Novara - Ottimizzare le fonti di finanziamento e ascoltare quali sono i bisogni delle aziende del territorio. E’ quanto ha chiesto Coldiretti alla Regione Piemonte tra le attività primarie da mettere in campo per far fronte al difficile momento che continua a vivere la vitivinicoltura, che anche nelle nostre province ha registrato perdite significative, con il blocco delle esportazioni e la chiusura prolungata di bar e ristoranti.
“E’ urgente che la Regione si faccia portavoce a livello nazionale con il Mipaaf affinché vengano tenute presenti le peculiarità del nostro territorio e i produttori piemontesi possano beneficiare della vendemmia verde selettiva – spiega Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara - Vco – visto che già restiamo fuori dalla vendemmia verde e dalla distillazione di crisi. Nella nostra regione si producono solo vini di alta qualità che rientrano tra le Docg o le Doc: non è corretto, quindi, generalizzare gli interventi a discapito delle imprese vitivinicole che, nonostante le difficoltà del periodo, non hanno smesso di lavorare e di produrre le eccellenze che ci consentono di essere conosciuti anche oltre i confini nazionali. Le risorse assegnate al Piemonte, in capo al Programma Nazionale di Sostegno, possono essere un ottimo portafoglio solo se verranno rimodulate, tenendo conto di questa evenienza particolare. E’ necessario però anche sostenere, con massicci investimenti pubblici e privati, la ripresa delle esportazioni con un piano straordinario di comunicazione sul vino, soprattutto verso l’estero, dato che il settore rappresenta da sempre un elemento di traino per l’intero Made in Italy. Ricordiamo che, per il Piemonte, in gioco c’è la sopravvivenza di 14 mila imprese con oltre 43 mila ettari di superficie vitata e una produzione di 2,5 milioni di ettolitri”.