Novara - La Regione Piemonte incontra gli agricoltori e da Novara parte l’idea per realizzare un progetto pilota per contribuire a dotare le aziende zootecniche di impianti che permettano a partire dai liquami, in primo luogo la produzione di biogas per autoproduzione di energia elettrica e termica, ed in secondo luogo biometano da utilizzare come combustile per i mezzi agricoli. Il tutto nella piena attuazione del concetto di economia circolare e nella direzione del miglioramento della qualità dell’aria: liquami visti non più come un problema per le emissioni in atmosfera ma come risorsa che, gestita in modo corretto, può portare ad un miglioramento in termini non solo di impatto ambientale ma anche economico. Primo passo del percorso, la costituzione di un gruppo di lavoro che veda riuniti intorno allo stesso tavolo funzionari e tecnici degli assessorati all’Ambiente e all’Agricoltura, centri di ricerca e università ed esponenti dello specifico settore imprenditoriale. L’incontro nella sede di Confagricoltura Novara e Vco, alla presenza degli assessori regionali all’Ambiente, Matteo Marnati, e all’Agricoltura, Marco Protopapa nel corso del quale sono state analizzate anche altre problematiche, al di là delle misure per la qualità dell’aria, che toccano il settore, dal piano di ricondizionamento dei pozzi al divieto di abbruciamenti.
“L’idea – conferma l’assessore Marnati – è quella di iniziare a costituire un gruppo operativo ristretto che possa analizzare tutte le possibilità per partire con un progetto pilota che veda coinvolte inizialmente le aziende del territorio novarese per poi replicarlo su ampia scala con i fondi della futura programmazione”.
E se il progetto si inserisce appieno nel contesto del concetto di economia circolare, vero pilastro della transizione ecologica, altrettanto bene si inserisce in quello della qualità dell’aria. “Il problema non è derogare o intervenire a macchia di leopardo – aggiunge Marnati (foto) - ma fare qualcosa che risolva i problemi per sempre”.
“Per trovare una soluzione strutturale a questi problemi – dichiara l’assessore Protopapa – bisognerà cogliere le opportunità della futura Politica agricola comunitaria che si sta costruendo in queste settimane di concerto con le altre Regioni e con il Ministero delle politiche agricole, senza dimenticare il Piano nazionale di ripresa e resilienza”.