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BONUS EDILIZIA, Confartigianato: Basta con la delirante burocrazia!

Antonio Elia

Novara - Ora è veramente tempo di dire stop! Basta continui cambiamenti della normativa, basta burocrazia, basta obblighi sempre più complessi che hanno come unico risultato solo quello di aumentare la confusione e vanificare strumenti, parliamo dei bonus edilizia, che dovrebbero rilanciare l’edilizia  e il paese intero. Il giudizio di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale è netto ed è espresso dal direttore Amleto Impaloni e da  Antonio Elia (foto), imprenditore e componente di Giunta di ANAEPA Confartigianato. “Ci ha lasciato stupiti e amareggiati la recente introduzione dell’obbligo di possesso della SOA per operare nel mercato dei bonus edilizia” denunciano Impaloni ed Elia “Una scelta che taglia fuori dal mercato le piccole imprese, così come il blocco del sistema di cessione dei crediti a seguito della stretta di banche e intermediari finanziari: così le imprese non possono recuperare crediti per lavori già eseguiti con negative ripercussione sui pagamenti verso dipendenti, fornitori, erario”. “L’affidabilità delle imprese si misura non certo con certificati e bolli, le imprese devono poter lavorare non essere strangolate con il blocco della cessione dei crediti” denunciano Elia e Impaloni “Per questo denunciamo le posizioni di ANCE e delle sigle sindacali che questa impostazione condividono e promuovono: con una sigla non si crea lavoro e non si fa legalità: si tagliano fuori dal mercato imprese in regola e le si condanna alla crisi economica e occupazionale”.

L’abolizione del possesso Soa è stata chiesta unitariamente dalle sigle dell’artigianato, in una lettera aperta inviata ai Deputati e Senatori delle Commissioni Bilancio, Finanze, Lavori pubblici, Attività Produttive di Camera e Senato e ai Capigruppo di Camera e Senato, spiega una nota congiunta nazionale.

Le Confederazioni dell’artigianato e delle Pmi ribadiscono l’allarme per le continue modifiche alle norme sugli incentivi in edilizia che rischiano di bloccare definitivamente i lavori di riqualificazione degli edifici e di tagliare fuori dal mercato oltre il 90% delle imprese.

A complicare un quadro legislativo già intricato, è arrivata il 12 maggio la norma del decreto legge ‘Taglia prezzi’ che impone, anche per le imprese che operano in subappalto, il possesso delle attestazioni SOA per i lavori che danno diritto alle detrazioni edilizie di importo superiore ai 516mila euro.

Una disposizione che, pur ispirata al condivisibile principio di garantire sicurezza, trasparenza e qualità dei lavori, di fatto si è rivelata una barriera anticoncorrenziale. Secondo Confartigianato, Cna, Casartigiani, infatti, negli ultimi 20 anni, il mero possesso delle attestazioni SOA non ha garantito, negli appalti pubblici, la qualità e la sicurezza dei lavori. Inoltre, l’accesso ai bonus edilizi è già subordinato ad una serie di controlli molto stringenti e, per contrastare efficacemente il fenomeno delle imprese ‘fantasma’, servono piuttosto serie verifiche dei requisiti di accesso al mercato, come l’auspicata legge di regolamentazione del settore edile, e strumenti già operativi come il DURC, la congruità e l’intensificazione dei controlli.

A mettere in crisi il mercato delle riqualificazioni edilizie – sottolineano le Confederazioni – è anche il blocco del sistema della cessione dei crediti a causa della stretta adottata dalla maggior parte delle banche e degli intermediari finanziari. Risultato: le imprese non riescono a recuperare i crediti presenti nei propri cassetti fiscali per lavori già eseguiti e non possono pagare dipendenti, fornitori, tasse e contributi. Così il settore è sull’orlo del precipizio, si moltiplicano i casi di fallimento che potrebbero coinvolgere oltre 33.000 imprese e 150.000 lavoratori.

Tutto questo è ancor più paradossale se si considera che il settore delle costruzioni è il driver della ripresa economica e, in questo drammatico periodo di congiuntura negativa, ha giocato un ruolo anticiclico. I bonus edilizia avrebbero potuto favorire la ripartenza post Covid dell’economia, ma, dopo aver generato un’enorme aspettativa in cittadini e imprese, l’atteggiamento ondivago del decisore pubblico ne ha depotenziato l’efficacia.

Confartigianato, Cna e Casartigiani, in rappresentanza di oltre 1.500.000 di associati, sollecitano un rapido intervento per salvare un’idea vincente di riqualificazione green del Paese che rischia di naufragare nel mare della burocrazia legislativa.