Trecate - Primo appuntamento di Sinfonie di Sensi 2024, la manifestazione ideata dal Teatro Coccia che porta il pubblico in beni storico architettonici convenzionati con il FAI – Fondo Ambiente Italiano della Provincia di Novara, all’ascolto musicisti di fama internazionale, e voci narranti, un pianoforte simbolo della tradizione artigiana, degustando le eccellenze enogastronomiche del territorio: un’esperienza che unisce i cinque sensi.
Sono questi gli ingredienti di Sinfonie di Sensi – Oltre i confini della musica, che torna in una rinnovata edizione nel segno dell’ispirazione: dall’Opera alle grandi composizioni alle importanti figure femminili della Storia e della Musica.
La manifestazione ideata e organizzata da Fondazione Teatro Coccia di Novara, con il contributo di Ministero della Cultura, con Bösendorfer e FAI Delegazione di Novar in qualità di main partner, il patrocinio di Regione Piemonte, Città di Novara, Comune di Trecate, Comune di Galliate, Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino del Lago Maggiore, Città Europea del Vino 2024, con il sostegno di, in collaborazione con Azienda Vitivinicola I Dof Mati, Orto in Cucina, Stop Over Viaggi, Agenzia Turistica Locale Terre Dell'alto Piemonte Biella Novara Valsesia Vercelli.
L’intera rassegna si articola su un suggestivo percorso multisensoriale: si inizia alle 19 con la visita alla dimora a cura dei volontari del FAI, segue il concerto-spettacolo e si conclude con la degustazione di vini dell’Alto Piemonte abbinati a piatti tipici della cucina locale.
Primo appuntamento Sabato 25 Maggio a Villa Cicogna, Trecate. Dove anticamente sorgeva il “castello” di Trecate distrutto dal Barbarossa, il marchese Antonio Giorgio Clerici, ambasciatore dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, costruì a partire dal 1732 una grandiosa villa di caccia. La Villa fu progettata da Francesco Croce, nato a Milano nel 1696, architetto di fiducia dei Marchesi Clerici, figura significativa del suo tempo. La sua opera più nota è infatti la guglia maggiore del Duomo di Milano, eretta nel 1769. La villa viene realizzata per ostentare l’importanza economica e politica della famiglia e, oltre a servire agli ozi ed allo svago dell’aristocrazia, diventa la sede dell’azienda agricola padronale. Vengono organizzate feste, battute di caccia, ma al suo interno vengono raccolti i prodotti agricoli, pagati gli affitti e vengono stipulati contratti. Il marchese Clerici moriva nel 1768 e la villa di Trecate era servita al riposo del feudatario ferito in varie battaglie. Proprietari della Villa furono poi i Conti Annoni di Cerro fino al 1890 quando la proprietà di Trecate dell’omonima villa, venne ereditata dal Conte Gian Pietro Cicogna Mozzoni dal cugino Conte Aldo Annoni, ultimo discendente della sua famiglia. La villa non venne usata dal Conte Cicogna Mozzoni come propria abitazione, ma come residenza di campagna. Nel 1917 alla morte del Conte Gian Pietro Cicogna Mozzoni, detta proprietà passò al figlio Conte Giovanni Ascanio. Il Conte Giovanni Ascanio Cicogna Mozzoni diede inizio al restauro della villa tra il 1917 e il 1921, progettando e disegnando il giardino all’italiana di fronte alla stessa ed il vasto giardino all’inglese sul lato opposto. Alla scomparsa del Conte Giovanni Ascanio Cicogna Mozzoni, Villa Cicogna venne ereditata dai figli del nipote Conti Ludovico ed Ascanio Cicogna Mozzoni. Dopo qualche anno di chiusura, la proprietà venne rilevata da una società che a sua volta la vendette al Comune di Trecate nel 1975. La villa Cicogna ha il caratteristico impianto architettonico a forma di triplice “U”, con motivo del portico a tre fornici, posto nel mezzo del corpo principale; motivo questo che si riscontra in altre ville progettate dal Croce. Il "gioiello" di Villa Cicogna rimane il Salone delle Feste, l'antica sala da ballo dei Conti Cicogna, con ingresso dal Giardino all'Italiana, situato nell'ala nord della Villa. Ha pareti affrescate, con la volta lunettata e decorata con stucchi policromi, il pavimento di legno intarsiato e un'elegante ringhiera in ferro battuto a chiudere la balconata del primo piano, originariamente destinata ai musicisti. Restaurato di recente il Salone delle Feste è stato inaugurato ufficialmente poco più di dieci anni fa.
