Torino - Mancano poche settimane alla conclusione della 11ª edizione de “I Luoghi del Cuore”, il più grande censimento spontaneo del patrimonio culturale italiano promosso dal FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano ETS in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Fino al 15 dicembre 2022 sarà possibile votare i propri luoghi più cari, che consideriamo speciali e che, per questo, vogliamo proteggere e far conoscere a sempre più persone. L’Italia, con il suo paesaggio, i monumenti, le tradizioni, i borghi e le città d’arte, ha un patrimonio straordinario che ognuno di noi può contribuire a tutelare, valorizzare o salvare da degrado e abbandono attraverso la partecipazione al censimento del FAI: votare uno o più luoghi del cuore è un gesto semplice e concreto, uno strumento di impegno civile che permette di fare del bene al nostro Paese, prendendo parte alla cura e alla valorizzazione dei suoi beni d’arte e di natura.
Superato il milione di voti ricevuti fino a oggi per questa edizione lanciata il 12 maggio, con la classifica nazionale provvisoria dei luoghi più amati dagli italiani - consultabile sul sito www.iluoghidelcuore.it - che registra continui cambi di posizione tra gli oltre 37.000 luoghi votati. Ai primi tre posti per il momento restano saldi il Museo dei Misteri di Campobasso, con le sue macchine processionali settecentesche, la Chiesetta di San Pietro dei Samari a Gallipoli (LE), realizzata tra XII e XII secolo e bisognosa di recupero, e la Fonderia di Campane Achille Mazzola di Valduggia (VC), luogo di eccellenza artigiana in attività dal XV secolo al 2003 e oggi da valorizzare. Tra le novità, l’ingresso nelle prime dieci posizioni della Via Vandelli, strada che tocca diverse località in Emilia-Romagna e Toscana, voluta nel XVIII secolo dal duca Francesco III d'Este, della Basilica dei Fieschi a Cogorno (GE), uno dei monumenti meglio conservati tra romanico e gotico della Liguria, e della Fascia Olivata Assisi-Spoleto, paesaggio culturale frutto di secoli di interazione tra uomo e ambiente, rispettivamente al quarto, settimo e decimo posto.
La classifica speciale dedicata a “I Borghi e i loro luoghi” - frutto dell’attenzione che il FAI dedica da tempo alle aree interne, di cui i borghi, ovvero i piccoli Comuni con meno di 5.000 abitanti, rappresentano il tipico tessuto insediativo, nonché i custodi di importanti patrimoni d’arte e natura - è per ora guidata dalla Fonderia Mazzola di Valduggia (VC), seguita dal Castello e Borgo medievale di Cremolino (AL), insediamento storico dell’Alto Monferrato, che ha passeggiate e punti panoramici bisognosi di manutenzione, e dal Cimitero Vecchio di Santo Stefano di Camastra (ME), le cui 90 antiche tombe, originariamente rivestite di maioliche, necessitano di restauro.
I giochi sono ancora apertissimi perché si sta entrando nella fase finale, la più intensa, in cui si moltiplicano le iniziative dei comitati attivi nelle raccolte firme e ogni voto si può condividere, affinché i propri luoghi del cuore diventino anche quelli di altri. Il censimento del FAI ha dunque una preziosa valenza culturale, ma anche sociale. È il più importante progetto nazionale che offre una voce alle comunità, oltre che ai singoli cittadini: sono quasi 1.000 i comitati spontanei e le associazioni – di cui 142 quelli registrati finora quest’anno - che dal 2003 a oggi vi hanno partecipato, mobilitando sindaci, scuole, testimonial e popolando piazze e feste locali per far votare beni bisognosi di recupero e attenzione. In molti casi sono accaduti dei “piccoli miracoli”: la visibilità ottenuta grazie a “I Luoghi del Cuore”, anche al di là del sostegno diretto del FAI e di Intesa Sanpaolo, ha dato vita a circoli virtuosi e attratto fondi. Luoghi in abbandono da decenni sono stati così restaurati e riaperti al pubblico, ritrovando un futuro.
