Novara - Sulla possibilità che il CMP di Novara venga chiuso, queste le dichiarazioni di Diego Rossi del sindacato SLC-CGIL provinciale. "Il Centro di meccanizzazione postale (CMP) di Novara è stato inaugurato nel gennaio 2009. Occupa oggi circa 190 dipendenti. Negli ultimi mesi po’ per volta l’azienda ha provveduto a spostare alcune lavorazioni al CMP di Torino, ivi comprese le lavorazioni legate al nuovo macchinario acquistato nel 2010. Il piano di riorganizzazione aziendale presentato a Roma e non condiviso dalle organizzazioni sindacali, prevede il sostanziale smantellamento del CMP NOVARA con un esubero dichiarato di 99 unità. Al di là delle ipotesi di riallocazione del personale cd “eccedente” che pure desta preoccupazione, è inaccettabile che un centro riconosciuto come centro di alta qualità per la lavorazione di posta non massiva e per quella di posta registrata (raccomandate - assicurate ecc.), inaugurato da poco più di tre anni con esborso di denaro di fatto pubblico (Poste Italiane è a totale capitale pubblico), sia oggetto di un così pesante ridimensionamento. E’ importante sottolineare che ai 99 esuberi del CMP se ne sommano 29 rivenienti dalla riorganizzazione del recapito, anch’essa unilaterale e non concordata su cui si sono espressi sia l’ANCI che l’ANPCI. Noi proponiamo uno stop all’applicazione del progetto (oggetto di una vertenza sindacale territoriale) ed una discussione con l’azienda che non penalizzi né lo stabilimento novarese né il recapito della provincia, già duramente toccato dalle riorganizzazioni del 2006 e del 2010. In subordine riteniamo necessario un confronto atto a non penalizzare le persone che da Novara dovessero essere ricollocate facendo ricorso alla mobilità territoriale".