Novara - L’Associazione Industriali di Novara, insieme alla Sgp srl, editrice del “Corriere di Novara”, e all’Associazione “Territorio e Cultura Onlus”, ha commissionato all'Università del Piemonte Orientale uno studio propedeutico per valutare la realizzabilità e i vantaggi dell'istituzione di una “zona franca speciale” nel territorio della provincia di Novara. La convenzione è stata sottoscritta nei giorni scorsi con il Dipartimento di Scienze economiche e Metodi quantitativi (Semeq) della facoltà di Economia dell’“Avogadro”, che presenterà i risultati entro il 31 marzo 2012. «L’elaborazione di uno studio di base che potrebbe costituire la premessa per la presentazione di un progetto di istituzione di “zona franca” nel territorio novarese – spiega Eliana Baici (nella foto), preside della facoltà di Economia dell'Ateneo tripolare – prevede la raccolta e l’elaborazione dei dati, oltre alla stesura multimediale di un rapporto finale che verrà presentato pubblicamente entro il prossimo mese di marzo». Dato il particolare interesse del progetto per il settore industriale, il relativo costo sarà interamente sostenuto dall'Ain e dalla Sgp. La proprietà intellettuale dello studio sarà esclusivamente dell’Associazione Territorio e Cultura Onlus, che ha tra i suoi scopi istituzionali “l’elaborazione e la presentazione di azioni per lo sviluppo economico del territorio novarese” e che ha ideato il progetto. «Sotto specifico mandato dell’Associazione Industriali di Novara e della Sgp – dice il presidente della Onlus, Alberto Cantoni – abbiamo ritenuto necessario dotarci di uno studio conoscitivo della situazione economica strutturale, con particolare riferimento al tessuto industriale presente e/o sostenibile, ai trend produttivi e di mercato, ai flussi di import-export del territorio novarese, nonché del quadro normativo sull’argomento vigente in Italia e nell’Unione europea». «La ricerca – aggiungono il presidente dell'Ain, Fabio Ravanelli, e l’amministratore delegato della Sgp, Maurizio Genoni – dovrà rispondere a una serie di quesiti tra cui: quali sono i passaggi necessari per la costituzione di una “zona franca”, quali sono gli ostacoli da superare per arrivare alla sua costituzione effettiva, quali tipologie di imprese potrebbero essere concretamente interessate all’iniziativa, quali sono i vantaggi che potrebbero essere concessi alle imprese, quali sono le “coperture” economiche necessarie per concedere questi vantaggi, quali potrebbero essere le “contropartite” da richiedere alle imprese e quali potrebbero essere altre eventuali soluzioni alternative alla zona franca, con effetti simili». «Al fine di dare ampia ed esaustiva risposta a questi quesiti – precisa il direttore del Semeq, Gianluca Fusai – il Dipartimento si impegna allo svolgimento delle seguenti attività: ricerca bibliografica e raccolta della normativa in materia entro novembre 2011, coinvolgimento degli attori locali, con interviste e sensibilizzazione di enti pubblici e associazioni di categoria entro dicembre 2011, ascolto di testimoni privilegiati e interviste ad aziende e operatori economici interessati entro gennaio 2012, stesura del rapporto finale con formulazione di possibili soluzioni e valutazioni complete costi/benefici, unitamente all'organizzazione del workshop finale e alla comunicazione dei risultati entro febbraio 2012».