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IL PNRR PER IL TERRITORIO E LE PMI. QUALI OPPORTUNITA’ PER LA RIPRESA ECONOMICA?

Baveno - Convegno “Il PNRR per il territorio e le PMI. Quali opportunità per la ripresa economica?” che si è tenuto domenica 3 ottobre, all’hotel Dino di Baveno. Questi gli interventi del presidente CNA Piemonte Nord Massimo Pasteris, della presidente CNA PN area VCO Lorella Metaldi e del direttore Marco Pasquino. Alla tavola rotonda hanno preso parte l’assessore regionale all’Ambiente e all’Innovazione tecnologica Matteo Marnati; il parlamentare europeo Brando Benifei, il presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte Fabio Ravanelli, il presidente del Confidi Sviluppo Artigiano Mario Borin, il direttore della Divisione economa e sociale CNA Claudio Giovine e Marco Borgione di Banca Unicredit, moderati da Maria Grazia Pedrini.

A breve sarà disponibile sul sito internet cnapiemontenord.it e sulla pagina FB Cna Piemonte Nord il filmato RIPARTIRE.INSIEME, realizzato per l’occasione dal regista Vanni Vallino.

Intervento di Massimo Pasteris, presidente CNA Piemonte Nord: "Buongiorno a tutti e benvenuti a nome di CNA Piemonte Nord a questo nostro evento. Ringrazio tutti gli ospiti: le autorità e i relatori che hanno accettato il nostro invito e gli impreditori presenti in sala. Prima di cominciare, permettetemi di rivolgere un pensiero a Marco Zanforlin, Alfredo Marchetti e Francesco De Innocenti. Sono stati tre presidenti di grande valore che hanno aiutato a far crescere la nostra associazione. Tre persone eccezionali che ci hanno lasciato quest’anno e che hanno segnato la storia della CNA nel nostro territorio. È anche grazie a loro se oggi possiamo ritrovarci qui, più forti e uniti, più grandi e consapevoli delle nostre possibilità e del ruolo che ricopriamo sul territorio. Un grazie sincero a loro da tutti gli imprenditori, gli amici, i collaboratori CNA.  Finalmente oggi possiamo vederci di persona e non solo attraverso lo schermo di un computer.È il primo evento pubblico di questo tipo che possiamo organizzare in presenza dopo molti mesi, per i motivi che tutti sappiamo. Anche la nostra assemblea elettiva quadriennale che si è tenuta il 6 giugno scorso si è svolta principalmente on line. Le restrizioni anti Covid hanno permesso la partecipazione di sole poche persone nelle sale riunioni della CNA a Novara, Vercelli e Gravellona Toce. L’assemblea elettiva rappresenta un momento importante di unione e condivisione per la nostra Associazione: mentre si traccia un bilancio del passato e si progetta il futuro, si respira sempre entusiasmo. È così è stato anche in quella occasione, tenuto conto del momento, ma non nascondo che ci è mancato il contatto diretto con i nostri imprenditori associati. Ritrovarsi qui oggi, insieme, in presenza, è emozionante. Abbiamo voglia, abbiamo necessità, di ripartire. Di Ripartire Insieme. CNA da 70 anni è a fianco degli artigiani, dei piccoli e medi imprenditori, delle imprese. Ieri, come oggi, CNA è vicina alle imprese, soprattutto nei momenti difficili. Insieme abbiamo affrontato molte situazioni critiche, superato momenti complicati della storia del Paese che hanno avuto ripercussioni sull’economia e nella vita imprenditoriale, oltre che sociale. Lo ha fatto in particolare in questo ultimo anno di totale emergenza. CNA Piemonte Nord non ha mai, e ripeto mai, chiuso un giorno. Tutti i servizi, sia di adempimento, sia sindacali, sono sempre stati garantiti. Ha fornito informazioni in tempo reale, nessuna impresa è rimasta senza risposte. Posso dire con grande orgoglio che CNA Piemonte Nord è stata all’altezza della situazione. Fin dall’inizio della pandemia CNA si è messa in moto per essere vicina alle proprie imprese associate, e non solo, cercando di essere un punto di riferimento capace di dare risposte in un momento così delicato e complesso. Abbiamo aiutato le imprese a capire e applicare le norme sul distanziamento, a richiedere gli interventi di sostegno, e le abbiamo