Arona - “Fare rete tra di noi, unirci e imparare a lavorare insieme superando il nostro individualismo, sia come imprese sia come Associazioni di imprese” è questa la ricetta per uscire dalla crisi secondo il presidente della CNA nazionale Daniele Vaccarino che domenica 26 ottobre ha preso parte all’assemblea annuale della CNA Piemonte Nord (Novara – VCO), all’hotel Concorde ad Arona, dal titolo “La ripresa che non c’è, le imprese che resistono”. E poi, per le nuove generazioni di imprenditori: “Dovete sfruttare le vostre conoscenze delle nuove tecnologie per imparare a fare impresa in modo diverso, sfruttando nuove potenzialità, che possono però essere adottate anche per i mestieri più tradizionali”. Insomma, un nuovo modo di fare gli artigiani e i piccoli imprenditori che renda più competitive le giovani imprese.
Queste, in sintesi, le conclusioni di Vaccarino dopo oltre un’ora e mezza di botta e risposta con gli artigiani e i piccoli imprenditori della CNA Piemonte Nord, che non si sono tirati indietro e hanno, di fatto, intervistato il presidente nazionale, sugli argomenti che condizionano la vita delle imprese: la burocrazia (per Vaccarino “Il governo non deve fare nuove leggi, semmai delegiferare”); il costo del lavoro (“Bene la decontribuzione per i nuovi assunti); l’accesso al credito (“Un problema che per noi piccole imprese è lontano dall’essere risolto”); la formazione professionale e l’apprendistato (“Dobbiamo adottare un sistema simile a quello tedesco, che risponde meglio alle reali esigenze delle imprese, ma serve una svolta culturale anche per noi imprenditori, nel momento in cui diventiamo formatori”) e molto altro ancora, per esempio gli interventi a sostegno dell’edilizia e dell’autotrasporto, i settori più colpiti dalla crisi. Sollecitazioni e richieste a cui Vaccarino ha puntualmente risposto.
Prima di Vaccarino, l’intervento del presidente della CNA Piemonte Nord Donato Telesca, che ha tracciato un quadro riferito al territorio. “Dal 2009 ad oggi – ha detto Telesca - abbiamo perso tra provincia di Novara e del VCO oltre 1.500 imprese artigiane con una stima di ben oltre 3.000 lavoratori che vanno a comporre parte del gruppo di 550.000 posti di lavoro persi nell’artigianato in Italia negli ultimi quattro anni. Artigiani, spesso con coniugi e figli impiegati in azienda, che non godono di alcun ammortizzatore sociale, con i loro dipendenti che, solo in alcuni casi, hanno potuto usare le forme degli ammortizzatori in deroga. Questa tendenza non dà segno di arrestarsi: già nel primo semestre del 2014 il saldo delle imprese artigiane in provincia di Novara è negativo per 68 imprese (426 iscrizioni contro 494 cessazioni), nel VCO il saldo è – 29 (162 inizi e 191 cessazioni). Dati locali che sono in linea con la situazione nazionale che evidenzia un declino del nostro Paese che, purtroppo, non è solo economico, ma è anche sociale e culturale, perché sta venendo meno un mondo di competenze e conoscenza riconosciuto in tutto il mondo come simbolo dell’Italia creativa e positiva. Noi però non ci arrendiamo – ha concluso Telesca - perché vogliamo resistere per continuare ad essere una parte forte del futuro del nostro Paese, perché vogliamo fare la nostra parte per arrestare questo declino”.
Prima di Telesca e Vaccarino è intervento il vicepresidente della Regione Piemonte Aldo Reschigna, intervistato dal giornalista della Stampa Vincenzo Amato, che, nonostante la situazione economica estremamente difficile dell’ente, ha garantito “L’impegno a non alzare il livello di pressione fiscale e il sostegno all’attività del sistema dei Confidi”.
All’assemblea ha portato i suoi saluti anche il presidente della CNA regionale del Piemonte Franco Cudia.