Vercelli - Il Festival di poesia civile, promosso dall’associazione il Ponte presieduta da Luigi Di Meglio, raggiunge l’edizione numero 16 e sarà lo svedese Jesper Svenbro, membro dell’Accademia di Svezia e studioso della cultura classica italiana, il poeta premiato alla carriera di quest’anno nella serata di inaugurazione mercoledì 19 maggio 2021 alle ore 21, con un collegamento tra Stoccolma e il Seminario Arcivescovile di Vercelli. L’incontro, a cura di Maria Cristina Lombardi, sarà accompagnato da musiche al flauto di Nicolò Manachino, con reading dalla nuova edizione dedicata al festival a tiratura limitata di Apollo blu (Interlinea), traduzione e cura di Maria Cristina Lombardi, poesie con testo svedese a fronte, introduzione di Lars-Håkan Svensson, con una traduzione di Giuseppe Conte. Presentazione e saluto finale a cura del presidente del festival Luigi Di Meglio.
Il Festival internazionale di Poesia civile è ammesso alla UNESCO’s World Poetry Directory. Dal 2005 l’unico festival italiano su un aspetto importante della poesia contemporanea. Con un premio alla carriera annuale e reading di poeti italiani e omaggi ad autori di riferimento (da Emily Dickinson a David Maria Turoldo, da Giovanni Raboni ad Alda Merini). È una manifestazione culturale di eccellenza promossa da “Il Ponte”, associazione attiva a Vercelli da oltre quindici anni alla ricerca della modernità fra tradizione e innovazione; ne è presidente Luigi Di Meglio, che dichiara. «La funzione della poesia nella vita civile è tema complesso e attuale: il festival ne offre un panorama vasto e ricco di stimoli, attraverso il linguaggio universale dei versi, con anniversari letterari, ospitando voci internazionali e italiane, e mettendo al centro della letteratura e della musica le giovani generazioni, dalla scuola primaria all’università e premiando i migliori giovani poeti italiani».
L’evento, come tutti gli incontri del festival, sarà trasmesso gratuitamente sulle pagine social Facebook e YouTube @PoesiaCivile.
Il poeta premiato - Nato nel 1944 a Landskrona, nella Svezia meridionale, Jesper Svenbro ha studiato latino e greco all’Università di Lund. Dopo il diploma in lettere classiche, ha frequentato nel 1969-1970 l’Università di Yale negli Stati Uniti, dove ha studiato con Eric Havelock. Nel 1976 ha sostenuto l’esame di dottorato a Lund con una tesi scritta a Roma dal titolo La parola e il marmo. Alle origini della poetica greca, in seguito pubblicata in traduzione da Boringhieri (1984). In questo periodo Svenbro si è già trasferito a Parigi, unendosi al gruppo di Jean-Pierre Vernant e riprendendo al contempo la scrittura poetica dopo una prima raccolta pubblicata nel 1966 e un’altra, dal titolo Element till en kosmologi, nel 1979. Negli anni ottanta, versato alla lettura e all’interpretazione degli antichi Greci, pubblica Phrasikleia. Anthropologie de la lecture en Grèce ancienne (La Découverte, Parigi 1988, trad. it. Storia della lettura nella Grecia antica, Laterza, Roma-Bari 1991; tra l’altro aveva pubblicato Phrasikleia: una teoria arcaica della scrittura, con traduzione e nota di Sandro Veronesi, in “Nuovi argomenti” 28 (1988), pp. 92-100), sviluppando una scrittura poetica fortemente influenzata dalla lettura di Aristofane e di Frances Ponge, di cui è il maggior traduttore svedese. Nel 1992 esce in Italia Epe, scelta, traduzione e presentazione di Ludovica Koch (Levante, Bari 1992), dopo di che Svenbro cambia radicalmente direzione dopo un viaggio in Lapponia nel 1991, recuperando in Samisk Apollon (Apollo lappone) un genere di lirismo già presente nella prima raccolta del 1966, poi abbandonato, e che