Novara - L’industria novarese rimane in attesa della ripartenza. Secondo le previsioni congiunturali elaborate dall’Associazione Industriali di Novara per il trimestre aprile-giugno 2013 (riportate integralmente sul sito “www.ain.novara.it”) il saldo tra gli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quelli che sono pessimisti sull’incremento della produzione scende a -16,9 punti rispetto ai -8,2 della precedente rilevazione. Cede anche l’export, che nell’ultimo anno aveva costituito l’unica componente della domanda con indicatori sempre positivi: i saldi tra ottimisti e pessimisti relativi agli ordini totali ed esteri si attestano infatti, rispettivamente, a -8,5 e -1,2 punti, contro i precedenti -7 e +13. «Nel contesto globale – commenta il presidente dell’Ain, Fabio Ravanelli (nella foto) – si consolida il miglioramento, mentre sul fronte interno si è accentuata l’incertezza. Segnali positivi non si vedono ancora, ma non perdiamo la fiducia e attendiamo la seconda parte dell’anno per verificare una possibile inversione di tendenza».
Anche per il mercato del lavoro la situazione rimane preoccupante. «Il saldo ottimisti/pessimisti relativo alla volontà di fare nuove assunzioni – spiega il direttore dell’Ain, Aureliano Curini – risale lievemente, a -9,3 punti dai precedenti -11,5, ma le aziende che intendono ricorrere alla cassa integrazione toccano il 27,4% rispetto al 26,4% della precedente rilevazione: è il livello più alto degli ultimi tre anni».
Dopo il balzo in avanti del trimestre scorso, ritornano ai livelli del 2012 sia le percentuali di aziende che dichiarano di voler procedere alla sostituzione o all'ammodernamento degli impianti (al 42,1% dal precedente 51,7%) sia quelle che prevedono ampliamenti (al 14,7% dal precedente 21,8%), mentre risale dal 54,2% al 58,9% la percentuale di imprese che dichiara un ritardo negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti.
A livello settoriale il metalmeccanico presenta saldi ottimisti/pessimisti sulle aspettative di produzione a -7,6 punti e attese di ordini, totali ed esteri, rispettivamente a -5 e a +8,9, in miglioramento rispetto ai precedenti -11,9 e +2,8 punti. La percentuale di imprese che vuole ricorrere alla Cig rimane su livelli elevati (33,3%), mentre il saldo sulle aspettative di allargamento della base occupazionale risale da -16,6 a -7,5 punti. Il 43,6% delle imprese investirà in ammodernamento degli impianti mentre il 12,8% (rispetto al precedente 23,8%) ha in programma ampliamenti. Aumentano dal 53,7% al 57,5% le segnalazioni di ritardi negli incassi.
Il chimico conferma un andamento che nell’ultimo anno si è rivelato altalenante di trimestre in trimestre, con indicatori attualmente tutti negativi: il saldo ottimisti/pessimisti sulle aspettative di produzione, infatti, cala da zero a -18,8 punti, quelli sulle attese di ordini, totali ed esteri, rispettivamente da zero a -12,5 punti e da 21,40 a -7,1 punti. Stessa dinamica per le intenzioni di nuove assunzioni, il cui saldo ottimisti/pessimisti scende da 13,30 a -6,3 punti, mentre per il quarto trimestre consecutivo non si registrano previsioni di ricorso alla Cig. I tre quarti delle aziende del comparto intendono ammodernare gli impianti, mentre solo il 6,3% ne prevede ampliamenti. Si riducono dal 58,3% al 35,7% le segnalazioni di ritardi negli incassi.
Nel tessile-abbigliamento a fronte di un saldo zero tra ottimisti e pessimisti sulle aspettative di produzione (-11,1 il valore precedente) i saldi relativi alle attese di ordini totali crescono da 22,2 a 30 punti, mentre quelli sulle esportazioni calano da 37,5 a zero punti. Il saldo sulle attese di incremento della base occupazionale sale da -11,1 a zero punti, ma aumenta dal 22,2% al 40% la percentuale di imprese che intende ricorrere alla Cig. Calano sia le previsioni di ampliamento sia quelle di ammodernamento degli impianti (rispettivamente da 11,1% a zero e dal 55,6% al 40%), mentre il ritardo negli incassi è denunciato dal 70% delle aziende (contro il precedente 55,6%).
Luci e ombre nelle previsioni del comparto alimentare, dove il saldo ottimisti/pessimisti sulle aspettative di produzione rimane stabile a -11,1 punti, quello relativo alle attese di ordini totali sale da -33,4 a -22,2 punti e quello relativo alle attese di ordini esteri crolla da 25 a zero. Migliorano entrambi gli indicatori riferiti al mercato del lavoro (con nessuna intenzione di ricorso alla Cig), ma raddoppiano (dal 22,2% al 44,4%) le segnalazioni di ritardi negli incassi. Crescono dal 22,2% al 33,3% i progetti di ampliamento mentre calano dal 55,6% al 44,4% quelli di ammodernamento degli impianti.