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Coldiretti: In aumento i comuni con presenza di Popilia japonica

Se ne aggiungono dieci del Vco, la provincia di Novara già tutta infestata

Novara -  Dieci Comuni in più nella provincia del Vco e nessuno in quella di Novara, ma solamente perché già tutti presenti nelle precedenti liste. Questo l’aggiornamento redatto dalla Regione Piemonte in relazione alle aree delimitate per la presenza di Popilia japonica sul territorio piemontese. La diffusione dell’insetto, inserito tra gli organismi nocivi da quarantena prioritari per l’Unione, continua ad estendersi creando numerose problematiche alle piante e alle colture. La Popilia, infatti, si alimenta di piante spontanee, ornamentali, colture di pieno campo, da frutto e forestali. Per evitare il proliferarsi dell’insetto la Regione Piemonte, oltre che eseguire i controlli sui vegetali e i prodotti vegetali, la sorveglianza del territorio al fine di impedire l’introduzione e la diffusione degli organismi nocivi da quarantena,  applicare le misure fitosanitarie previste dalla normativa comunitaria e nazionale e istituire, dal mese di giugno 2020, 2400 punti con presenza di trappole a rete per l’abbattimento diretto degli adulti di Popillia japonica nelle aree infestate, ha deciso di delimitare il territorio in cui è stato rinvenuto il coleottero in una zona infestata e di istituire una zona cuscinetto, rappresentata dal territorio ricadente in un raggio di almeno 15 km oltre i confini della zona infestata.

Questo ha portato all’individuazione di nuovi comuni in cui è stata riscontrata la presenza di Popilia japonica. Dieci si trovano nella provincia del Vco: Anzola d'Ossola, Loreglia, Massiola, Pieve Vergonte, Premosello-Chiovenda, Quarna Sopra, Quarna Sotto, Valstrona, Vignone, Vigogna. Nessuno, invece, nella provincia di Novara poiché tutti gli 87 comuni appartengono alla zona infestata.

“Il problema legato alla Popilia continua ad estendersi e ormai la totalità del nostro territorio è da considerarsi infestata – commentano il Presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e il Direttore Francesca Toscani – Questo insetto si nutre di numerose specie di piante, tra cui alberi da frutto, vite, piccoli frutti, soia, mais e piante ortive, causa erosione a foglie, fiori e frutti in maturazione. Si stanno attuando specifiche misure fitosanitarie di prevenzione e di lotta per evitare la continua diffusione, ma serve un impegno ancora più serrato per evitare che parte del raccolto dei nostri produttori possa di fatto svanire a causa della Popilia”.