Novara - “La politica di aumento continuo dei tassi di interesse adottata dalla Bce per combattere l’inflazione è sbagliata: capiamo le esigenze di contenimento dell’inflazione, ma questo non deve portare al rallentamento della crescita del Paese. Al rialzo di 0,25% appena adottato, ne seguirà uno già dichiarato anche a luglio con l’obiettivo di aumento complessivo di un punto percentuale entro fine anno”. Questo il commento del Presidente API Novara VCO e Vercelli Mario Di Giorgio, in linea con quanto dichiarato anche dal Presidente Nazionale CONFAPI Cristian Camisa.
“Siamo profondamente insoddisfatti da questa decisione – aggiunge – la cui conseguenza sarà quella di portare il costo del credito a livelli insostenibili: questo differirà o cancellerà investimenti già previsti dalle imprese e rallenterà il ricorso al canale bancario. Investimenti che avrebbero avuto ricadute estremamente positive sull’intero sistema economico. Un’impresa strutturata, considerando un Euribor a 3 mesi sopra il 3,5%, oggi arriva a pagare tassi variabili intorno al 4,5%, mentre per le aziende con il rating più basso arriviamo addirittura al 7% e oltre. Capiamo che l’obiettivo sia quello di combattere l’inflazione, ma non è questa la cura giusta perché in questo modo si rischia seriamente di innescare una spirale recessiva. Ne stiamo avendo già i primi riscontri da un rallentamento che abbiamo registrato negli ultimi due mesi”.
“Vogliamo poter lavorare con tranquillità e visibilità sul medio lungo termine – conclude Di Giorgio - crediamo che mai come in questo momento dobbiamo farci sentire in Europa. È necessario che il Sistema Italia parli con una sola voce. Abbiamo apprezzato la presa di posizione del Vice Presidente Tajani e del Ministro Urso sul tema. Anche il punto di vista della piccola e media industria privata italiana vuole essere altrettanto chiaro”.