sostenute anche nei momenti di incertezza e di sconforto. Tutto ciò, nonostante le difficoltà oggettive che anche la nostra organizzazione e il nostro personale si sono trovati a fronteggiare. Per fare qualche numero, nel 2020 abbiamo presentato più di 500 domande di cassa integrazione per i dipendenti delle imprese associate, abbiamo sfiorato le 2.000 domande per i bonus dei 600 e 1.000 euro a fondo perduto, abbiamo fornito assistenza e predisposto 200 protocolli di sicurezza Covid-19. E ancora, abbiamo presentato 180 domande per i finanziamenti previsti dal decreto liquidità, più di 300 per i contributi a fondo perduto erogati dalla Regione Piemonte e dagli enti territoriali, abbiamo inviato oltre 110mila e-mail attraverso le newsletter con le informazioni sulle novità dei decreti e delle misure per le imprese. Nei periodi in cui è stato possibile, siamo riusciti a garantire lo svolgimento in presenza dei corsi di formazione obbligatoria in materia di sicurezza, senza dimenticarci le esigenze delle varie categorie, che abbiamo incontrato attraverso videoconferenze su vari argomenti, inerenti le misure di contenimento del Covid-19. In questa situazione il rafforzamento dell’Associazione attraverso l’unione delle CNA provinciali di Novara, VCO e Vercelli, seguita a quella della società di servizi, si è rivelata una scelta vincente e lungimirante, che ha permesso un notevole miglioramento organizzativo. Un valore aggiunto che ha garantito il sostegno e l’assistenza alle nostre imprese, soprattutto in momenti che non hanno precedenti, come quello dell’emergenza sanitaria. L’impegno è stato intenso. Ci siamo fatti promotori a tutti i livelli perché i diritti delle micro, piccole e medie imprese fossero tutelati. I rappresentanti di CNA nazionale hanno portato avanti il confronto con il Governo, sul territorio noi abbiamo portato le necessità delle imprese sui tavoli di Regione, Prefetture, amministrazioni comunali, enti del territorio.  L’emergenza ha fatto emergere il ruolo fondamentale dei corpi intermedi. Questo ruolo deve essere ulteriormente rafforzato nelle prossime fasi di attuazione del PNRR e delle misure per la crescita. CNA è pronta al dialogo e al confronto con le istituzioni, a tutti i livelli. Siamo disponibili a portare la nostra esperienza e conoscenza diretta delle esigenze delle imprese.  Riteniamo importante costruire un dialogo continuativo con le Istituzioni. Per questo proponiamo la costituzione di percorsi, progetti, tavoli permanenti tematici di sviluppo a livello regionale e locale. CNA può mettere a disposizione le competenze e le professionalità trasversali dei propri dirigenti e funzionari, in modo da superare la modalità di dialogo settoriale per arrivare ad un dialogo più ampio per una progettazione condivisa. Possiamo e dobbiamo ripartire. Ma solo Insieme. Possiamo ripartire solo se guardiamo verso un obiettivo comune: uscire finalmente dalla pandemia e ricominciare a lavorare e a vivere senza questa ombra. A questo scopo faccio un appello al senso di responsabilità di tutti e di ciascuno: è importante vaccinarsi. Il vaccino é lo strumento più potente che abbiamo a disposizione per andare verso questa strada. È anche un gesto di rispetto e protezione verso chi non può farlo. In questo particolare momento dobbiamo essere uniti e solidali. Perché possiamo ripartire solo se siamo, appunto, insieme. L’obbligo di Green Pass sui luoghi di lavoro, stabilito da decreto che sarà in vigore dal 15 ottobre, necessita certo di chiarimenti su numerosi aspetti applicativi. È indispensabile superare incertezze e ambiguità nell’applicazione del provvedimento, soprattutto per le piccole imprese. CNA condivide però l’obiettivo della norma: quello di garantire insieme la salute delle persone e il rilancio dell’economia, non vanificare l’impegno e i grandi sacrifici che i cittadini e gli imprenditori si sono assunti dall’inizio dell’emergenza. Al 31 dicembre del 2020, anno segnato dalla pandemia, nel novarese si contavano 8.959 imprese artigiane, nel