Novara - “Il sillogismo grande banca-grande credito non sembra aver funzionato. Gli imprenditori non registrano miglioramenti nell’accesso al credito con gli istituti di grandi dimensioni. Al contrario, il localismo bancario ha contribuito allo sviluppo del sistema produttivo italiano rappresentato per il 95% da piccole imprese. È il modello di sviluppo fatto di intreccio dell'economia con il territorio, idoneo a reggere la sfida dell'economia globale. Per questo siamo contrari alle ipotesi di riforma delle banche popolari all’attenzione del Governo”. E’ la posizione espressa da Confartigianato Imprese Piemonte Orientale, attraverso il presidente Michele Giovanardi (nella foto), e il direttore Amleto Impaloni, secondo i quali “il modello dell’economia globalizzata va coniugato con i sistemi di economie locali che hanno fatto la storia e il successo del made in Italy. Proprio le banche popolari e le Banche di Credito Cooperativo sono state e devono continuare ad essere protagoniste di questo successo perché, anche grazie alla loro struttura societaria, sono attente e rispettose delle esigenze delle piccole imprese radicate nel territorio”.
“La realtà della Banca Popolare di Novara divisione del Banco Popolare, la sua presenza sul territorio, la vicinanza sempre confermata al mondo produttivo, dell’artigianato, delle piccole imprese ribadisce la bontà di un modello e conferma la sua funzione di preciso sostegno allo sviluppo locale” aggiungono Impaloni e Giovanardi.
“Ci auguriamo – concludono il presidente Giovanardi e il direttore Impaloni - che le banche popolari e le Banche di Credito Cooperativo non siano messe nelle condizioni di perdere lo stretto rapporto con il territorio e con il tessuto economico del Paese, caratteristica che è stata il motore della crescita di questa tipologia di istituti di credito e delle Pmi italiane”.