Novara - Assicurare la continuità di impresa dai mastri sarti a giovani di talento è l’obiettivo del progetto pilota “Mestieri vacanti: la salvaguardia delle sartorie di alta gamma novaresi”, promosso da Camera di Commercio, Provincia di Novara, Confartigianato Imprese Piemonte Orientale, I.P.S.I.A. “Bellini” e Formaper.
L’iniziativa, presentata martedì 14 febbraio presso la Camera di Commercio, intende favorire l’ingresso nel mondo del lavoro di giovani diplomati e promuovere la valorizzazione e la riscoperta di una professione artigianale e creativa, quella del sarto.
«Il progetto prevede un’attività di formazione che si concretizzerà in workshop dedicati a tematiche di interesse per le imprese del settore – spiega Paolo Rovellotti, presidente dell’Ente camerale – A ciò si aggiunge un laboratorio professionalizzate di sartoria per i giovani, finalizzato a sviluppare abilità tecniche e manuali ulteriori rispetto a quelle già apprese a scuola, in modo da creare delle figure professionali dotate di qualificazione ed esperienza e quindi più vicine alle reali esigenze del mercato del lavoro, sia dipendente che autonomo».
Per ciascun giovane è inoltre previsto un periodo di stage della durata di tre mesi, con un rimborso spese mensile pagato dalla provincia di Novara: «Le risorse destinate ai tirocinanti, grazie anche al contributo della Banca Popolare di Novara, ammontano a 20mila euro – precisa Alessandro Canelli, assessore provinciale alle politiche giovanili – Una quota importante con cui vogliamo dare una prospettiva concreta ai diplomati del nostro territorio, consentendogli di imparare sul campo una professionalità che rischia di andare perduta».
Amleto Impaloni, direttore di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale, sottolinea come «l’iniziativa miri a offrire delle opportunità non solo per i giovani, da un punto di vista occupazionale, ma anche per le imprese, soprattutto per quelle di dimensioni minori, favorendone la continuità attraverso la trasmissione di tradizioni e competenze».
I giovani verranno selezionati tra i diplomati dell’indirizzo abbigliamento e moda dell’I.P.S.I.A. Bellini: «Oltre al capitale umano metteremo a disposizione le nostre attrezzature per la realizzazione del laboratorio professionalizzante – commenta Francesco Caristo, vice preside dell’Istituto – Ci auguriamo che questo interessante progetto, avviato quest’anno in via sperimentale, possa in futuro essere esteso con successo anche ad altre professioni e settori economici».