vercellese 4.514, nel VCO 4.145, complessivamente quindi 17.618. Se prendiamo come riferimento il 2008, un altro anno difficile a causa della crisi economica, vediamo che nel territorio delle nostre tre province in 12 anni abbiamo perso 4.145 imprese artigiane. Il saldo fra le nuove aperture e le chiusure in questi anni ha sempre avuto il segno meno. Alcuni anni più marcato, altri più sottile, ma le nuove imprese non sono mai riuscite a rimpiazzare quelle chiuse e ad aggiungere nuova linfa al sistema imprenditoriale. È ora di invertire la rotta. Ci auguriamo sia arrivata la fine di un ciclo e che a partire dal 2022, che tutti gli indicatori danno come l’anno della svolta, possa iniziare davvero un’inversione di rotta per tornare a crescere, di numero e di qualità. In base ai dati del Registro Imprese delle Camere di Commercio del Piemonte, emerge come nel periodo aprile-giugno 2021 si registri un’accelerazione delle aperture di nuove attività nella nostra regione grazie alla ripresa del clima di fiducia dopo il periodo più nero della pandemia. Questo fa ben sperare. Grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza arriveranno cifre importanti stanziate dall’Europa per il nostro Paese. I nostri relatori entreranno sicuramente nel dettaglio, quindi lascio a loro gli aspetti tecnici della questione. Io intendo soffermarmi sul fatto che il PNRR può essere l’occasione per riprendere un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo rimuovendo gli ostacoli che hanno bloccato la crescita italiana negli ultimi decenni. Questa è un’occasione unica che dovremo sfruttare al meglio. Solo con un sapiente utilizzo dei fondi del Recovery Plan sapremo trasformare il debito in opportunità. In caso contrario andremo a creare un indebitamento insostenibile. È il momento di abbandonare le forme di assistenzialismo a pioggia, per dare la priorità, con qualsiasi strumento a nostra disposizione, agli interventi che creino occupazione e lavoro, per consentire a chiunque la possibilità di esprimere al meglio le proprie aspirazioni, e ripartire insieme. Le imprese dovranno essere al centro per permettere alla ripresa di entrare nei contesti economici e sociali, e dare un impulso all’occupazione. Dobbiamo controllare che i soldi arrivino veramente a loro semplificando le procedure, così da generare un circolo virtuoso e un volano per l’economia interna e quindi, come detto, creare nuovi posti di lavoro. Ma cosa serve alle imprese per ripartire? Tra gli aspetti trasversali a favore di tutto il mondo della micro e piccola impresa, centrali sono le politiche di sostegno per l’accesso al credito ed in particolare con strumenti di sostegno all’innovazione, alla digitalizzazione, alla formazione e all’occupazione anche attraverso la ricaduta sul sistema economico produttivo delle risorse del PNRR. Serve una seria riforma del fisco, serve ridurre il peso delle imposte che gravano sulle spalle dei piccoli imprenditori e delle piccole imprese, servono interventi per semplificare la burocrazia. Servono interventi a lungo termine, ma anche a medio e a breve. È ad esempio urgente intervenire sull’aumento incontrollato dei prezzi delle materie prime e dei costi dell’energia. CNA si è già mobilitata e ha chiesto al governo di intervenire al più presto. Le richieste sono state prese in carico e dagli annunci del presidente del Consiglio Draghi dei giorni scorsi sembra si siano già trovati i primi stanziamenti per ridurre i rincari annunciati dell’energia elettrica e del gas. Per ripartire insieme le strade che dobbiamo percorrere sono quelle dell’innovazione tecnologica e digitale.Il virus ha accelerato dei processi di trasformazione tecnologica e digitale che già negli ultimi decenni hanno attraversato ogni piega del nostro modo di vivere e lavorare, di produrre e consumare. E, paradossalmente, ha reso più urgente la scelta di operare la transizione verso un nuovo modello di sviluppo in grado di coniugare, grazie anche al contributo pieno dei giovani e delle donne nelle attività di