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Coldiretti si dimette dal comitato di gestione dell’Atc 1-2 di Novara

Novara - L’Atc, Ambito Territoriale Caccia, del territorio della provincia di Novara (Ticino e Sesia), perde la componente agricola che fa riferimento a Coldiretti. Si sono dimessi infatti i rappresentanti degli agricoltori nel Comitato di Gestione, in polemica con la gestione dell’istituto venatorio, in particolare per quanto riguarda il contenimento degli animali selvatici. Gli Ambiti Territoriali di Caccia sono delle suddivisioni dei territori provinciali in ciascuno dei quali un Comitato di Gestione, composto da rappresentanti di associazioni venatorie, agricole, ambientaliste e enti locali, attua la gestione faunistica e organizza il prelievo venatorio nel cosiddetto territorio libero di caccia, cioè tutto il territorio ad esclusione delle aree a divieto di caccia e degli istituti faunistico-venatori.

Nell’ultimo anno sono state diverse le occasioni di attrito per gli agricoltori all’interno dell’Atc, in particolare nei confronti della presidenza, per una gestione che definiscono completamente disattenta riguardo alle necessità del mondo agricolo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’ultima “lotta” per la gestione dei piani di contenimento degli animali selvatici, piani che di fatto in provincia di Novara non sono mai partiti, con una moltiplicazione degli animali liberi che danneggiano notevolmente i raccolti e si avvicinano ai centri abitati creando un pericolo per gli abitanti e un disequilibrio dell’ecosistema.

“È più di un anno che ci battiamo all’interno dell’Atc perché si collabori per portare avanti le attività di contenimento degli animali selvatici, anche con l’utilizzo dei proprietari conduttori dei fondi, che permettono di intervenire in maniera più rapida anche quando non possono intervenire i cacciatori. Atc ha invece in questi mesi fatto di tutto per rallentare un processo burocratico già lungo, bloccando e rallentando un’attività, quella di controllo, che in tutte le altre province limitrofe viene portata avanti come normale amministrazione”, spiega Sara Baudo, Presidente di Coldiretti Novara – Vco.

“Io rappresento quelle realtà imprenditoriali che hanno necessità di generare un reddito con il proprio lavoro di sacrifici e che non hanno interesse a subire, sempre più ed in misura indiscriminata, i danni provocati dalla presenza sul territorio degli animali selvatici”, si legge sulle dimissioni di uno dei rappresentati degli agricoltori, dove si spiega che anche eventuali indennizzi non coprono mai completamente il danno e sono soggetti anche all’applicazione di un “de minimis”, un tetto massimo oltre il quale non si riceve più indennizzo. “Il Presidente dell’Atc Filippo Caccia ha fortemente osteggiato ogni tipo di soluzione al problema che se ben gestito avrebbe potuto portare ad una reciproca convivenza”, spiegano gli agricoltori. “Né i tavoli con la Prefettura e la Provincia, né le pressioni delle pubbliche Amministrazioni che avevano firmato documenti di allarme sulla presenza dei selvatici, hanno fatto comprendere la gravità della situazione. La posizione assunta, nonostante le raccomandazioni del Prefetto in termini di sicurezza dei cittadini, della salute pubblica, nonché dei nostri allevamenti che se mai fossero colpiti da gravi epizoozie per la presenza di selvatici sempre più massiccia andrebbero incontro a conseguenze drammatiche, non può più essere tollerata. Ci auguriamo a questo punto che voglia intervenire la Regione e che possa fare in modo di ristabilire il corretto funzionamento dell’Atc, sensibilizzando tutte le rappresentanze, enti locali compresi, invitandoli a fare profonde riflessioni nell’interesse non solo delle attività agricole produttive ma dell’intera collettività”, conclude la presidente di Coldiretti Novara - Vco Baudo.