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DISOCCUPAZIONE GIOVANILE: NUMERI E PROGETTI A NOVARA

L’analisi al convegno “Oltre Garanzia Giovani” in università

Novara - Diplomato, con un’età compresa tra i 18 e i 24 anni, maschio. E’ l’identikit tipo dell’iscritto novarese al portale regionale di Garanzia Giovani. Il dato arriva dall’elaborazione del gruppo lavoro del progetto CivicNeet, in collaborazione con Regione Piemonte e su database dell’Agenzia Piemonte Lavoro aggiornato al 3 novembre 2017, presentata in occasione del convegno “Oltre Garanzia Giovani: nuove forme d’integrazione tra misure di attivazione del mercato del lavoro e inclusione sociale” di venerdì 24 novembre. Agli inizi del mese risultavano essere 4770 i giovani coinvolti in politiche attive attraverso il programma Garanzia Giovani in Provincia di Novara. Tra le misure accettate 1226 sono stati dei tirocini.

Di questi dati (il report completo è disponibile sul sito www.civicneet.itsezione Documenti previa registrazione) si è discusso al convegno “Oltre Garanzia Giovani: nuove forme d’integrazione tra misure di attivazione del mercato del lavoro e inclusione sociale”. Un’occasione per fare la fotografia del fenomeno della disoccupazione giovanile, che in Italia riguarda ben 2 milioni 200 mila persone e che resta su percentuali molto alte in tante Regioni (in Piemonte supera il 25%). In maniera specifica la provincia di Novara si rivela estremamente dinamica, come rilevato da Felice Alessio Sarcinelli, direttore settore Politiche del Lavoro della Regione Piemonte: “Novara soffre ancora di più del resto della Regione nei momenti difficili, ma recupera più velocemente degli altri territori”.

 “Ridotta domanda di lavori qualificati, differenza di genere, divario territoriale, forme di lavoro atipiche sono e sono stati gli elementi di debolezza del mercato del lavoro italiano” ha spiegato  Roberto Rizza, professore di Sociologia dei Processi Economici e del Lavoro dell’Università di Bologna. “Così i giovani italiani trovano lavoro stabile dopo più di 4 anni dalla fine del percorso di studi, una media altissima rispetto al resto d’Europa” ha ricordato Francesco Pastore, professore di Politica Economica dell' università della Campania.

Il convegno è stato una della attività promosse dal progetto CivicNeet, nato per sperimentare sul territorio novarese un percorso integrato di inserimento al lavoro e nel tessuto sociale dei Neet, con l’obiettivo di creare un ponte fra il mondo del lavoro e chi ancora non ne fa parte. In parallelo allo stage in azienda, il progetto proponeva ai candidati un impegno civico con un’associazione o con una comunità locale. “Un’esperienza – ha spiegato Eliana Baici, direttore del Dipartimento di Studi per l’Economia e per l’Impresa– che rafforza la rete di legami in ambito sociale, una qualità fondamentale per l’inserimento nel mondo del lavoro al di là delle competenze specifiche”. Come testimoniato da Michele Rostan, direttore Cirsis Università di Pavia “le politiche di sostegno al lavoro funzionano meglio se accompagnate da altre misure oltre il semplice stage”. A questo proposito Augusto Ferrari, assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte ha ricordato che dal 2018 è in partenza il servizio civile universale ed è “necessario rivedere il sistema complessivo del welfare che ora si occupa poco delle fasce giovanili”

Il progetto, finanziato da Fondazione Cariplo e riconosciuto dalla Regione Piemonte, è stato sostenuto da partner territoriali come l’Associazione degli Industriali, la Camera di Commercio, il Dipartimento di Economia dell’Università del Piemonte Orientale e il Comune di Novara e ha visto l’impegno di 16 giovani tirocinanti (11 che hanno già terminato l’esperienza e 5 attualmente impegnati nel percorso). Gli 11 partecipanti che hanno già terminato il percorso si sono detti soddisfatti del loro impegno sociale e sono stati premiati da ottimi risultati anche dal punto di vista lavorativo, visto che ben 7 di loro sono stati confermati con un’assunzione, un’assunzione a tempo determinato o un’assunzione come apprendista. E restano i legami con le realtà dove si è concretizzato il progetto di comunità come hanno testimoniato il sindaco di Briga Novarese Chiara Barbieri e il preside dell’Iti Omar Franco Ticozzi.