Oleggio - Quando Johann Sebastian Bach (nella foto) iniziò a comporre le "Variazioni Goldberg" aveva 56 anni e da circa 18 anni occupava l'ambitissimo posto di "Kantor" (sostanzialmente il responsabile di tutto ciò che si riferiva alla musica) nella storica chiesa di S.Tommaso a Lipsia, chiesa che da secoli rappresentava un autentico punto di riferimento per le esecuzioni organistiche in tutto il mondo germanico, e che ospitò in assoluta segretezza nella prima metà del 500 le trattative, che peraltro non andarono a buon fine, con una delegazione pontificia per risolvere la questione dello scisma luterano. A Lipsia Bach arrivò dunque nel 1723 proveniente da Kothen dove ricopriva l'incarico di "Kappelmeister", titolo di fatto equivalente a quello di Kantor a Lipsia, incarico che inizialmente non abbandonò, provocando in tal modo i primi screzi con i superiori laici ed ecclesiastici della chiesa e della città. A Lipsia comunque Bach rimase, e l'organo della chiesa di S.Tommaso fu lo strumento che diede vita ad alcuni dei suoi più grandi capolavori. E' stata dunque Lipsia, più che Eisenach dove nacque nel 1685, la vera città di Bach e ancora oggi provoca emozione entrare nella chiesa di S.Tommaso e ritrovarsi di fronte l'organo sul quale, tutte le domeniche, Bach eseguiva ciò che nei giorni precedenti aveva composto: uno storico tedesco ha calcolato che furono circa 750 le "prime" esecuzioni all'organo che Bach presentò ai fedeli riuniti per il servizio religioso. Fu a Lipsia che il Kantor presentò per la prima volta la stupefacente raccolta, divisa in due libri, dei 48 preludi e fughe in tutte le tonalità maggiori e minori, poi conosciuta come "Il clavicembalo ben temperato", e fu sempre nella stessa città che videro la luce le due grandi "Passioni", di S.Matteo e di S.Giovanni, e poi "L'offerta musicale" (1847) e l'ultimo fondamentale capolavoro e pietra miliare di tutti i modi di organizzare il cosiddetto "contrappunto": "L'arte della fuga", non finito in quanto Bach morì (1850) dopo aver terminato il 23° brano, sui 24 che doveva completare. Ebbene, sabato 28 con inizio alle ore 21.00 il tradizionale concerto di San Michele, promosso dall'Amministrazione comunale e dalla Parrocchia della nostra Città e dalla nostra associazione, sarà imperniato su di un altro autentico monumento musicale, concepito e scritto a Lipsia tra il 1741 e il 1742: le famose "Variazioni Goldberg" - composte, come annotò lo stesso Bach, per fare esercitare il suo allieve prediletto Gottlieb Goldberg - con le quali si sono misurati tutti i più grandi pianisti e clavicembalisti del mondo. Si tratta di un' "Aria"con 30 variazioni, inizialmente pubblicata come "Quarta parte degli esercizi per tastiera" e il titolo originale indica chiaramente l'intento dell'Autore di dar vita ad una composizione che servisse ai giovani musicisti come esercizio preparatorio per la propria tecnica alla tastiera e come esempio di come si possa sviluppare da un semplice motivo iniziale una serie quasi infinita di variazioni. Sono passati ormai più di 260 anni, eppure le "Variazioni Goldberg", insieme con "L'arte della fuga" e "Il clavicembalo ben temperato" sono ancora considerate le basi imprescindibili per tutti coloro che vogliono comporre partiture musicali, e ancora di più lo sono per coloro che, già profondi conoscitori della scrittura musicale, intendono innovare e ricercare sonorità nuove e differenti dal mondo classico della tonalità.
Ad offrirci le "Variazioni", nella loro stesura integrale, al clavicembalo, e in prima esecuzione assoluta ad Oleggio, sarà il nostro concittadino Marco Gaggini, eccellente prodotto dei Conservatori di Novara e di Milano e successivamente laureatosi in Musicologia a Cremona e Firenze, già avviato ad una brillante carriera come concertista e come docente. Le sublimi, difficili e magiche note dell'uomo che trasportò tutta la musica che era stata creata prima di lui in un'altra dimensione più coerente con i tempi che stavano cambiando, con il rifiuto dello stile galante sino a quel momento in voga e con la continua ricerca di nuovi sviluppi strutturali e tematici, risuoneranno in un ambiente affascinante e adatto - la Basilica di San Michele, gioiello dell'architettura romanica non solo piemontese - e tale da far divenire questo concerto, ad ingresso libero, un evento musicale che la nostra Città ricorderà. Alla fine dell'esecuzione il Maestro Gaggini si intratterrà con il pubblico nel corso del tradizionale rinfresco offerto dagli Amici della Musica nel locale adiacente la Basilica, rinfresco al quale tutta la Cittadinanza è invitata.
l. c.