Per permettere di conteggiare i tanti voti che arriveranno in chiusura di censimento, la classifica definitiva verrà comunicata entro marzo 2023. Ma l’azione benefica de “I Luoghi del Cuore” non si ferma con l’annuncio dei risultati. Nelle dieci edizioni a oggi concluse, FAI e Intesa Sanpaolo hanno sostenuto 139 progetti di restauro e valorizzazione in 19 regioni. Grazie a questa iniziativa e alla massiccia partecipazione delle persone, il destino dei luoghi può davvero cambiare. Ecco in che modo:
Ecco i luoghi che sono, per ora, ai primi posti della classifica provvisoria del Piemonte (a seguire le descrizioni):
Fino al 15 dicembre 2022 è possibile votare i propri “Luoghi del Cuore”:
1. Collegandosi al sito www.iluoghidelcuore.it
2. Con i moduli cartacei di raccolta voti dedicati a ogni luogo, scaricabili dal sito www.iluoghidelcuore.it
Dal 2004 Intesa Sanpaolo affianca il FAI in questa iniziativa a favore della tutela e della valorizzazione delle bellezze artistiche e naturali del Paese, ambito che vede il Gruppo impegnato in prima persona. A questo si aggiunge la capillare diffusione sul territorio italiano che asseconda la presenza della Banca distribuita in tutte le regioni italiane.
Il censimento “I Luoghi del Cuore” è realizzato con il Patrocinio del Ministero della Cultura.
Anche in occasione dell’XI edizione dell’iniziativa, Rai conferma l’impegno del Servizio Pubblico multimediale alla promozione, cura e tutela del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico italiano. Rai è Main Media Partner del FAI e supporta l’edizione del censimento 2022 anche grazie alla collaborazione di Rai per il Sociale.
Ecco la classifica provvisoria dei luoghi più votati in PIEMONTE:
Antica Fonderia di campane Achille Mazzola 1403, Valduggia (VC)
L’antica Fonderia di campane Achille Mazzola è situata nel borgo medievale di Valduggia, nella bassa Valsesia. La fabbricazione di campane della Fonderia Mazzola è stata effettuata in maniera artigianale dagli inizi del Quattrocento fino a pochi anni fa. Tutti i passaggi per la preparazione delle campane, compresa la fusione in bronzo, fino alla fine dell'Ottocento venivano realizzati direttamente di fronte alle chiese per le quali venivano prodotte. La prima testimonianza della produzione Mazzola è l'antica campana della Chiesa di Luzzogno nel Verbano Cusio Ossola, su cui è incisa la data 1475 sormontata dal marchio della Fonderia. I segreti della produzione artigianale hanno continuato a essere tramandati di padre in figlio, fino a Roberto Mazzola, che ha chiuso l’attività nel 2004. Il comitato “Gruppo Raccolta Voti Fonderia Achille Mazzola 1403" supporta e promuove la candidatura del bene in occasione dell’undicesimo censimento “I Luoghi del Cuore”, con il desiderio di tramandare la memoria di quel passato che ha anche rappresentato la scintilla per l’avvio di un polo industriale metallurgico ancora oggi fiorente nel territorio.
L’antica Fonderia Mazzola è provvisoriamente al primo posto della classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.
Castello e borgo, Cremolino (AL)
Inserito nel territorio riconosciuto Patrimonio dell'Umanità UNESCO per i paesaggi vitivinicoli, il Castello di Cremolino è una delle più antiche dimore presenti nell’Alto Monferrato. Il borgo medievale di Cremolino ha rivestito nella storia piemontese un ruolo senz’altro importante, sia perché zona di confine con la Repubblica di Genova, sia perché i Malaspina - Signori di Cremolino per oltre due secoli dal 1240 - erano Vicari imperiali del Marchese del Monferrato, con giurisdizione sui diversi castelli e territori a loro assoggettati (Bandita, Morbello, Rocca Grimalda, Morsasco). Il maniero sorge su una rocca che domina le due valli dell’Orba (Ovada) e della Bormida (Acqui Terme) e, secondo l’opinione dello storico Geo Pistarino (1917-2008), Professore Ordinario di Storia Medievale presso l’Università di Genova, risalirebbe all’inizio del XIV secolo, come testimonia un documento del 1316. Nato come punto di avvistamento e difesa, ha sempre conservato l’aspetto della sua struttura originaria trecentesca: un quadrilatero irregolare con quattro torri poste ai lati, la cinta muraria e il ponte levatoio ancora intatto. All’interno del borgo sono visibili ancora oggi un gran numero di antichi pozzi e cisterne per la raccolta dell’acqua, elemento indispensabile in particolare in caso di assedi. Per continuare a conservare la storia di questo luogo, le cui passeggiate e punto panoramici hanno bisogno di manutenzione, il comitato “Cremolino è orgoglio, l'orgoglio è Cremolino” ne promuove la raccolta voti al censimento del FAI 2022.
