posta al centro dell’insediamento, che ancora oggi si distingue per i caratteri signorili dell’architettura. Dal gennaio 2001 è divenuta sede del Parco e ne ospita gli uffici, convegni, visite didattiche, mostre espositive e matrimoni. L’intero edificio è organizzato con struttura a pianta ad “U” con torrette poste agli angoli e dominato, al centro, da un tiburio con lanterna. Ancora ben conservate sono le ricche decorazioni a grottesca della Sala dell’Ottagono e quelle del Portico sul lato ovest, con raffigurazioni paesaggistiche. Da documenti dell’epoca sappiamo che nel 1575 Lucrezia Cioccara, nobildonna milanese moglie di Francesco Cid, acquisiva alcuni possedimenti, fra cui “la Ghisolfa cum domo dicta la Pichetta”. L’insediamento, corredato da boschi, prati e vigne, comprendeva case rustiche, una grande stalla, casseri e un edificio signorile, definito “palatium”, da identificarsi con la costruzione oggi sede del Parco. Nel corso dei secoli XVII e XVIII il nucleo cinquecentesco venne ampliato. La proprietà passò in seguito dalla famiglia Cid ai Gesuiti, come eredità dal nipote di Lucrezia. Dal 1779, con la soppressione dell’Ordine, il complesso appartenne ai nobili Natta d’Alfiano fino al 1833, quando fu nuovamente venduto. Per successive vendite o eredità passò quindi a diversi altri proprietari, finché nel 1989 fu acquistato dal Parco. La Villa, dopo il restauro delle parti architettoniche e dei giardini, è divenuta oggi non solo la sede dell’Ente, ma anche teatro di svariati eventi e manifestazioni, fra cui convegni, concerti, esposizioni, mostre, proiezioni, serate divulgative e altri appuntamenti culturali.

Terminata la visita alla Dimora, nel Salone dell’Ottagono, attende il pubblico il Trio Amiternum con un concerto che unisce Clara Schumann e Pauline Viardot.

Il Trio Amiternum nasce nell’immediatezza del terremoto del 2009 a L’Aquila e prende il nome dalle rovine del primo insediamento di Amiternum, risalente al X sec. a.C., simbolo di un’ininterrotta storia di disfacimenti e rinascite che da allora continua nel territorio aquilano. La rinascita sociale e culturale post sisma ha favorito il sodalizio umano ed artistico fra i tre giovani musicisti, provenienti da prestigiose accademie italiane ed europee, ritrovatisi tutti e tre in quella città ferita, ciascuno per i più disparati motivi. Così, il trio ha promosso la diffusione della musica da camera organizzando nel cuore della zona rossa del centro storico aquilano delle stagioni concertistiche e alcune masterclass con la collaborazione di artisti di fama internazionale. La performance musicale del Trio Amiternum si arricchisce del portato di ciascun componente, ed è quindi alimentata dal vissuto artistico, dai gusti e dalle idee individuali; la sintesi si ritrova nel provare ed interpretare la pagina musicale nel tentativo di restituirne l’autenticità. Nel repertorio del trio convivono caoticamente Mozart e Pärt così come Shostakovich, Brahms e Debussy. Federico Cardilli, violinista, svolge un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero in qualità di spalla dei secondi violini nel prestigioso ensemble I Solisti Aquilani, così come Giulio Ferretti, primo violoncello della stessa compagine e docente di Musica da Camera in Conservatorio. Giovanni Cardilli, pianista, affianca ad un’intensa attività didattica la carriera solistica e cameristica con artisti di fama internazionale.

La Musica si alterna alla Parola con il testo di Alessandro Barbaglia, recitato dall’attrice Elena Ferrari che vestirà i panni di Cristina Trivulzio di Belgiojoso in un’inedita narrazione legata all’appuntamento.