Terminata la visita alla Dimora, nel Salone delle Feste, attende il pubblico Olaf John Laneri con un concerto il cu programma unisce Franz Liszt, Ferruccio Busoni e come siano stati ispirati dall’Opera Lirica (da Lucia di Lammermoor a Rigoletto, da Carmen a Don Juan).
Olaf John Laneri nasce a Catania da padre siciliano e madre svedese, termina brillantemente gli studi a Verona e quindi si perfeziona in Italia e all’estero per poi conseguire la qualifica di Master all'Accademia Pianistica di Imola. Dopo diverse vittorie in competizioni nazionali, nell'estate del 1998 vince la cinquantesima edizione del prestigioso concorso “F. Busoni” di Bolzano (II premio ‘con particolare distinzione’). Delle sue Variazioni di Brahms sopra un Tema di Paganini, unica esecuzione di un italiano inserita nel CD pubblicato per festeggiare il Cinquantesimo del concorso Busoni, A. Cohen scrive nell’ International Piano: “La migliore esecuzione dal vivo che abbia mai sentita”. È presente in rinomate stagioni in Italia e in Europa come solista e con orchestra (Pomeriggi Musicali di Milano, Orchestra dell’Arena di Verona, Symphony Orchestra di Tokyo, Filarmonica di Montecarlo), collaborando con direttori quali Lawrence Foster, Tomas Hanus, Lior Shambadal. Un posto di rilievo nel suo repertorio occupa la figura di Beethoven, autore quasi sempre presente nei programmi concertistici; ha, nello scorso 2019, terminato la quarta esecuzione integrale del corpus delle 32 Sonate in otto concerti per il pubblico di Alessandria, dopo averle proposte a Bologna, Modena e Udine. L’interpretazione del Secondo Concerto di Brahms con i Berliner Symphoniker in tournée in Italia gli ha procurato nel 2007 l’invito con lo stesso concerto alla Sala Grande della Philharmonie di Berlino. Nel novembre 2015 è uscito un cd con musiche di Brahms (Ballate op.10, Variazioni sopra un Tema di Paganini op.35, Klavierstücke op.76) per la Universal, e nel settembre 2019 un'altra registrazione con il Trio Gustav dei due Trii di Mendelssohn (Trii op.49 e op.66) per la Da Vinci. È docente di pianoforte presso il Conservatorio di musica di Venezia. Suona in Duo con la violinista Laura Marzadori e nel Trio Gustav con il violinista Francesco Comisso e il violoncellista Dario Destefano. Ha suonato al Festival di Brescia e Bergamo, al Teatro Olimpico di Vicenza, al Teatro Bellini di Catania, alla Sagra Malatestiana di Rimini, alla Sagra Musicale Umbra, al Palazzo del Quirinale a Roma, al Tiroler Festspiele in Austria, alla Radio della Svizzera Italiana a Lugano, al Festival della Ruhr, alla Herkulessaal e al Gasteig di Monaco, per la Deutsche Rundfunk, alla Salle Gaveau e per Radio France a Parigi, in Salle Molière a Lione, al Festival Chopin in Polonia, al Festival di Gijón, all’Opéra di Montecarlo, al Rudaki Hall di Tehran. É stato invitato a suonare all’inaugurazione della Biblioteca della Sala Borsa di Bologna, e a Berlino per la chiusura della mostra dedicata ai disegni (per la prima volta riuniti) di Botticelli sulla Divina Commedia di Dante.