Il Castello e borgo di Cremolino rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.
Rocciamelone: scrigno di arte, natura, cultura e devozione, Mompantero (TO)
Il Monte Rocciamelone è una delle montagne più conosciute delle Alpi, anche grazie ai molti itinerari escursionistici che permettono di raggiungerne la vetta (3538 metri s.l.m.). Si trova nel contesto delle Alpi Graie, al confine tra Val di Susa e Val di Viù. Lungo le sue pendici si alternano bellezze culturali e naturalistiche, sopravvissute all’incendio che nell’autunno del 2017 ha distrutto vasta parte del territorio: un esempio è la Cappella del Castagneretto, minuscola chiesa affrescata, unico edificio sopravvissuto della borgata di cui faceva parte. Nei piccoli villaggi è conservato un ricco patrimonio artistico e religioso costituito da piloni, affreschi e cappelle votive, risalenti a periodi compresi tra il XV e il XVII secolo. Tra i luoghi di culto, particolarmente interessante la Cappella della Braida, con i suoi affreschi seicenteschi di pregio. Sul Rocciamelone si sono scritte pagine importanti della Resistenza al nazifascismo e sulla sua vetta si ergono il santuario più alto d’Europa e la statua della Madonna delle Nevi, cuore pulsante del culto mariano valligiano e meta di pellegrinaggio per migliaia di fedeli. La raccolta voti è promossa dal comitato “Rocciamelone, scrigno di arte, natura, cultura e devozione” con l’obiettivo di reperire le risorse necessarie per interventi di messa in sicurezza, restauro e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale alle pendici del monte.
Il Monte Rocciamelone rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.
Castelli Tapparelli d’Azeglio, Lagnasco (CN)
La costruzione dei Castelli Tapparelli d’Azeglio ebbe inizio nell’XI secolo per opera dei Marchesi di Busca. Nei secoli successivi l’originario nucleo dei Castelli venne ampliato e riorganizzato fino a raggiungere, nel Settecento, la composizione attuale che vede inglobati tre edifici distinti. La dinastia Tapparelli si insediò ufficialmente in questa dimora nel XIV secolo. Sul finire del XIX secolo Emanuele, ultimo discendente della famiglia, riportò sotto il suo controllo l’intero complesso negli anni condiviso con altre famiglie nobili. Alla sua morte (1890) diede disposizione che il castello venisse aperto alla comunità. Nel 1998 iniziarono lavori di riqualificazione che durarono fino al 2008 e riportarono alla luce solo una piccola parte dei 5.000 metri quadrati affrescati, dalle cantine al piano nobile, secondo gli storici una delle principali espressioni del Rinascimento piemontese. Nel 2020, in mancanza di un piano di prevenzione incendi adeguato alle recenti normative, il percorso museale è stato chiuso al pubblico. Il Comune di Lagnasco, proprietario del complesso dal 2010, è in attesa di reperire le risorse per i necessari adeguamenti e ha deciso di partecipare al censimento “I Luoghi del Cuore” per stimolare la conoscenza del luogo e dei suoi ingenti bisogni.
I Castelli Tapparelli d’Azeglio rientrano nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.
