Novara - I primi mesi del 2020 sono stati dominati dall’emergenza sanitaria legata alla diffusione su scala mondiale del Covid-19 e dagli effetti economici scatenati dalle misure poste in essere dai vari Paesi del mondo per arginarla. Dal punto di vista sanitario, in questi mesi estivi il virus ha ridimensionato la sua portata in Europa (per quanto si stiano riaccendendo nuovi e preoccupanti focolai), dopo averla flagellata nei mesi di febbraio, marzo e aprile, ma che in molte altre aree del pianeta sta ancora imperversando, con migliaia di contagi e, purtroppo, di decessi ogni giorno. Dal punto di vista economico, invece, stiamo assistendo alla recessione più profonda dalla “Grande Depressione” degli anni '30, con forti riduzioni del PIL in molti paesi innescate dalle severe misure di contenimento del virus adottate dai governi delle economie più colpite; misure che hanno portato alla chiusura completa dell’attività produttiva in molti settori e alla forte riduzione di viaggi e mobilità, con pesanti ripercussioni sui sistemi economici e sui livelli occupazionali. I confini sono stati chiusi e il commercio mondiale, già debole prima dello scoppio della pandemia, è precipitato. Nelle stime dell’OECD nel 2020 il commercio mondiale si ridurrà infatti del -11,4% nel caso in cui si verificasse una seconda ondata nella diffusione del virus; e del -9,5% nel caso più favorevole di un non-ritorno del virus. In tale contesto anche l’economia italiana, già abbastanza compromessa prima dello scoppio della pandemia, sta soffrendo profondamente. E, come è inevitabile, le dinamiche descritte in questo Osservatorio sono in parte frutto della situazione internazionale e, in particolar modo, della frenata del commercio mondiale che in questi mesi si è già potuta osservare; ma anche delle misure di lockdown e di contenimento adottate nel nostro Paese (a partire dall’8 marzo) e in molte delle altre maggiori economie mondiali.
Nel primo trimestre del 2020 le esportazioni complessive delle province di Novara e Vercelli sono diminuite nel loro insieme del -5%, quelle nazionali del -1,9%. Tali performance invertono il trend lievemente positivo evidenziato nel 2019, chiusosi con una crescita dell’export complessivo pari al +0,9% a livello delle due province e del +2,3% a livello nazionale. Considerando le sole esportazioni manifatturiere delle province di Novara e Vercelli, nel primo trimestre 2020 si registra un calo delle vendite all’estero: risultate pari a 1,8 miliardi di euro, la flessione rispetto al primo trimestre 2019 è stata pari al -5%. Il calo è stato trasversale a tutti i comparti, con le sole eccezioni degli articoli farmaceutici, settore in forte crescita anche in conseguenza dell’emergenza sanitaria in atto (+68,6%); dei prodotti alimentari, bevande e tabacco (+18,1%) e degli apparecchi elettrici (+6,7%). Quanto agli altri settori, in ordine di performance decrescente, i mezzi di trasporto sono calati del -55,8%; i prodotti petroliferi raffinati del -43,9%; i computer e apparecchi elettronici ed ottici del -16%; gli articoli in gomma e materie plastiche del -11,5%; le sostanze e prodotti chimici del -8,7%; i macchinari ed apparecchi risultano in calo del -8,6% con, al loro interno, la rubinetteria che flette del -4,4%; l’aggregato “prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori” risulta in calo del -7,5% con al suo interno il comparto dei prodotti tessili che flette del -11% e quello più grande degli articoli di abbigliamento che si riduce del -6,8%. Infine, i metalli di base e i prodotti in metallo calano del -1,1%; il legno, prodotti in legno, carta e stampa del -0,3%.
