Varallo S. - Il Venerdì Santo di Romagnano sale al Sacro Monte di Varallo per presentare le scene teatrali della Passione di Gesù. La manifestazione avrà luogo nel pomeriggio di domenica 2 ottobre, con inizio alle 15 e ingresso libero. L’idea si deve a un’iniziativa congiunta della presidente dell’Ente di Gestione dei Sacri Monti Francesca Giordano e del presidente del Comitato Venerdì Santo APS Paolo Arienta, che hanno presentato l’evento in una conferenza stampa al Castello di Novara, invitando i sindaci di Romagnano e Varallo e i presidenti delle Atl di Novara e Valsesia.
«I Sacri Monti sono luoghi di straordinario valore artistico e culturale e negli anni hanno influito profondamente sui territori circostanti, i maestri del Seicento e del Settecento che hanno affrescato le cappelle hanno lasciato opere significative in molte città del Piemonte – spiega Giordano – Anche la rappresentazione del dramma della Via crucis ha una storia di 300 anni intrecciata con le comunità locali, dalla prima metà del Settecento trae ispirazione dal teatro montano e dalle Vie crucis di matrice francescana e portarla al Sacro Monte di Varallo rappresenta un’occasione straordinaria».
Europassione per l’Italia, associazione che riunisce le associazioni italiane, tra cui Romagnano Sesia, che rappresentano il tema della Passione di Cristo ha intrapreso l’iter per ottenere da Unesco il riconoscimento come patrimonio immateriale, un percorso che si sovrappone a quello dei Sacri Monti che dal 2003 hanno ottenuto il riconoscimento come sito seriale Unesco per il paesaggio.
«Puntiamo a portare la rappresentazione della Passione anche in altri Sacri Monti del Piemonte, perché riteniamo importante creare sia un forte legame con i territori limitrofi, sia diffondere la conoscenza di tradizioni secolari – aggiunge Arienta –. A Romagnano Sesia l’appuntamento si svolge ogni due anni, con il coinvolgimento di oltre 350 tra attori e figuranti. Per il nostro Comitato l’evento di Varallo rappresenta una sfida perché arricchisce la rappresentazione con uno scenario unico, fra cappelle secolari che illustrano identiche vicende con scene statiche di statue di gesso».
Un caloroso invito alla partecipazione è arrivato anche da Lorenzo Del Boca, da anni alla regia della manifestazione romagnanese: «Le suggestioni della rappresentazione del Venerdì santo sono difficili da raccontare, bisogna viverle in prima persona».
Favorire iniziative qualificate e di richiamo, dialogando con le realtà territoriali, è uno degli obiettivi strategici su cui punta l’Ente dei Sacri Monti del Piemonte: «Oltre ad occuparci del restauro e della tutela del patrimonio artistico e naturale – aggiunge il direttore, Nadia Salvagno – l’Ente sta realizzando azioni di sistema per promuovere maggiormente i sette siti piemontesi di Varallo, Oropa, Orta, Ghiffa, Domodossola, Crea e Belmonte nei confronti sia di visitatori di prossimità, sia di un pubblico nazionale e internazionale».