Chiesa di San Giacomo della Vittoria, Alessandria
Gioiello storico e artistico di Alessandria, la costruzione della Chiesa di San Giacomo della Vittoria è legata a un fatto d’arme glorioso, ovvero la vittoria riportata il 25 luglio 1391 - giorno di San Giacomo - dagli alessandrini e dalle truppe viscontee contro l'esercito francese guidato da Giovanni III d'Armagnac alle porte della città. Il bottino fu utilizzato, in parte, per la costruzione della chiesa che fu chiamata, appunto, della Vittoria. L’edificio originario subì molti interventi nei secoli successivi e fu destinato anche a diversi utilizzi (caserma, magazzino, ospedale). Oggi si presenta ad aula unica con volta a botte, ricca di motivi decorativi ad affresco e cornici in stucco dorato riconducibili agli anni '50 e '60 dell'Ottocento. Sono tre i comitati attivi nella promozione di questo luogo nell’ambito dell’undicesima edizione de “I Luoghi del Cuore”, appoggiati anche dalla Delegazione FAI di Alessandria, sempre molto attiva attraverso il censimento a favore del patrimonio culturale locale: “Associazione Spazioidea”, “Insieme per Alessandria” e “Per San Giacomo”. L’obiettivo principale della raccolta voti è sensibilizzare la collettività sugli urgenti lavori di manutenzione, pulitura e restauro degli affreschi della volta, di cui il bene necessita.
Chiesa di Santa Limbania, Rocca Grimalda (AL)
La Chiesa si trova nell'area di Castelvero, all'estremità sud-orientale del paese, su un imponente sperone roccioso che domina il corso del fiume Orba ed è dedicata a Santa Limbania, una monaca cipriota molto venerata nell’area genovese. Secondo alcune fonti furono i feudatari della Rocca, la famiglia Grimaldi, a intitolarle l’edificio, già presente nel territorio da due secoli prima. Gli scavi archeologici, realizzati in zona, hanno rivelato la sua origine medievale, ascrivibile fra i secoli XVI e XVII. L’interno, a navata unica, ospita un interessante ciclo di affreschi raffigurante l'Assunzione della Vergine con al centro in alto il Padre Eterno, attribuiti a Luchino Ferari, pittore del primo Cinquecento. La raccolta voti in occasione de “I Luoghi del Cuore” 2022 è promossa dal Comitato “Limbania” dopo la collaborazione con i volontari FAI di Ovada alle Giornate FAI d’Autunno 2021.
La Chiesa di Santa Limbania rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.
Santuario Madonna della Guardia, Ornavasso (VB)
Edificata tra il 1674 e il 1772, la Chiesa della Madonna della Guardia prende il nome dal promontorio omonimo su cui sorge, così chiamato ancora oggi per la presenza di un’antica torre medievale di segnalazione, risalente ai primi anni del XIV secolo, voluta dalla famiglia dei Barbavara d'Ornavasso, feudatari di tutta la Val d'Ossola. La chiesa - caratterizzata, secondo progetto dell’architetto milanese Attilio Arrigoni, da una forma ottagonale e da una costruzione in marmo di Ornavasso - è stata costruita dove esisteva, fino al Seicento, una cappelletta dedicata alla Beata Vergine (da cui la dedica ufficiale all’Immacolata Concezione di Maria Vergine). La tradizione popolare dice che una ragazzina obbligata dalla matrigna ad andare tutti i giorni a pascolare le pecore, a volte senza i necessari alimenti, trovasse davanti alla sacra immagine la quantità di pane sufficiente per la giornata. Questo evento portò così il popolo di Ornavasso a voler erigere quello che è l’attuale santuario. Nel corso degli ultimi decenni, la Madonna della Guardia è stata oggetto di importanti lavori di restauro, ma necessita oggi di altri interventi per poter migliorare la sua fruibilità, sia per le celebrazioni nel corso dell’anno sia per varie iniziative culturali che vedono attivi molti volontari del territorio. Con questo proposito il comitato “Amici del Boden”, costituito alcuni anni fa, sta supportando la raccolta voti per il censimento de “I Luoghi del Cuore” 2022.
Il Santuario della Madonna della Guardia rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.