La Musica si alterna alla Parola con il testo di Alessandro Barbaglia, recitato da Leonardo Pesucci e un’inedita narrazione legata all’appuntamento.
Tutti gli eventi terminano con la degustazione di vini dell’Alto Piemonte per celebrare la qualifica “Città Europea del Vino” 2024 che questo territorio (con il Gran Monferrato) ha ottenuto da Marzo a Novembre 2024. Sarà possibile scoprire le tante e diverse eccellenze di questi territori, insigniti da Recevin, Rete Europea delle Città del Vino, del titolo che, a rotazione, premia le migliori realtà produttrici dell’Italia, alternandosi con altre città vitivinicole di Portogallo e Spagna. Dai grandi Nebbioli dell’Alto Piemonte agli autoctoni Vespolina e Uva Rara. Biodiversità straordinaria che si rispecchia in produzioni vinicole di alto livello e con numerose e notevoli punte di diamante. E, dietro questi numeri eccellenti, c’è anche un altro fenomeno in crescita: l’enoturismo nel territorio dell’Alto Piemonte vede sempre più viaggiatori, soprattutto italiani ed europei, alla ricerca di esperienze enogastronomiche come elemento centrale e non collaterale dei loro viaggi.
Alle degustazioni di vini si abbinano le pietanze tipiche di queste zone, selezionate e sapientemente amalgamate dallo chef Giovanni Ruggieri dell’Orto in Cucina, ristorante con cucina tradizionale curata da un cuoco con vaste esperienze in locali stellati. Piatti genuini con materie prime selezionate, ben presentati, realizzati con tecnica stellata. Pasta fresca, dolci, pane fatti in casa ogni giorno. Il ristorante è inserito in un progetto sociale per l'impiego di persone svantaggiate.
A dimore, pianisti, voci e degustazioni si unisce un protagonista assoluto, che rinnova la sua collaborazione come main partner di Sinfonie di Sensi: il pianoforte Bösendorfer, sinonimo di tradizione, artigianato e qualità. Fornisce i propri strumenti a impreziosire il progetto. “Nata nel 1828 a Vienna, Bösendorfer è una delle più antiche aziende produttrici di pianoforti ancora in attività – spiega Giovanni Iannantuoni, Senior Manager Piano Strategy & Marketing Yamaha Music Europe branch Italy - A soli dieci anni dalla sua fondazione, nel 1838, il giovane compositore e artista Franz Liszt riconosce la straordinaria manifattura e l’alta qualità dei pianoforti Bösendorfer durante un suo concerto: questo momento segna l’inizio di una stretta amicizia e di un percorso verso il prestigio indiscusso da parte di Bösendorfer. Nel 2008 l’impresa giapponese Yamaha acquisisce Bösendorfer. Cosciente e attenta al prezioso patrimonio di Bösendorfer, la manifattura austriaca rimane completamente indipendente e continua ad essere gestita come una società austriaca indipendente. Oggi come allora, Bösendorfer è un brand che trasmette, prestigio, qualità, cultura, bellezza. Per questa ragione la sintonia con un progetto raffinato e prestigioso come Sinfonie di Sensi - per noi di Bösendorfer - è stata immediata, così come naturale è stato il desiderio di supportare le tre magiche serate che si svolgeranno in un territorio meraviglioso, ricco di storia, tradizione e cultura. Siamo molto felici ed orgogliosi di esserne parte”.
Biglietti 60,00 euro, parte dei quali sono destinati a sostegno del FAI, in vendita online su www.fondazioneteatrococcia.it e presso la biglietteria del Teatro Coccia.
Attivata per il 2024 una collaborazione con StopOver Viaggi che realizza degli speciali pacchetti turistici dedicati al pubblico di Sinfonie di Sensi.