Per quanto riguarda la ripartizione geografica dell’export, in seguito all’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, si considererà (da questo Rapporto in poi) la Ue-27; e i confronti temporali verranno fatti sulla base delle serie storiche coerenti ricostruite dall’Istat. Detto ciò, nel primo trimestre 2020 si osserva un incremento del +2,3% delle vendite dirette all’interno dell’Unione europea e un calo del -14,1% verso i Paesi extra-Ue. Le esportazioni di manufatti dirette verso i Paesi Ue, pari a 1,1 miliardi di euro, rappresentano nel primo trimestre del 2020 il 60,1% dell’export manifatturiero delle province di Novara e Vercelli considerate insieme; quelle dirette verso i mercati extra-Ue, pari a 0,7 miliardi di euro, equivalgono al 39,9% dell’export manifatturiero delle due province. Quanto ai singoli mercati di sbocco, nel primo trimestre del 2020 il dato più evidente è la forte crescita dell’export manifatturiero delle due province verso la Polonia (+32,7%); positiva anche la performance verso il Belgio (+9,8%) e la Germania (+6,6%); più contenuta quella verso la Francia (+4,6%) e la Svizzera (+0,3%). Sul fronte opposto spiccano le forti contrazioni dell’export verso la Cina (-31,9%), gli Stati Uniti (-23,7) e il Regno Unito (-20,8%); più misurati i cali verso la Spagna (-7%) e i Paesi Bassi (-0,1%). I principali Paesi di destinazione sono, nell’ordine: Germania, Francia, Stati Uniti, Svizzera e Regno Unito: verso questi soli 5 Paesi è infatti diretto il 51,7% dell’export manifatturiero complessivo delle due province di Novara e Vercelli. Sul fronte delle importazioni manifatturiere, nel primo trimestre del 2020 si osserva un calo dell’import da tutti i principali mercati di approvvigionamento, fatta eccezione per la Cina, dalla quale le due province di Novara e Vercelli registrano un incremento delle importazioni pari al +29%, e il Giappone che registra una crescita del +4,3%. Da tutti gli altri principali Paesi di provenienza dell’import manifatturiero si osserva invece un calo, particolarmente sostenuto da Stati Uniti (-54,2%), Paesi Bassi (-20,6%) e Tunisia (-20,5%); più contenuto da Regno Unito (-14,1%), Francia (-14%), Germania (-9,7%), Spagna (-3,8%) e Belgio (- 1,8%). I principali mercati di approvvigionamento delle due province sono, nell’ordine, Germania, Cina, Francia, Stati Uniti: da questi soli 4 Paesi proviene il 55,9% dell’import manifatturiero delle province di Novara e Vercelli.
Provincia di Novara
• Osservatorio Macchine di impiego generale
Nel primo trimestre 2020 le esportazioni di macchine di impiego generale (rubinetteria-valvolame) sono risultate in calo del -3,9% a livello provinciale e del - 8,6% a livello nazionale, peggiorando in entrambi i casi la performance rispetto al 2019: nel 2019 l’export della provincia di Novara era infatti calato di un più contenuto -0,5%, mentre quello italiano era cresciuto del +2,1%. Per quanto riguarda i principali Paesi di destinazione, nel primo trimestre del 2020 le esportazioni provinciali crescono verso Polonia (+22%), Spagna (+17,6%), Svizzera (+14,2%), Paesi Bassi (+7,1%) e Stati Uniti (+0,6%). Flettono invece verso Regno Unito (-29,7%), Germania (-18,2%), Grecia (-13,8%), Belgio (-9,5%) e Francia (- 2,3%). Nonostante i cali messi a segno da Francia, Germania e Regno Unito e il lieve incremento registrato dagli Stati Uniti, questi 4 Paesi si confermano i principali mercati di sbocco dell’export novarese di rubinetteria-valvolame, con una quota complessiva di export pari al 45,5%, incalzati dalla Spagna grazie alla buona performance del primo trimestre 2020.
• Osservatorio Prodotti delle industrie tessili e dell’abbigliamento
Nel primo trimestre 2020 le esportazioni di prodotti tessili e dell’abbigliamento della provincia di Novara sono cresciute del +30,3%, a fronte di un calo del -6,4% messo a segno a livello nazionale; prosegue dunque a livello provinciale il trend fortemente positivo registrato nel 2019 (+45,3%), mentre a livello nazionale si osserva una inversione di tendenza: nel 2019 l’export italiano di prodotti tessili e dell’abbigliamento era infatti cresciuto del +3,9%. Quanto ai principali mercati di sbocco, nel primo trimestre del 2020 il dato più evidente è la forte crescita dell’export verso la Svizzera (+158,3%) che si conferma ampiamente il primo Paese di destinazione dell’export novarese, detenendo infatti una quota pari al 44% dell’intero export settoriale provinciale. Molto forte anche la crescita delle esportazioni verso la Repubblica Ceca (+49,6%) e il Giappone (+47,4%); più contenuta verso il Regno Unito (+10,4%) e la Tunisia (+9,7%). In calo, invece, l’export verso la Spagna (-21,6%), la Germania (-21,0%), la Francia (-13,2%) e, in misura più lieve, verso gli Stati Uniti (-9,1%) e la Corea del Sud (-4,1%).