Casa del Mutilato, Alessandria
Promossa dalla Sezione locale dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra già dalla metà degli anni Trenta, la Casa del Mutilato fu costruita negli anni Quaranta per dare una sede moderna e decorosa all’associazione e alle altre organizzazioni minori del settore. Il progetto, affidato all’ingegner Venanzio Guerci, uno dei massimi esponenti dell’architettura alessandrina del periodo, non era del tutto allineato alle tendenze razionalistiche dell’epoca, ma era ancora legato a canoni di inizio Novecento: importante fu infatti l’utilizzo del marmo di Carrara sia sulla scala interna sia sul basamento esterno che dà sulla Piazza d’Annunzio. Molti furono gli artisti chiamati a decorare la nuova costruzione: il salone delle adunanze sul piano rialzato è stato ornvto con un grande dipinto murale di Alberto Caffassi, con il quale si voleva celebrare il “Sacrificio del Reduce” e la vittoria italiana nella Grande Guerra. Tale dipinto, a causa dell’umidità che lo ha danneggiato, necessita di urgenti interventi di recupero. Il comitato “Insieme per Alessandria”, che riunisce tante associazioni di volontari del territorio, si è attivato quest’anno per la raccolta voti al censimento “I Luoghi del Cuore”, con il supporto di Confindustria Alessandria: l’obiettivo è quello di restaurare l’intero stabile per farne la sede di una Fondazione aperta a tutti, privati ed enti pubblici, che si occuperà di sostenibilità d’impresa, welfare, progetti di formazione, cultura, sostenibilità e transizione ecologica.
Castello Chianocco, Chianocco (TO)
Nel cuore della Val di Susa si trova, nell’omonimo borgo, il Castello Chianocco, una costruzione nata in epoca medievale come domus munita, ovvero “residenza fortificata”, della nobile famiglia piemontese dei Bertrandi. Questo castello si dice sia stato residenza estiva della marchesa Adelaide di Susa e del casato dei Biancamano, dai quali ebbe origine con Umberto I la casata Savoia, come documentato dai resti degli affreschi ancora visibili nella grande sala baronale, che si affaccia sulla valle. L’architettura del maniero è stata modificata nei secoli, ma dell’antica residenza è ancora riconoscibile il mastio che domina gli altri edifici della struttura. In un’ala è oggi allestito il Museo dei Vecchi Mestieri, una fedele riproduzione animata in miniatura dei mestieri esercitati in Val di Susa nei primi del Novecento, realizzata nel 1996 da due artigiani locali. Il comitato “Antichi Mestieri”, nato dall’Associazione "Amici dei Vecchi Mestieri" che gestisce le sale occasionalmente aperte al pubblico per fiere o manifestazioni, promuove la raccolta voti al censimento de “I Luoghi del Cuore” 2022 con l’obiettivo di restaurare gli affreschi e recuperare alcune sale per la realizzazione di un piccolo museo etnografico legato alla vita rurale e contadina di fine Ottocento.
Il Castello Chianocco rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.
Cripta della Cattedrale di San Giusto, Susa (TO)
Rinvenuta all’inizio di quest’anno durante la campagna di restauro per la messa a nuovo del coro ligneo, avviata nel 2021, la Cripta della Cattedrale di San Giusto è stata una vera sorpresa per Susa: in nessuna fonte storica si faceva infatti riferimento alla presenza di un ambiente sotto l’abside tanto che i sondaggi archeologici avviati avevano come obiettivo quello di indagare la consistenza del substrato al di sotto del pavimento. Da un primo studio la stanza ipogea risalirebbe alla fondazione della cattedrale avvenuta nell’XI secolo per volere del marchese di Torino Olderico Manfredi, che qui fondò anche il monastero benedettino maschile. La Basilica venne consacrata nel 1027 ed è divenuta cattedrale della Diocesi di Susa nel 1772. La cripta non si è ancora totalmente svelata, ma è perfettamente conservata: verosimilmente la via d’accesso era attraverso una scala ad anfiteatro che apriva ad un ambiente ricco di stucchi di animali e scandito da almeno sei colonne in pietra, disposte ad intervalli regolari, prive di capitelli. Il comitato “Cripta di San Giulio”, nato con l’avvio della campagna di restauro, promuove la raccolta voti in occasione de “I Luoghi del Cuore” 2022 con lo scopo di supportare, attraverso attività di valorizzazione e conoscenza, il prosieguo dell'attività di scavo così da giungere alla completa fruizione della struttura.
