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Cave: si chiedono controlli finalizzati per difendere il territorio e tutelare le imprese virtuose

Ain e Api: "Auspichiamo che la proposta di riforma della Legge regionale di settore contribuisca allo scopo"

Novara - In queste settimane è tornata l’attenzione dei media locali sul tema delle cave, che Associazione Industriali di Novara e Associazione Piccole e Medie Industrie di Novara, Vco e Vercelli hanno sempre seguito con grande attenzione, impegnandosi attivamente a difesa della legalità, a tutela delle imprese più virtuose e affrontando con determinazione i potenziali fenomeni di infiltrazione mafiosa e i reiterati abusivismi, con i conseguenti danni causati dall’inquinamento delle aree e delle falde acquifere. Si tratta di problematiche tristemente diffuse nell’ambito di alcune attività estrattive e che rendono quanto mai attuale e prioritario il tema dei controlli sul nostro territorio.

Oltre a esprimere l’auspicio che la recente proposta di riforma della Legge regionale di settore contribuisca a contrastare l’illegalità, riteniamo che un fondamentale contributo in questa direzione possa arrivare dalla regolare applicazione dei controlli sulle attività di cava ritenute più “a rischio” sul territorio novarese. Le informazioni raccolte sulle attività estrattive, se messe a disposizione delle Forze dell’Ordine, potranno infatti agevolare gli auspicati interventi sanzionatori verso quelle gestioni condotte troppo spesso con una mentalità “predatoria”.

Per questo motivo riteniamo essenziale portare avanti un monitoraggio costante dell’evoluzione del fenomeno in termini quantitativi e qualitativi, anche esercitando fattivamente quei poteri sostitutivi che vengono forniti dai protocolli territoriali, come quello siglato in Prefettura nel gennaio 2014 (“Protocollo di legalità per il controllo e il monitoraggio delle cave della Provincia di Novara”), affinché si intraprendano le necessarie azioni sanzionatorie verso quei contesti sleali e fuorilegge che portano a un aggravamento della crisi delle nostre aziende più sane. Con la stesura del protocollo vennero, infatti, previste e annunciate costanti azioni di controllo e verifica delle attività di cava che, seppur auspicate e condivise da tutti gli attori della filiera, a oggi non hanno dato seguito a interventi risolutivi. Sono quanto mai necessari il costante svolgimento degli accertamenti antimafia, l’inasprimento delle sanzioni, la verifica dei procedimenti autorizzativi e l’attività ispettiva nei siti interessati, perché il sistema non ha ancora raggiunto i risultati attesi.

Il costante e continuo controllo della legalità e le conseguenti azioni sanzionatorie sono quindi una condizione essenziale per la tutela del nostro territorio e del suo sano e virtuoso tessuto produttivo. Se tutto quanto previsto dal Protocollo venisse applicato con più regolarità ed efficacia oggi non ci troveremmo a commentare i “soliti” articoli di denuncia di possibili infiltrazioni o conferimenti abusivi. Quello delle cave è purtroppo un comparto sempre più diffamato da poche e puntuali irregolarità, che tolgono competitività alla maggioranza delle imprese sane e regolari. L’intera provincia di Novara è caratterizzata dalla presenza di numerose realtà, attive e dismesse, rendendo particolarmente sentita l’esigenza di una sorveglianza efficace. In quest’ottica la cooperazione tra gli Enti è fondamentale per raggiungere l’obiettivo di una maggiore legalità e tutela del settore e dell’ambiente. Troppo spesso, infatti, i siti vengono utilizzati abusivamente come centro di conferimento di rifiuti anziché come vere e proprie aree di attività estrattiva. Queste situazioni portano inevitabilmente a dipingere l’intera filiera come una realtà “insana” e corrotta, mentre nel settore operano numerose aziende “sane” e virtuose, che rispettano tutti i parametri di salvaguardia del territorio, in piena garanzia dei diritti ambientali e degli obblighi di legge.

Vogliamo, quindi, ribadire la nostra piena disponibilità alla completa e fattiva applicazione del “Protocollo” stipulato ormai quasi due anni fa e di tutti gli strumenti che con esso sono messi a disposizione, affinché il nostro territorio non debba mai più essere considerato “a rischio” di infiltrazioni mafiose, abusivismo, corruzione o inquinamento ambientale.

Le nostre Associazioni sono già dotate degli strumenti operativi per poter intervenire, creando importanti sinergie tra gli organi di controllo e gli enti amministrativi. Gli strumenti per difendere il territorio e tutelare le imprese virtuose ci sono; ora è necessario farlo! Questo stato di costante emergenza deve essere affrontato con estrema decisione, facendo fronte quanto prima al continuo protrarsi di attività irregolari che destano crescente preoccupazione fra le imprese “sane” del settore.