impresa, la crescita economica con la sostenibilità sociale e ambientale. L’arrivo di queste importanti risorse rappresenta una formidabile sfida per modernizzare il nostro Paese. Non possiamo perdere questa occasione, non ne arriverà un’altra. Io vedo nei giovani la speranza di ripartire e la voglia di mettersi in gioco per avere un futuro concreto, fatto di lavoro e stabilità economica. Servono azioni attive, concrete e un supporto economico ai giovani che vogliono iniziare un’attività, in particolare l’accesso al credito deve essere semplice e privo di burocrazia inutile. Un ambito fondamentale su cui investire è la scuola. Bisogna cogliere l’occasione per colmare il gap di competenze di un giovane che si affaccia al mondo del lavoro, al termine del suo percorso scolastico o universitario. Per creare futuri nuovi giovani imprenditori servono anche competenze pratiche e finanziarie che la scuola non fornisce. Le imprese vogliono ripartire. CNA è al loro fianco per aiutarle e supportarle anche in questa fase. Il filmato che abbiamo visto all’inizio è il nostro augurio e la nostra speranza: CNA e le imprese guardano insieme verso il futuro. Alziamo la serranda, mettiamo in moto i macchinari, facciamo circolare lavoro, voglia di fare. Ripartiamo. Insieme. Ora lascio la parola ai nostri ospiti, che ringrazio nuovamente per aver accettato l’invito di CNA. Grazie per l’attenzione". 

Intervento di Lorella Metaldi, presidente CNA Piemonte Nord area VCO: "Buongiorno a tutti. Come presidente CNA Piemonte Nord dell’Area VCO sono davvero contenta che il primo evento in presenza organizzato dall’Associazione dopo il rinnovo delle cariche avvenuto a giugno e soprattutto dopo un periodo in cui non era possibile incontrarsi, sia avvenuto qui a Baveno, al centro del territorio del Verbano Cusio Ossola. Il mio è l’ultimo intervento di questo convegno, quindi non mi dilungherò oltre il necessario. Anche perché molti degli argomenti che stanno a cuore agli imprenditori e al territorio e su cui volevamo avere informazioni e chiarimenti, sono stati affrontati durante gli interventi dei nostri ospiti.  Voglio però rimarcare due cose. Il nostro territorio ha bisogno di andare avanti senza lasciare indietro nessuno. Il nostro territorio ha bisogno di cura. Abbiamo la fortuna di vivere circondati da un patrimonio naturalistico e culturale che il mondo ci invidia. Il settore del turismo può essere un traino per la ripresa economica del VCO. Per questo bisogna intervenire a sostegno delle imprese del turismo e dei servizi, non più attraverso forme di sostegno economico di emergenza, ma con investimenti sulle infrastrutture e sulle strutture. Tutto questo porterà benefici all’intero territorio, non solo agli alberghi, ai ristoranti, ai campeggi, ai negozianti. E avrà certamente anche ricadute occupazionali importanti. Servono poi misure che guardino all’efficientamento dei servizi e alla garanzia della sicurezza sanitaria. Ci siamo resi conto durante l’emergenza di quanto siano importanti delle efficienti strutture sanitarie per garantire una adeguata assistenza alle persone. Ci auguriamo quindi che i progetti legati agli ospedali nelle nostre tre province non seguano più la via del ridimensionamento, ma quella del potenziamento e ampliamento dei servizi, a vantaggio dei cittadini e degli ospiti che potremo accogliere. Il territorio attende poi da troppo tempo la realizzazione di opere e infrastrutture strategiche, che possano migliorare ad esempio la viabilità e il settore dei trasporti. Ha bisogno che vengano curate e mantenute le strade esistenti, spesso dissestate, che creano disagi a chi le percorre abitualmente per lavoro e a chi le frequenta come turista. Non ultimo, attende infrastrutture tecnologiche adeguate al momento storico in cui ci troviamo a vivere e a lavorare, che possano coniugare in maniera sostenibile lo sviluppo turistico ambientale e quello economico produttivo. Imprese e imprenditori ripongono la loro fiducia in coloro che sono chiamati a gestire la partita dei