Novara - È dedicato al tema dell’energia il secondo numero di “Visioni d’impresa”, il magazine quadrimestrale di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) che viene distribuito in 2.500 copie alle aziende associate, alle istituzioni, alle scuole e agli altri stakeholder, non soltanto locali, e la cui versione digitale è disponibile gratuitamente su www.visionidimpresa.it. Insieme alle “firme” di noti esperti (tra cui l’analista geopolitico Dario Fabbri, l’economista Marco Fortis e l’esperto di innovazione tecnologica Alberto Mattiello), la parte monografica approfondisce, grazie alle analisi di alcuni docenti del Politecnico di Torino, di operatori del settore e del vicepresidente di Confindustria con delega all’energia, Aurelio Regina, le risorse, gli strumenti e le opportunità, ma anche i problemi e i costi, della transizione. Seguono i contributi di alcune aziende aderenti a Cnvv, le rubriche istituzionali e quelle di analisi economica e territoriale, tra cui un articolo di Giuseppe Russo, economista e direttore del Centro Einaudi, sulle allarmanti conseguenze della denatalità in Piemonte nei prossimi decenni.
«Energia e acqua – spiega il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – costituiscono il binomio, inscindibile, dei bisogni dei prossimi anni a livello globale. È auspicabile, come avvenuto in altri settori, che il progresso della scienza possa portare a soluzioni, oggi nemmeno immaginabili, che saranno fatte nei prossimi decenni. L’indipendenza energetica dell'Italia deve essere considerata un punto di arrivo, ma ci sono settori produttivi che difficilmente potranno essere decarbonizzati senza lo sviluppo e l’introduzione di nuove tecnologie che oggi non fanno parte del “mix energetico” nazionale, come l’idrogeno o il nucleare di nuova generazione. Per continuare a essere competitivi sarà anche necessario aumentare la produttività delle imprese attraverso l’intelligenza artificiale e questo richiederà molta più energia rispetto a oggi. È quindi necessario integrare gli investimenti nelle diverse fonti per raggiungere in modo equilibrato e sostenibile gli obiettivi della transizione ecologica, rendendola una concreta opportunità di sviluppo. Abbiamo dalla nostra parte i progressi della ricerca, le capacità innovative e la voglia di fare. Ma questo percorso va costruito insieme».