Novara - Sono 5.900 i contratti programmati dalle imprese delle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli per il mese di maggio 2024, pari al 20% delle entrate complessive previste a livello regionale. Tratti comuni alle quattro realtà del territorio sono l’alta percentuale, superiore al 70% delle entrate previste, di contratti a termine; la domanda di occupazione espressa da un numero relativamente basso di imprese sul totale (che oscilla dal 16% di Vercelli, al 18% di Biella e Novara, fino al 19% del VCO); una difficoltà di reperimento che supera il 50% delle entrate previste in tutte le province e una richiesta di esperienza professionale specifica, o quantomeno nello stesso settore, che caratterizza in misura prevalente la domanda di lavoro (percentuale che, nel dettaglio, si attesta al 58% per il VCO, al 60% per Novara, al 64% per Biella, fino al 65% per Vercelli).
Ferme restando le diverse vocazioni economiche dei territori, in linea generale sono i settori dei servizi di alloggio e ristorazione e del commercio a esprimere una parte consistente della domanda di lavoro nelle province del quadrante.
Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ANPAL, ed elaborate dal Servizio Studi della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte.
PROVINCIA DI NOVARA – Le entrate programmate a maggio 2024 sono 2.720; nel 27% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 73% saranno a termine. Si concentreranno per il 58% nel settore dei servizi e per il 55% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 16% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota allineata alla media nazionale. In 51 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati. L’11% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota del 35% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni. I settori ad esprimere il più alto fabbisogno sono quello dei servizi di alloggio e ristorazione (530 entrate previste), seguito dal commercio (350), dalle industrie meccaniche ed elettroniche (290), dai servizi alle persone (230) e infine dalle costruzioni (220).
PROVINCIA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA – Le entrate programmate a maggio 2024 sono 1.160; solo nel 19% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per l’81% saranno a termine. Si concentreranno per il 73% nel settore dei servizi e per il 71% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 9% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (16%). In 53 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati. Il 7% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota del 39% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni. Il settore a esprimere il più alto fabbisogno è quello dei servizi di alloggio e ristorazione (460 entrate previste), seguito dal commercio (200), dai servizi alle persone (100), dalle costruzioni (90) e infine dalle industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo (70).
PROVINCIA DI BIELLA – Le entrate programmate a maggio 2024 sono 990; nel 26% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 74% saranno a termine. Si concentreranno per il 52% nel settore dei servizi e per il 61% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 16% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota allineata alla media nazionale. In ben 57 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati. L’11% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota del 29% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni. Il settore a esprimere il più alto fabbisogno è quello delle industrie tessili (210 entrate previste), seguito dai servizi di alloggio e ristorazione (130), dai servizi alle persone (110) e infine dalle costruzioni e dal commercio (100).
PROVINCIA DI VERCELLI – Le entrate programmate a maggio 2024 sono 1.030; solo nel 22% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 78% saranno a termine. Si concentreranno per il 64% nel settore dei servizi e per il 54% in imprese con meno di 50 dipendenti. Il 15% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota lievemente inferiore alla media nazionale (16%). In 52 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati. Il 12% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota del 36% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni. I settori ad esprimere il più alto fabbisogno sono quelli del commercio (230 entrate previste), seguito dai servizi di alloggio e ristorazione (160), dalle costruzioni (120), dai servizi alle persone (110) e dai servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (70).