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Consulenti del Lavoro e Avvocati novaresi insieme per tutelare imprese e lavoratori

Sinergia sempre più stretta fra i due ordini professionali che il 21 luglio si sono trovati al centro congressi Novarello per approfondire il tema del divieto di licenziamento causa Covid e il suo graduale superamento

Novara - Il tema del blocco dei licenziamenti causa Covid, divieto introdotto a marzo del 2020 per la pandemia e ad oggi solo parzialmente superato, ha dato il via ad una stretta collaborazione fra i Consulenti del Lavoro e gli Avvocati novaresi. I due ordini professionali provinciali in questo arco di tempo si sono infatti confrontati in più occasioni per cercare di fare chiarezza fra le disposizioni che si sono succedute per tutelare sia i datori di lavoro che i lavoratori, nell’ottica comune di sostenere il lavoro e l’occupazione nel territorio. Per fare il punto della situazione e cominciare a pensare anche a cosa succederà dopo la fine del divieto che cadrà il 31 ottobre 2021, l’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Novara ha organizzato un convegno dal titolo ‘Il divieto di licenziamento nell’emergenza Covid ed il suo graduale superamento” che si è tenuto mercoledì 21 luglio 2021 al Centro Congressi Novarello. L’incontro ha avuto come relatori il dottor Bartolomeo La Porta, presidente del Consiglio Provinciale dei Consulenti del Lavoro di Novara, l’avvocato Luigi Rodini, vice presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Novara, e l’avvocato Valentina Cardani, del Foro di Novara.

Nel suo intervento il presidente La Porta ha spiegato nel dettaglio tutte le norme che hanno regolato il divieto di licenziamento per giustificato motivo oggettivo nel periodo della pandemia, introdotte con vari decreti. “Noi Consulenti del Lavoro – ha detto La Porta – dall’inizio dell’emergenza ci siamo trovati davanti una serie di norme quasi sempre confuse, che in alcuni casi dimostravano anche poca conoscenza in materia di rapporti di lavoro e di leggi che li disciplinano, aggiungendo complicazioni ad una situazione già difficile. Da marzo 2020 a oggi il tema del divieto di licenziamento causa Covid è stato normato da ben otto leggi diverse. Dal blocco generalizzato introdotto dal Decreto Cura Italia a marzo 2020, alle prime modifiche inserite già subito nella fase di conversione in legge; dal successivo Decreto Rilancio, che ha spostato in avanti il blocco di tre mesi, al Decreto Agosto, che in realtà non è mai nemmeno entrato in vigore perché superato dal Decreto Ristori di poche settimane dopo. Poi è intervenuta la Legge di Bilancio e infine il Decreto Sostegni, quello attualmente operativo che riordina e mette alcuni paletti alla complessa situazione. Il recente Decreto Sostegni bis e il Decreto Lavoro definiscono ulteriori confini. In diversi casi il confronto fra consulenti e avvocati è stato determinante per interpretare correttamente quanto scritto e tutelare gli interessi dei datori di lavoro e dei loro lavoratori”.

Proprio l’avvocato Rodini ha sottolineato “l’importanza sempre più crescente del binomio Consulenti del Lavoro e Avvocati, ormai inscindibile soprattutto in questo contesto. La poca chiarezza del legislatore in diversi casi ha creato confusione, per questo si sono rese necessarie più conoscenze e competenze specifiche per trovare risposte e soluzioni sia per le imprese che per i lavoratori. Questo delicato tema ha posto le basi per l’avvio di una collaborazione da coltivare”.

L’avvocato Cardani è infine entrata nel merito della questione dal punto di vista giuslavoristico e legale, portando esempi di importanti sentenze recenti che hanno messo dei punti fermi ad alcune situazioni controverse. “Noi avvocati - ha detto - oggi ci troviamo ad analizzare situazioni che si sono verificate sei mesi fa e continueremo a farlo anche dopo la fine del blocco. Il fronte dei licenziamenti per giustificato motivo oggettivo e per giusta causa lasciano comunque aperte molte questioni, altrettanto delicate, che necessitano un attento approfondimento in vista proprio della fine del divieto causa Covid e della ripresa dell’economia”.