Novara - Apertura d’anno all’insegna della crescita per il sistema imprenditoriale novarese, che nei primi sei mesi del 2011 registra un saldo demografico positivo, pari a +159 unità. In termini percentuali, tra gennaio e giugno lo stock delle imprese registrate è aumentato complessivamente del +0,5%, a fronte del +0,6% evidenziato nello stesso periodo dello scorso anno. «L’anagrafe delle imprese provinciali vede proseguire il trend positivo che si era delineato lo scorso anno – commenta Paolo Rovellotti, presidente della Camera di Commercio di Novara – A livello settoriale le performance più favorevoli si riscontrano nel terziario, mentre per quanto riguarda la forma giuridica sono le società di capitali a offrire il contributo più significativo all’incremento generale. Non mancano, tuttavia, alcuni elementi di criticità, come dimostra il lieve rallentamento del dinamismo demografico registrato in confronto al primo semestre 2010».
Quadro Generale
Tra gennaio e giugno 2011 si sono iscritte al registro delle imprese 1.374 aziende, mentre sono 1.221 quelle che hanno cessato la propria attività, portando lo stock complessivo a 32.310 unità, di cui il 33,5% risulta costituito da ditte artigiane.
Imprese Artigiane
Il bilancio demografico dell’universo artigiano si pone in controtendenza rispetto alla dinamica provinciale: il primo semestre si chiude infatti in perdita, con un saldo negativo di 78 imprese che fa scendere la consistenza della componente artigiana a 10.817 unità. «L’artigianato novarese continua a risentire di un clima di difficoltà – dichiara Adriano Sonzini, presidente della Commissione Provinciale per l’Artigianato – che si traduce in un aumento delle cessazioni superiore a quello evidenziato per le iscrizioni rispetto allo stesso periodo del 2010, a conferma della necessità di un sostegno concreto per coloro che avviano un’attività imprenditoriale».
Dinamiche Settoriali
Sotto il profilo settoriale, sono tre i comparti che registrano un saldo attivo dello stock di imprese registrate: si tratta, in particolare, dei servizi alle imprese, che guadagnano 39 unità, seguiti dall’alloggio e ristorazione e dai servizi alle persone, accresciutesi complessivamente di 27 unità. I rimanenti settori evidenziano, invece, una flessione, a cominciare dalle costruzioni, che perdono ben 70 imprese; più contenuti, pur mantenendosi negativi, appaiono i saldi rilevati per il commercio (-22 unità), le manifatture (-19 unità) e l’agricoltura (-14 unità). Per quanto riguarda la composizione settoriale, alla data del 30 giugno 2011 il sistema produttivo locale risulta costituito da 32.310 imprese, di cui 29.240 attive ed operanti per il 7,9% nell’agricoltura, per il 32,4% nell’industria (di cui 20% nelle costruzioni e 12,4% nell’industria in senso stretto) e per il 59,2% nel terziario (di cui 24,8% nel commercio e 34,5% negli altri servizi).
Forma Giuridica
Dall’analisi della forma giuridica emerge come le società di capitale, che rappresentano il 19% delle imprese registrate nel Novarese, evidenzino tra gennaio e giugno un ritmo di crescita del +1,9% (a fronte di una media provinciale del +0,5%), variazione che in termini assoluti si traduce in un saldo di 115 unità, equivalente a ben il 72,3% del saldo complessivo del semestre. Appare, invece, improntata alla stabilità la dinamica delle ditte individuali (+0,1%), che nei primi sei mesi dell’anno aprono 973 sedi, pari a quasi il 71% delle iscrizioni complessive, ma concentrano, nel contempo, il 78,4% delle cessazioni (957 in termini assoluti), con un’incidenza sul totale delle imprese novaresi registrate pari al 56,8%. Nel primo semestre 2011, infine, si rilevano 173 iscrizioni (12,6% del totale) e 157 cessazioni (12,9%) relativamente alle società di persone, con una consistenza a fine giugno di 7.074 unità produttive, corrispondente al 21,9% del tessuto imprenditoriale novarese.