fondi del PNRR: ci auguriamo che siano all’altezza, che gli impegni presi possano essere mantenuti e che i risultati soddisferanno le aspettative. Come ho già avuto occasione di dire all’assemblea elettiva del 6 giugno, io ritengo di essere stata fortunata in questo ultimo anno e mezzo perché ho potuto tenere aperta la mia attività, diversamente da tanti altri imprenditori, artigiani e commercianti, che per la natura del loro lavoro hanno dovuto tenere chiuso in rispetto della normativa Covid, subendo perdite economiche ed attanagliate dall’ansia di non potercela fare. So cosa si prova in queste situazioni, ricordo bene la sensazione di insicurezza vissuta durante la passata crisi finanziaria. Allora trovai nelle persone nella mia Associazione, CNA Piemonte Nord, un valido sostegno, persone di fiducia, che mi fecero sentire meno sola ad affrontare i problemi di quel momento. Così è stato in questo difficile periodo per le tante imprese delle province del VCO, di Novara e di  Vercelli. Dico questo perché secondo me ‘Ripartire Insieme’ significa che noi tutti imprenditori, artigiani, commercianti, personale CNA, dobbiamo adoperarci a cogliere il meglio dalle opportunità che questo cambiamento epocale ci potrà offrire. Sta a noi, insieme, dare il via alla ripartenza. Grazie a tutti per la partecipazione".

Infine l'intervento di Marco Pasquino, direttore CNA Piemonte Nord: "Prima di tutto voglio ringraziare gli ospiti che hanno preso parte alla tavola rotonda. La loro partecipazione ha aggiunto grande valore alla nostra assemblea e i loro contributi hanno reso interessante il confronto su temi rilevanti per le imprese e il territorio. Non è casuale che CNA Piemonte Nord tenga una giornata così importante per la propria vita associativa nel Verbano Cusio Ossola. Il VCO è infatti una provincia che racchiude in sé tante anime, che ha molte potenzialità ancora da esprimere e chiede a gran voce di essere ascoltata, in primis dalle istituzioni, per poter crescere. Cna ha radici profonde in questo territorio e vuole continuare ad esserci, sempre a fianco delle imprese. Ne è la dimostrazione la recente inaugurazione della nuova sede a Gravellona Toce. Una nuova casa per gli imprenditori di quest’area che si trova al centro della provincia, con l’intento di diventare sempre più un punto di riferimento per i nostri imprenditori e non solo: le porte sono aperte a chi vorrà entrare a far parte della nostra Associazione. Quando abbiamo scelto di parlare di Recovery e delle ricadute economiche sulle PMI, abbiamo pensato che il VCO potesse essere il luogo giusto in cui incontrarsi per parlarne. Finalmente di persona, dopo un periodo difficile che stiamo superando anche grazie agli sforzi e all’impegno di tutti nel rispettare le regole anti Covid e grazie alla campagna vaccinale. Ripartire. Insieme è lo slogan che CNA ha scelto, esprimendo con forza un concetto di per sé tanto semplice quanto vero: non possiamo davvero vivere un nuovo inizio se non ritroviamo quel senso di unità che negli anni è venuto a mancare. Istituzioni, politica, corpi intermedi e società civile sono chiamate oggi a una sfida epocale, che si può affrontare e superare solo se ognuno è pronto a fare la propria parte in nome del bene comune. Noi ci siamo, siamo pronti, direi anzi che la nostra parte la stiamo facendo da tempo, e senza voler peccare di presunzione, la stiamo facendo bene. Mi sono sinceramente emozionato durante la proiezione del video all’inizio dell’assemblea. In quel filmato, seppur breve, si possono percepire le storie, le emozioni, le vite dei nostri imprenditori, che mai come oggi stanno dimostrando che ripartire è davvero possibile, anche e soprattutto nelle avversità. Chi ci addita come la causa principale delle fragilità del nostro sistema produttivo si sbaglia di grosso e lo stiamo dimostrando coi fatti. Noi siamo parte fondante e integrante della ripresa economica in atto e vogliamo essere protagonisti in questo piano di rinascita. Fondamentale però è che alla nostra voglia di