Novara - Purtroppo, a volte ritornano. O meglio ci riprovano. Di fronte alle voci di un inserimento nel decreto legge Concorrenza, da parte del Consiglio dei Ministri, di norme che – semplifichiamo – obbligano l’automobilista, in caso di sinistro, a rivolgersi per la riparazione esclusivamente a carrozzerie convenzionate con le assicurazioni, il cosiddetto risarcimento in forma specifica, i Carrozzieri di Confartigianato non ci stanno e denunciano il tentativo di riproporre un meccanismo ad esclusivo vantaggio delle compagnie di assicurazione e a danno dei carrozzieri e, soprattutto, dei cittadini, che si vedono privati del diritto di poter rivolgersi al proprio carrozziere di fiducia per le necessarie riparazioni del mezzo.
“La concorrenza e il mercato si tutelano consentendo alle imprese di lavorare e ai cittadini di scegliere liberamente” spiega Mauro Barbi (nella foto), delegato del Settore Autoriparazione di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale “Non imponendo scelte mascherate da convenienza per i clienti: ricordiamo come, sebbene le compagnie di assicurazione accusino i nostri imprenditori di comportamenti illeciti volti a simulare sinistri e danni inesistenti, si confermano tra le più care d'Europa, a totale svantaggio degli assicurati. Negli ultimi 10 anni, tra marzo 2004 e marzo 2014, in Italia, i prezzi delle assicurazioni sui mezzi di trasporto sono aumentati del 27,9%, più del doppio rispetto al 13,6% di aumento medio registrato in Europa.Per i tedeschi i rincari si sono fermati all’8% e addirittura i francesi hanno speso soltanto il 6,6% in più.
“Confartigianato, conclude Mauro Barbi, insieme alle altre Associazioni dei carrozzieri, ha promosso la presentazione di una articolata proposta di legge, incentrata sulla difesa del diritto degli automobilisti di scegliere autonomamente e, al contempo, sulla tutela delle imprese di carrozzeria che devono poter operare in un mercato autenticamente concorrenziale e non sbilanciato a favore degli interessi delle compagnie di assicurazioni. Ora questo provvedimento che si ipotizza possa passare al Consiglio dei Ministri contiene punti fortemente a svantaggio della categoria, e conseguentemente, a danno della libertà di scelta del consumatore. E’ nostra abitudine come Confartigianato instaurare un dialogo costruttivo con tutti i con i soggetti coinvolti, ma siamo altrettanto determinati a intraprendere ogni iniziativa si renda necessaria per scongiurare l'approvazione del decreto».