Novara - Saranno 5.540 i contratti programmati dalle imprese delle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli per novembre 2023, pari al 19% del totale della Regione Piemonte. Pur con le inevitabili differenze a livello provinciale, tratti comuni alle quattro realtà del territorio sono l’alta percentuale, ovunque superiore al 70% sulle entrate previste, di contratti a termine; la domanda di occupazione espressa da un numero relativamente basso di imprese sul totale (percentuale che varia dal 14% per Verbania, al 16% per Vercelli, al 17% per Novara e al 18% per Biella); la difficoltà di reperimento sopra al 49% del totale e la richiesta di esperienza professionale specifica o quantomeno nello stesso settore nella maggioranza delle entrate (Verbania esprime una quota del 61% di richiesta esperienza sul totale entrate, percentuale che scende al 59% a Novara, a Biella e a Vercelli).
Nonostante le diverse vocazioni economiche, in linea generale sono i settori del commercio, dei servizi di alloggio e ristorazione e dei servizi alle persone a esprimere una consistente parte della domanda di lavoro nelle quattro province del quadrante. Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.
Provincia di Biella
Le entrate programmate a novembre 2023 sono 1.040; nel 30% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 70% saranno a termine. Si concentreranno per il 55% nel settore dei servizi e per il 57% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 15% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (19%). In 60 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati. L’11% delle entrate sarà destinato a personale laureato. Una quota del 36% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni. Il settore ad esprimere il più alto fabbisogno è quello delle industrie tessili (210 entrate previste), seguito dal commercio (160), dai servizi di alloggio e ristorazione (140), dalle costruzioni (100) e infine dai servizi alle persone (90).
Provincia di Novara
Le entrate programmate a novembre 2023 sono 2.680; nel 25% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 75% saranno a termine. Si concentreranno per il 57% nel settore dei servizi e per il 52% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 13% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (19%). In 52 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati. L’11% delle entrate sarà destinato a personale laureato. Una quota del 36% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni. I settori ad esprimere il più alto fabbisogno sono quello del commercio (400 entrate previste), seguito dai servizi alle persone (370), dai servizi di alloggio e ristorazione (280), dalle industrie chimico-farmaceutiche (270) e infine dalle industrie meccaniche ed eletroniche (230).
Provincia del Verbano Cusio Ossola
Le entrate programmate a novembre 2023 sono 810; solo nel 24% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 76% saranno a termine. Si concentreranno per il 68% nel settore dei servizi e per il 64% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 14% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (19%).
In 53 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati. Il 10% delle entrate sarà destinato a personale laureato. Una quota del 31% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni.
Il settore ad esprimere il più alto fabbisogno è quello dei servizi di alloggio e ristorazione (180 entrate previste), seguito dal commercio (110), dai servizi alle persone (110), dalle industrie metallurgiche (80) e infine dalle costruzioni (70).
Provincia di Vercelli
Le entrate programmate a novembre 2023 sono 1.010; nel 24% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 76% saranno a termine. Si concentreranno per il 57% nel settore dei servizi e per il 50% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 12% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (19%).
In 49 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati. Il 10% delle entrate sarà destinato a personale laureato. Una quota del 41% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni.
I settori ad esprimere il più alto fabbisogno sono quelli del commercio (230 entrate previste), seguito dai servizi di alloggio e ristorazione (120), dalle costruzioni (110) e infine dalle industrie metallurgiche e dai servizi alle persone (80 in entrambi i settori).