Novara - C’è grande allarme tra gli imprenditori per i fortissimi rincari dei costi dell’energia, elettricità e gas, che possono in questo primo trimestre del 2022 arrivare a triplicare la bolletta mensile. Confartigianato Imprese Piemonte Orientale ha denunciato subito, fin dalle prime avvisaglie, l’aumento dei prezzi che è cominciato nei mesi scorsi in modo generalizzato e imprevisto nei livelli raggiunti: le bollette sono raddoppiate o triplicate creando un rischio effettivo di tenuta per le aziende, soprattutto quelle piccole e medie. “Con il nostro consorzio di brokeraggio energetico Cenpi – sottolinea il direttore dell’associazione Amleto Impaloni - monitoriamo ogni giorno l’andamento dei prezzi e abbiamo notato immediatamente la tendenza che si stava delineando, lanciando l’allarme su tutti i fronti”.
Gli aumenti sono partiti fin dalla fine della prima metà del 2021 e non sono stati avvertiti dalle imprese che avevano negoziato un prezzo fisso per tutto l’anno ma con la fatturazione del mese di gennaio che verrà ricevuta nei primi giorni di febbraio sarà sicuramente un problema per tutti, imprenditori e famiglie. Le cause dei rincari sono da rintracciarsi in una serie di fattori concomitanti che determinano una tempesta perfetta.
Il primo luogo la ripresa economica nell’intera Europa avviata nel 2021 che ha evidentemente aumentato il fabbisogno di energia; in secondo luogo, le condizioni meteo, con un inverno molto freddo e un’estate calda portando un maggiore uso di energia per impianti di riscaldamento e raffreddamento. Ma non sono solo questi i temi perché altri fattori concomitanti anche di carattere politico sono stati e sono ancora determinanti per quanto concerne l’approvvigionamento di gas: l’Europa è fornita oltre che dai condotti del nord Africa anche dai grandi gasdotti che attraversano i paesi della vecchia Unione Sovietica, oggi in tensione con la Russia.
“Confartigianato per il tramite del consorzio Cenpi acquista energia per l’anno successivo definendo di norma i termini di pagamento a prezzo fisso; nel 2021 il prezzo del gas e dell’energia elettrica era stato fissato nell’autunno del 2020 e quindi gli imprenditori e le famiglie suoi aderenti fino ad ora hanno potuto pagare bollette senza i rincari che dallo scorso luglio, invece, sono comparsi nei conti dei clienti di altri fornitori” spiega Michele Giovanardi, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte orientale “Per quest’anno la scelta è stata di acquistare a prezzo variabile considerando che il picco di rincari dovrebbe essere raggiunto in questo periodo con una prima fattura del 2022 che registra variazioni in aumento del doppio o del triplo rispetto al dicembre 2021. Confartigianato confida che le secondo semestre del 2022 i prezzi saranno più favorevoli e per questo motivo il suggerimento è di attendere per non vincolarsi alle carissime condizioni economiche del mercato di questi giorni”.
Qualche esempio: un’azienda di guarnizioni per rubinetti del Cusio spendeva 1.600 euro di energia elettrica al mese ma adesso arriverà a pagarne 7.500 al mese (solo per la componente energetica), una gelateria in centro a Novara passerà da 206 euro a 790 euro al mese mentre una gastronomia che pagava 275 euro dovrà sborsarne 825 euro al mese. Questo per la sola componente energia, la materia prima al netto delle altre voci che costituiscono la bolletta elettrica come il trasporto, il dispacciamento, gli oneri di sistema e, per le utenze domestiche, anche il canone della RAI.
“E’ una vera e propria “stangata” che colpisce le nostre imprese già reduci da due anni molto difficili e mette a rischio la tenuta dell’intero sistema economico – si rammarica Impaloni -. Ci auguriamo che sia una fase breve e siano confermate le nostre valutazioni secondo cui è possibile che dopo il primo trimestre 2022 i costi dell’energia vadano calando, anche se non torneranno ai livelli di un anno e mezzo fa. L’unico suggerimento che possiamo dare alle imprese è di cercare di ottimizzare i consumi, facendo lavorare le macchine più energivore quando gas ed elettricità costano di meno, di notte o nel week end. Ma ci rendiamo conto che è una soluzione che non tutti possono adottare”.
“Auspichiamo che gli interventi del Governo annunciati siano orientati a sostenere piccole imprese e le famiglie con almeno un’azione finalizzata a sterilizzare i costi indipendenti dall’approvvigionamento di energia” conclude Impaloni.
“E’ altrettanto importante che il nostro Paese, cogliendo anche le occasioni poste in essere dalle riforme strutturali, organizzi un piano energetico capace di ridurre la dipendenza dai Paesi stranieri anche attraverso la riattivazione dei nostri giacimenti di gas e soprattutto con l’efficientamento della rete di distribuzione che, anche alla luce dei recenti gravi fatti dolosi, è da ristrutturare” spiega Giovanardi.