Novara - “Con le modifiche del cosiddetto Codice antimafia le Camere di commercio non possono più rilasciare certificazioni con la dicitura ‘antimafia’, competenza riservata alle sole Prefetture” spiega Amleto Impaloni, direttore di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale “Per questo, stiamo registrando forti ritardi nel rilascio della documentazione necessaria alle imprese. Ad esempio, prima della riforma, l'Albo gestori ambientali entrava facilmente in possesso della documentazione antimafia prevista attraverso la Camera di commercio di Torino, dove l’Albo ha sede. Dall’inizio di marzo di quest’anno la documentazione deve essere necessariamente richiesta alle diverse Prefetture competenti per territorio con l’effetto che la gestione delle pratiche di iscrizione all’Albo gestori ambientali si sia di fatto rallentata e – di conseguenza - questo ha messo e mette in difficoltà le imprese che devono ottenere il certificato di iscrizione per la quotidiana attività svolta”.
“Segnaliamo questa situazione, auspicando che si possa presto risolvere e le procedure siano rese rapide e snelle, tornando le Camere di commercio a rilasciare i certificati antimafia: i ritardi dell’Albo gestori ambientali ad esempio stanno frenando l’attività di un centinaio di imprese nelle nostre province, cioè di coloro che devono richiedere il certificato di iscrizione all’Albo e lo ricevono solo dopo lunghe attese” conclude Amleto Impaloni.
Il sistema camerale italiano, attraverso Unioncamere, ha proposto al Ministero dell’Interno una convenzione affinché le Camere di commercio possano ritornare a rilasciare le certificazioni antimafia: “La proposta di Unioncamere va nella direzione di rendere semplici e rapidi i rilasci delle certificazioni, non gravando le imprese con ritardi, snellendo le procedure burocratiche e garantendo trasparenza e correttezza nell’attività economica d’impresa” spiegano i segretari delle Camere di Commercio Cristina D’Ercole di Novara e Maurizio Colombo di Verbania che aggiungono “le nostre Camere di Commercio, in caso di ripristino del sistema informatico di rilascio dei certificati, attualmente scollegato dalla banca dati nazionale, sarebbero disponibili a riprendere immediatamente il servizio di certificazione, stipulando, se necessario, accordi di collaborazione con le locali Prefetture”.