Novara - Non può essere la risicoltura a pagare i tagli delle risorse finanziarie nella prossima Pac. E’ l’allarme di Coldiretti Piemonte rispetto alla situazione che si sta delineando per i prossimi anni rispetto al comparto risicolo che sarà tra i più penalizzati dalla riforma della Pac. “La risicoltura in Piemonte riveste un’importanza fondamentale per il tessuto economico del territorio – sottolinea Paolo Dellarole presidente di Coldiretti Vercelli-Biella con delega al settore risicolo – per cui i tagli che si prevedono metteranno a rischio il futuro del comparto. La nostra regione è la prima produttrice di riso in Italia con con 8 milioni di quintali, circa 1900 per un totale di 117 mila ettari. La risicoltura rischia di non vedere riconosciuta dall'Unione Europea la sua unicità di coltura sommersa poiché, con la nuova PAC, sarebbe di fatto negata l'importanza del ruolo che i risicoltori ricoprono per l'assetto idrogeologico e ambientale di tutta la pianura padana”.
“Bisogna tutelare la nostra risicoltura e questo deve essere un obiettivo primario per l’Europa – evidenziano il Presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e il Direttore di Francesca Toscani – visto che abbiamo un prodotto che si distingue per sicurezza nella produzione e qualità, rispetto a quello importato dall’Asia a basso costo, frutto di soprusi, senza sottostare alle clausole di salvaguardia. Continueremo, quindi, in questi giorni in cui si stanno definendo la azioni della futura Pac, a batterci affinché la risicoltura abbia le risorse necessarie anche nelle misure del futuro Programma di sviluppo rurale nazionale, a compensazione dei tagli previsti dalla Pac. In pericolo – concludono – non è solo l’economia e l’occupazione, ma anche la tutela dell’ambiente e della biodiversità”.