Vercelli - Martedì 2 dicembre verrà presentato presso il Rettorato dell’Università del Piemonte Orientale (ore 16.30, Via Duomo 6 a Vercelli) il volume “L’ascolto del territorio. Esperienze di democrazia partecipativa” scritto dai docenti Gian-Luigi Bulsei e Noemi Podestà. Alla presentazione interverranno il rettore dell’UPO Cesare Emanuel, il sindaco di Vercelli Maura Forte e il vice-sindaco di Casale Monferrato Cristina Fava. Il volume raccoglie l’esperienza diretta dei due Professori in ambito sociologico, presentando esempi concreti di democrazia partecipativa cui hanno preso parte e cui hanno dato supporto scientifico: per esempio il progetto Trailblazer sulla mobilità delle merci nella città di Vercelli, il progetto Agorà deliberativa a Novara, il progetto P.I.U.M.A. del Parco Capanne di Marcarolo e il dramma di Casale Monferrato legato alla Eternit, considerato in base alla percezione del rischio delle comunità locali. La democrazia partecipativa è la forma di democrazia nella quale i cittadini divengono protagonisti delle decisioni pubbliche, essendo nel contempo legislatori e amministratori della cosa pubblica. Gian-Luigi Bulsei è docente di Sociologia applicata presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’UPO, dove coordina il Centro di Ricerca Interdisciplinare sulle Società Locali (CRISL). Noemi Podestà insegna Analisi delle politiche pubbliche presso il Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche Economiche e Sociali dell’UPO e collabora alle attività del CRISL in tema di processi partecipativi.
Abstract del volume: "Partecipare vuol dire collaborare a un’attività, contribuire a una decisione, influire sulle modalità con le quali viene adottata. Il libro presenta alcuni processi partecipativi realizzati in Piemonte: una giuria selezionata sulla mobilità delle merci in città; un esperimento di democrazia deliberativa sui problemi urbani; il coinvolgimento delle comunità rurali nella pianificazione di un’area protetta; la partecipazione in condizioni avverse nella drammatica vicenda dell’amianto a Casale Monferrato. La lezione che si può trarre da esperienze così variegate è che il confronto tra attori adeguatamente informati può contribuire a migliorare la qualità del processo democratico, attraverso un gioco di squadra tra esperti, amministratori e cittadini che valorizzi la dimensione pubblica dei problemi e la ricerca collettiva di soluzioni su come affrontarli".