crescere si aggiunga una ritrovata credibilità da parte delle istituzioni. Senza adeguate riforme tutti gli sforzi compiuti sinora saranno vani e il sistema Italia non potrà più rialzarsi; abbiamo a disposizione 191,5 miliardi di euro che vanno spesi avendo una visione del paese ben chiara in testa, in grado di segnare la rotta giusta, innescando un processo di ammodernamento dell’Italia senza precedenti. Perché ciò avvenga, ribadisco, servono riforme strutturali, alcune delle quali richieste a gran voce da CNA negli ultimi anni. Pubblica amministrazione, burocrazia, giustizia, infrastrutture, economia circolare e innovazione tecnologica e digitale, sono solo alcuni dei temi più importanti, i quali vanno affrontati con rigore e visione di insieme. Ripeto, noi ci siamo, abbiamo idee e proposte, abbiamo bisogno di qualcuno che ci ascolti e accolga le nostre istanze, che comprenda le difficoltà che un imprenditore deve superare ogni giorno, a prescindere dal contesto pandemico. CNA è pronta a fare la sua parte per aiutare le imprese. Stiamo subendo un forte rincaro delle materie prime che sta colpendo trasversalmente le aziende; mi riferisco ai materiali edili nel settore costruzioni, che accusano rincari tali da mettere in discussione i benefici economici derivanti da misure straordinarie, come il superbonus del 110% per la riqualificazione degli edifici. Una misura fondamentale per la ripresa del settore edile e di tutta la filiera che ha già cominciato a dare i suoi frutti e che potrà essere decisivo con la proroga per tutto il 2023, come annunciato nella nota di aggiornamento del DEF approvata dal Governo questa settimana. Pensiamo anche al rincaro del prezzo del grano, che sta mettendo in seria difficoltà il lavorare quotidiano delle aziende del settore agroalimentare, le quali stanno cercando in tutti i modi di non gravare sul consumatore finale. Sono solo due esempi che evidenziano come si stiano verificando delle storture sul mercato, che a lungo andare potrebbero seriamente compromettere la ripresa economica del paese. Alla mancanza di materie prime, inoltre, si aggiunge anche la mancanza di manodopera qualificata. Nelle piccole imprese l’occupazione ha tenuto all’onda d’urto della pandemia, garantendo posti di lavoro, che potrebbero però essere ancora maggiori se trovassero persone con specifiche competenze e qualifiche necessarie alle loro attività. In Italia si stimano 250.000 posti di lavoro vacanti nei diversi settori economici, senza eccezioni, malgrado il tasso di disoccupazione oggi, fonte Istat, si attesti intorno al 9.3 %, tra i giovani addirittura si attesta al 29.4%, per non parlare degli inattivi. Siamo quindi al paradosso. In questo caso c’è una totale mancanza di incontro tra domanda e offerta. Servono competenze che si faticano a trovare nel mercato del lavoro e laddove queste non ci sono, deve esserci una formazione adeguata, che veda coinvolte in primis le stesse imprese, perché altrimenti ad attenderci ci sarà un futuro tutt’altro che roseo.CNA chiede che venga preso in maggiore considerazione questo fenomeno, attivando politiche del lavoro che rispondano alle necessità reali del comparto produttivo. Anche sul nostro territorio il problema è molto sentito, ma grazie alla sinergia instaurata tra scuola, istituzioni e mondo imprenditoriale qualcosa si sta muovendo, anche se sono solo piccole gocce nel mare. Mi riferisco all’esempio virtuoso a Varallo Sesia dove è appena partito il percorso scolastico professionale quinquennale di artigiano del legno dell’Istituto Lancia di Borgosesia. CNA ha sostenuto questo progetto fin dall’ideazione e si è subito data da fare per renderlo concreto insieme agli altri soggetti coinvolti. Fare buona formazione si può. Bisogna condividere le prassi virtuose e promuoverle perché vengano adottate su tutto il territorio italiano. In conclusione, si ravvedono oggi elementi di discontinuità rispetto al passato che portano a guardare con ritrovata fiducia il futuro. Vogliamo ripartire. Vogliamo farlo insieme".