Elena Ferrari, nata a Novara, attrice e regista, diplomata presso la Scuola del Piccolo Teatro di Milano fondata da Giorgio Strehler e diretta da Luca Ronconi, perfeziona la sua formazione con stage con la coreografa Carolin Carlson, con Bruce Meyers, Mamadoue Djoume e Marcello Magni (tutti attori di Peter Brook). Si laurea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Torino, in Scienze della comunicazione. Esperienze lavorative: Cofondatrice della Compagnia Cabiria Teatro, con cui ha realizzato i seguenti spettacoli: La dolce Guerra, In macchina, Be Happy, Ti affido la mia storia, Misura per Misura, Il giardino dei ciliegi. Rewind, Romeo e Giulietta opera ibrida. Insieme a Mariano Arenella dirige la rassegna di teatro “Le notti di Cabiria” dal 2018 ad oggi. Dal 2022 progetta e co-organizza e realizza il progetto Stagelife che prevede spettacoli ad alta ibridazione tecnologica. Ha lavorato in teatro con Giorgio Strehler, Luca Ronconi, Franco Però, Ruggero Cappuccio, Riccardo Muti, Jacques Lassalle, Giulio Bosetti, Tonino Conte, Paolo Ferrari, Paolo Bonacelli. Ha preso parte ad una quarantina di allestimenti interpretando Goldoni, Pirandello, Rostand, Lorca, Checov, Verga, Guareschi, Feydeau, Tabucchi, De Filippo, Fausto Paravidino e tanti altri. Per il cinema e la televisione ha lavorato con Robert Golden (Wec Production, Londra), Laura Porrino, Alberto Rondalli, Corbucci e Pipolo, Solenghi-Lopez, G. Squizzato Vanni Vallino e Mariano Lamberti. Ha co-scritto e co-prodotto gli spettacoli: Cleopatra, Cesare e Antonio, Paloma e Sapere Tutto. Dal 2007 collabora con la Compagnia Teatrale i Guitti di Brescia, con cui ha realizzato dieci allestimenti, tutti nel ruolo di protagonista. Nel 2012 inizia a collaborare con l'Accademia dei Folli di Torino debuttando con lo spettacolo Il Bugiardo di Carlo Goldoni. Dal 2011 cura la creazione di una serie di reading-spettacolo con musiche dal vivo dedicandosi ad alcuni autori letterari come Isabel Allende, Italo Calvino, Primo Levi, Giovannino Guareschi, Fratelli Grimm, Dacia Maraini e Concita de Gregorio. Nel giugno 2014 partecipa alla creazione dello spettacolo Assassine con la regia di Manuel Renga. Ha vinto i premi “Wanda Capodaglio” (Primo premio, Bologna, Teatro delle Celebrazioni, Giugno 2001), “Prova d’attore” (Terzo Premio, Torino, Teatro Gobetti, Dicembre 2001) e “Aquilegia Blu” come miglior attrice e miglior autrice con uno studio su “Antonio e Cleopatra”. Lavora dal 2004 come insegnante di recitazione: ha collaborato con la Scuola dei Teatri Possibili, sede di Roma, il Centro Artistico “Il Grattacielo” di Livorno, ha inoltre progettato e condotto il corso “Fabbrica Teatrale” realizzato dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Roma, e il corso “C’è aria di teatro” per quattro anni presso il Comune di Castelleone (Cr). Nel 2012 insegna presso la scuola Accademy di Oleggio (No). Dal 2013 insegna recitazione presso la Scuola del Teatro Musicale di Novara.

Tutti gli eventi terminano con la degustazione di vini dell’Alto Piemonte per celebrare la qualifica “Città Europea del Vino” 2024 che questo territorio (con il Gran Monferrato) ha ottenuto da Marzo a Novembre 2024. Sarà possibile scoprire le tante e diverse eccellenze di questi territori, insigniti da Recevin, Rete Europea delle Città del Vino, del titolo che, a rotazione, premia le migliori realtà produttrici dell’Italia, alternandosi con altre città vitivinicole di Portogallo e Spagna. Dai grandi Nebbioli dell’Alto Piemonte agli autoctoni Vespolina e Uva Rara. Biodiversità straordinaria che si rispecchia in produzioni vinicole di alto livello e con numerose e notevoli punte di diamante. E, dietro questi numeri eccellenti, c’è anche un altro fenomeno in crescita: l’enoturismo nel territorio dell’Alto Piemonte vede sempre più viaggiatori, soprattutto italiani ed europei, alla ricerca di esperienze enogastronomiche come elemento centrale e non collaterale dei loro viaggi.

Alle degustazioni di vini si abbinano le pietanze tipiche di queste zone, selezionate e sapientemente amalgamate dallo chef Giovanni Ruggieri dell’Orto in Cucina, ristorante con cucina tradizionale curata da un cuoco con vaste esperienze in locali stellati. Piatti genuini con materie prime selezionate, ben presentati, realizzati con tecnica stellata. Pasta fresca, dolci, pane fatti in casa ogni giorno. Il ristorante è inserito in un progetto sociale per l'impiego di persone svantaggiate.

A dimore, pianisti, voci e degustazioni si unisce un protagonista assoluto, che rinnova la sua collaborazione come main partner di Sinfonie di Sensi: il pianoforte Bösendorfer, sinonimo di tradizione, artigianato e qualità. Fornisce i propri strumenti a impreziosire il progetto. “Nata nel 1828 a Vienna, Bösendorfer è una delle più antiche aziende produttrici di pianoforti ancora in attività – spiega Giovanni Iannantuoni, Senior Manager Piano Strategy & Marketing Yamaha Music Europe branch Italy - A soli dieci anni dalla sua fondazione, nel 1838, il giovane compositore e artista Franz Liszt riconosce la straordinaria manifattura e l’alta qualità dei pianoforti Bösendorfer durante un suo concerto: questo momento segna l’inizio di una stretta amicizia e di un percorso verso il prestigio indiscusso da parte di Bösendorfer. Nel 2008 l’impresa giapponese Yamaha acquisisce Bösendorfer. Cosciente e attenta al prezioso patrimonio di Bösendorfer, la manifattura austriaca rimane completamente indipendente e continua ad essere gestita come una società austriaca indipendente. Oggi come allora, Bösendorfer è un brand che trasmette, prestigio, qualità, cultura, bellezza. Per questa ragione la sintonia con un progetto raffinato e prestigioso come Sinfonie di Sensi - per noi di Bösendorfer - è stata immediata, così come naturale è stato il desiderio di supportare le tre magiche serate che si svolgeranno in un territorio meraviglioso, ricco di storia, tradizione e cultura. Siamo molto felici ed orgogliosi di esserne parte”.

Biglietti 60,00 euro, parte dei quali sono destinati a sostegno del FAI, in vendita online su www.fondazioneteatrococcia.it e presso la biglietteria del Teatro Coccia.

Attivata per il 2024 una collaborazione con StopOver Viaggi che realizza degli speciali pacchetti turistici dedicati al pubblico di Sinfonie di Sensi.