Pieve romanica di Santa Maria, Viguzzolo (AL)
La Pieve romanica di Viguzzolo, dedicato a Santa Maria Assunta, fu costruita con molta probabilità nell’XI secolo all'esterno dell'antico abitato, anche se un documento del 893 attesta che già allora esisteva nella zona un edificio di culto. Alcuni elementi architettonici anteriori convalidano l'ipotesi che sia stata costruita nell’anno Mille. Dopo un periodo di sviluppo fra XII e XIII secolo a cui fu annessa una canonica con un arciprete, la pieve cominciò a essere emarginata: alla fine del XIII secolo Viguzzolo era già Comune e l'Oratorio di San Bartolomeo, posto al centro dell'abitato divenne il nuovo luogo di culto del paese. La Pieve di Viguzzolo è stata così abbandonata e anno dopo anno è caduta in uno stato di totale degrado. Dal 1905, grazie al supporto del Comune sono stati realizzati interventi di recupero del pavimento e del paramento murario esterno ed interno. Il comitato “Associazione Culturale Viguzzolese”, nato nel 2004 a Viguzzolo per valorizzare e sviluppare il contesto della Pieve, promuove la raccolta voti durante il censimento de “I Luoghi del Cuore” ora in corso per sensibilizzare sulle preoccupanti condizioni in cui versa l’edificio e la necessità di un intervento di restauro.
La Pieve romanica di Santa Maria a Viguzzolo rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.
Abbazia della Sacra di San Michele, Sant’Ambrogio di Torino (TO)
Costruita tra il 983 e il 987 sulla cima del Monte Pirchiriano, dall’alto dei suoi torrioni si possono ammirare Torino e la Val di Susa. Dedicata al culto dell’Arcangelo Michele, è parte della via di pellegrinaggio di oltre 2.000 chilometri che collega Mont Saint-Michel, in Francia, con Monte Sant’Angelo, in Puglia. Amministrata da oltre 185 anni dai Padri Rosminiani, è a lei che Umberto Eco si ispirò parzialmente per ambientare il suo romanzo, Il nome della rosa. Conserva ambienti di grande importanza, dallo Scalone dei Morti, al Portale dello Zodiaco e una splendida tavola del pittore quattrocentesco Defendente Ferrari. Danneggiata da un incendio nel 2018, a cui sono però seguiti tempestivamente lavori di restauro, viene votata per il suo valore fortemente identitario.
La Sacra di San Michele rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.
Basilica di San Gaudenzio: mosaico del Cardinal Cacciapiatti, Novara (foto)
All’interno della Basilica di San Gaudenzio a Novara, edificata tra il 1577 e il 1590 su probabile disegno del pittore e architetto comasco Pellegrino Tibaldi, si trova il pregevole mosaico fatto realizzare dal Cardinale Cacciapiatti nel 1839 a Pelagio Palagi, noto scultore vissuto a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo. L'opera si trova proprio al centro del transetto, sotto la cupola, elemento che maggiormente caratterizza la Basilica di San Gaudenzio, progettata dal celebre e geniale architetto Alessandro Antonelli. Per oltre trent'anni il mosaico che raffigura lo stemma del Cardinale Cacciapiatti e della sua famiglia è rimasto nascosto al di sotto di un gigantesco tappeto, ora rimosso. Il comitato “Gaudenziano”, in collaborazione con i volontari FAI di Novara e con la Fabbrica Lapidea della Basilica - costituita nel 1552 per realizzare la ricostruzione del Tempio Gaudenziano e che ne ha ininterrottamente curato la manutenzione, diretto gli ampliamenti e gli abbellimenti, tutt’oggi attiva - ne promuovono la raccolta voti al censimento de “I Luoghi del Cuore” 2022. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni di Novara sull'importanza di questa fragile opera tardo cinquecentesca, che per via del continuo distacco delle tessere ha bisogno di un urgente intervento di restauro.
Per consultare la classifica provvisoria dei “Luoghi del Cuore” in PIEMONTE:
https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/i-luoghi-del-cuore/classifica?regione=1
È possibile filtrare le classifiche anche per Provincia, Comune o tipologia di luogo dalla pagina cerca un luogo su www.iluoghidelcuore.it