Trecate - Dopo il successo del Requiem di Mozart a Vigevano, la corale si è dedicata al Requiem di Verdi. Opera colossale per coro, orchestra e solisti, è stata scritta dal cigno di Busseto per la scomparsa del grande romanziere italiano e, proprio nel ricordo di Alessandro Manzoni, la corale trecatese “San Gregorio Magno” ha partecipato ad una piccola tournè nei luoghi cari allo scrittore.
La prima esecuzione si è tenuta al teatro Sociale di Sondrio per il concerto inaugurale della stagione 2023-2024. Una stagione che, nell’intenzione del direttore artistico, Lorenzo Passerini, vuole avvicinare i giovani alla musica classica perché è “una musica che fa riflettere, che aiuta, che fa comprendere e che ci fa comprendere. Una musica che, una volta avvicinata, amarla sia una semplice conseguenza”.
Una serata straordinaria in cui ha avuto luogo non un concerto, ma un evento grandioso, così infatti l’ha presentato al pubblico, in teatro, il maestro: “È un monumento all’Italia. È un brano dedicato al Sommo Alessandro Manzoni, del quale quest’anno ricorrono i 150 anni dalla morte. Ma non solo. Vedetela come un’ esperienza anche da fare al di fuori di una chiesa, perché questo Requiem sta benissimo in un teatro”. Infatti Passerini, con la sua inconfondibile irruenza, unita a una concentrazione e precisione maniacali, è riuscito ad ospitare sul palco oltre 270 persone tra orchestrali e coristi.
L’inaugurazione, che si è tenuta sabato 30 settembre, ha offerto al pubblico, oltre all’esecuzione del maestoso Requiem di Verdi, la delicatezza del Requiem di Puccini. Un accostamento, che forse non si è fatto mai, tra il “piccolo Requiem”, sei minuti quello pucciniano eseguito dal coro di voci bianche della scuola di musica di Colico, e il “grande”, per estensione temporale e per il coinvolgimento musicale di ben due cori, orchestra e solisti, quello verdiano. Il primo dedicato e scritto in ricordo di Giuseppe Verdi, il secondo, come già affermato, composto dal maestro di Busseto come tributo alla scomparsa del Gran Lombardo.
Un’apertura degna dei Festival internazionali, con solisti di fama, un’orchestra al gran completo e quattro cori coinvolti. Tutto diretto da Lorenzo Passerini.
Il concerto verdiano è stato eseguito dall’Orchestra Vivaldi di Milano con il coro Amici del Loggione del Teatro alla Scala (Maestro del coro Filippo Dadone), il Coro San Gregorio Magno (maestro del coro Mauro Trombetta) e con i solisti Annarita Taliento (soprano), Giorgia Gazzola (contralto), Danilo Formaggia (tenore) e Carlo Agostini (basso). La platea incantata e attraversata dalla potenza della musica ha ripagato tutti gli esecutori con lunghissimi applausi, ben più di 10 minuti ininterrotti.
Il secondo appuntamento del Requiem di Giuseppe Verdi è andato in scena venerdì sera, 6 ottobre, nella Basilica di San Nicolò a Lecco ed ha aperto ufficialmente il Festival ‘Lecco Città dei Promessi Sposi’, tradizionale rassegna in omaggio ad Alessandro Manzoni e alla sua opera. Il cast degli esecutori era il medesimo di Sondrio, (120 coristi, 75 musicisti, quattro solisti) diretti, in questa seconda occasione, dal maestro Filippo Dadone. Un’esibizione unica ed emozionante che ha stregato i numerosissimi presenti. Standing ovation del pubblico e bis concesso dal direttore, cosa certamente insolita quando si esegue il Requiem verdiano, ma tanto era l’entusiasmo del pubblico che il maestro non ha potuto esimersi dal riproporre un brano. Inutile ribadire il successo di entrambe le serate.
Alla fine restano nell’anima le note verdiane e la loro verità; “Verdi ha composto il Requiem per una commemorazione pubblica, ma la sua musica ci parla dell’incontro individuale con il mistero della morte e lo sgomento di fronte all’eternità” (cit. Angelo Rusconi), perché la musica ancora una volta parla a noi singoli e all’umanità intera con una potenza evocativa universale che ci affascina e ci fa riflettere.
Mariagabriella Di Giovanni