caratterizzerà le sillogi pubblicate negli anni novanta, che doneranno a questo poeta residente all’estero, ma quasi ossessionato dalla sua terra d’origine, un posto di grande rilevanza nel panorama della poesia svedese, che gli varrà una lunga serie di premi letterari e, più di recente, la sua elezione a membro dell’Accademia svedese nel 2006. L’anno successivo (premio alla carriera LericiPea) In Italia esce Apollo blu, con traduzione e cura di Maria Cristina Lombardi, introduzione di Lars-Håkan Svensson e una traduzione di Giuseppe Conte (Interlinea, Novara 2007) e in seguito Romanzo di guerra, a cura di Marina Giaveri, con dieci disegni di Arnaldo Pomodoro (ES, Milano 2013). Le sue opere sono tradotte nelle maggiori lingue, in particolare inglese, francese e tedesco. Negli ultimi anni Jesper Svenbro divide la sua vita tra il Sud della Francia (Cagnes-sur-Mer) e la Svezia (Stoccolma), dove svolge un intenso lavoro per l’Accademia di Svezia relativamente alle attività connesse all’assegnazione del premio Nobel. Le sue pubblicazioni più recenti comprendono sia opere scientifiche, legate alla sua carriera di filologo classico, sia raccolte poetiche, spesso ispirate alla mitologia e alla storia greca. Si nota una predilezione per la poesia di Saffo, a cui ha dedicato liriche e testi critici. Sempre più spesso i due generi si intrecciano dando luogo ad una poesia che è anche pensiero e ragionamento filosofico.
Apollo blu: Jesper Svenbro, grande intellettuale europeo e voce eminente della poesia scandinava, presenta qui un’opera poetica che sviluppa tematiche contemporanee in un quadro di riferimento alla tradizione classica. Il suo è un linguaggio nuovo, dalla complessa e affascinante sintassi, capace di amalgamare nel suo giro espressivo citazione dotta, slancio, ironia, commozione. Nei suoi lunghi soggiorni italiani, quest’uomo del nord, cresciuto nel clima etico e severo del protestantesimo scandinavo, ha maturato un amore per il mediterraneo, l’Italia e Roma, che dà alla sua opera una misura solare e goethiana, ma tutta attuale nella sua intelligenza ironica e nella sua metafisica felpata e interrogante. È un poeta che rappresenta al meglio una sintesi aperta e in movimento dello spirito europeo.
«I det handskrivna manuskriptet / med dess nästan svartnade bläckskrift / är det uppror mellan raderna. / Tankar i våldsam rörelse
In quei fogli manoscritti / dall’inchiostro un po’ annerito / c’è allarme tra le righe. / Pensieri in forte subbuglio»
(Da Apollo blu di Jesper Svenbro, traduzione e cura di Maria Cristina Lombardi, poesie con testo svedese a fronte, introduzione di Lars-Håkan Svensson, con una traduzione di Giuseppe Conte. Interlinea 2021. Nuova edizione a tiratura limitata in occasione del Festival internazionale di poesia civile)
Il Festival è finanziato da Regione Piemonte; Comune di Vercelli; Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli; Fondazione CRT, promosso da Associazione Culturale Il Ponte; Interlinea; Comune di Vercelli; Università del Piemonte Orientale; Arcidiocesi di Vercelli-Beni Culturali; Museo Leone; Biblioteca Civica di Vercelli. Con la collaborazione di Università Cattolica di Milano-Laboratorio di editoria; Istituto Comprensivo “Rosa Stampa” Vercelli; Centro Novarese di Studi Letterari; Accademia Mondiale della Poesia; Libreria Mondadori; Libreria Sant’Andrea; Officina Anacoleti; Biblioteca Civica Negroni- Comune di Novara. Con il contributo di Assicurazioni Generali spa Agenzia Principale di Vercelli; Centro Servizi per il Volontariato Vercelli e Biella; Gioielleria Simonini; Amplifon.
Aggiornamenti e info sul sito www.poesiacivile.com.