Novara - C’è ancora ottimismo nell’industria novarese. Secondo le previsioni congiunturali elaborate dall’Associazione Industriali di Novara per il secondo trimestre del 2018 (riportate integralmente sul sito “www.ain.novara.it”), il saldo tra la percentuale degli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione tra aprile e giugno sale a 26,9 punti rispetto ai 18,1 del trimestre precedente, vicino ai massimi decennali e superiore alla media piemontese (18,9 punti). Registra il migliore risultato dell’ultimo decennio il dato sulle attese di ordini totali, che passa da 15,7 a 26,1 punti (17,8 il dato regionale), mentre il saldo ottimisti/pessimisti sulle previsioni di esportazioni (a 5 punti in Piemonte) cala da 13,5 a 8,4 punti. «Nonostante la flessione delle attese di export – commenta il presidente dell’Ain, Fabio Ravanelli – la ripresa nel Novarese è ancora sostenuta, anche grazie a un nuovo segnale di forza che giunge dalle aspettative di incremento dei consumi interni. La crescente fiducia delle famiglie e l’aumento del loro potere di acquisto possono diventare fattori determinanti per un rafforzamento della tendenza in atto, anche se nel panorama del commercio internazionale non mancano elementi di preoccupazione. I prossimi mesi saranno quindi decisivi per delineare il quadro prospettico di medio termine».
Riprende slancio anche la crescita degli investimenti “significativi”, programmati per questo trimestre dal 42,7% delle aziende (rispetto al precedente 37,1% e al 29,9% della media piemontese) e che raggiunge i livelli massimi dell’ultimo decennio. La stessa percentuale di imprese (42,7%, in lieve calo dal 45,7% di inizio anno, a fronte del 45,4% regionale) intende fare investimenti “marginali”.
Anche il saldo ottimisti/pessimisti sulle aspettative di nuove assunzioni raggiunge il top degli ultimi 10 anni, a 20,2 punti (rispetto ai precedenti 16 e ai 13,8 della media regionale), mentre salgono dall’1% al 3,5% le aziende che dichiarano l’intenzione di ricorrere alla Cassa integrazione guadagni (sono il 7% in Piemonte). «Anche il mercato del lavoro – osserva il direttore dell’Ain, Aureliano Curini – sta dando interessanti segnali di ripresa. L’auspicio è che questa tendenza assuma caratteristiche strutturali e non si limiti alle variazioni congiunturali, per quanto positive, delle intenzioni di alcune imprese». Rimane ancora sui minimi decennali, infine, l’indicatore relativo all’andamento dei ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti, che vengono registrati soltanto dal 22,6% delle imprese, a fronte del 22,8% dello scorso trimestre e del 29,3% della media regionale.
A livello settoriale le aspettative rimangono positive soprattutto nel metalmeccanico, dove il saldo ottimisti/pessimisti sull’incremento della produzione sale da 12,5 a 32,4 punti rispetto alla precedente rilevazione, quello sugli ordini totali aumenta da 9,1 a 35,1 punti e crescono, da 20 a 24,3 punti, anche le attese di export. Positivo ma in calo (da 30,8 a 11,1 punti) l’indicatore sulla produzione nel chimico, con attese di ordini totali a 16,7 punti rispetto ai 30,8 di inizio anno, mentre continua a frenare l’alimentare, dove aspettative di produzione e di ordini scendono da 12,5 punti a zero. Ripresa di investimenti, produzione e ordini, invece, nel tessile-abbigliamento, i cui dati dovranno però essere confermati dalle prossime rilevazioni.