Novara - Il tessuto produttivo tiene, ma non cresce, almeno da un punto di vista numerico: questo il quadro complessivo che emerge dai dati relativi all’andamento demografico delle imprese novaresi nei primi nove mesi del 2013. Tra gennaio e settembre lo stock delle imprese registrate è aumentato di 34 unità, variazione che, in termini percentuali, si traduce in un incremento del +0,1%, a fronte del +0,5% registrato nello stesso periodo dello scorso anno.
«I dati rispecchiano le profonde difficoltà che sta attraversando il nostro sistema economico – commenta Paolo Rovellotti, presidente della Camera di Commercio – Non a caso il risultato di questa rilevazione appare il più basso registrato nei primi 9 mesi dell’anno dal 2003 ad oggi. Se la crescita di alcuni comparti, così come quella delle società di capitali, rappresenta un segnale di conforto, non mancano campanelli d’allarme preoccupanti, primo fra tutti l’acuirsi delle sofferenze dell’artigianato: tra gennaio e settembre le ditte artigiane hanno chiuso al ritmo di tre al giorno, senza essere bilanciate da un’apertura altrettanto vivace di attività. Il lavoro è figlio dell’impresa – aggiunge Rovellotti – ma può nascere solo se l’impresa non è fiaccata da burocrazia, fisco e ostacoli legislativi».
Quadro Generale - Tra gennaio e settembre 2013 si sono iscritte al registro delle imprese 1.790 aziende, mentre sono 1.751 quelle che hanno cessato la propria attività, portando lo stock complessivo a 31.721 unità, di cui il 32,3% risulta costituito da ditte artigiane. L’artigianato, in particolare, continua ad essere interessato da un calo demografico: nei primi nove mesi dell’anno le chiusure di attività hanno infatti superato le aperture, con un conseguente saldo negativo di 287 imprese che fa scendere la consistenza della componente artigiana a 10.258 unità.
Dinamiche Settoriali - Sotto il profilo settoriale l’andamento demografico appare eterogeneo, con risultati positivi per i servizi e in perdita per tutte le altre attività economiche. I comparti che nel periodo gennaio-settembre evidenziano gli incrementi maggiori sono il commercio (+100 unità), i servizi alle imprese (+64 unità), l’alloggio e ristorazione (+51), le attività finanziarie e assicurative (+48). Si registra, invece, una riduzione significativa della base imprenditoriale delle costruzioni (-185 unità) ed una, più contenuta, delle attività manifatturiere (-52), con particolare riferimento al comparto della meccanica ed elettronica; in lieve calo risulta anche l’agricoltura (-15).
Per quanto riguarda la composizione settoriale, alla data del 30 settembre 2013 il sistema produttivo locale risulta costituito da 31.721 imprese, di cui 28.650 attive ed operanti per il 7,1% nell’agricoltura, per il 30,6% nell’industria (di cui 18% nelle costruzioni e 12,6% nell’industria in senso stretto) e per il 58,7% nel terziario (di cui 24,1% nel commercio e 34,6% negli altri servizi).
Forma Giuridica - Dall’analisi della forma giuridica emerge come le società di capitale, equivalenti al 19,8% delle imprese registrate nel Novarese, evidenzino tra gennaio e settembre un tasso di crescita del +1,8%, superiore dunque alla media provinciale, con un saldo, in termini assoluti, pari a +111 unità. Arretrano, invece, le ditte individuali, che nel periodo in esame aprono 1.308 sedi, pari al 73,1% delle iscrizioni complessive, ma concentrano, nel contempo, oltre l’80% delle cessazioni (1.408 in termini assoluti), con un’incidenza sul totale delle imprese novaresi registrate pari al 56,6%. Tra gennaio e settembre si rilevano, infine, 159 iscrizioni (11,8% del totale) e 167 cessazioni (12%) relativamente alle società di persone, con una consistenza alla fine dei nove mesi di 6.645 unità produttive, corrispondente al 20,9% del sistema imprenditoriale novarese.