Novara - Nel corso del semestre gennaio-giugno 2022 il valore delle esportazioni dell’area del Piemonte Nord Orientale, costituita dalle quattro province di Biella, Novara, Vco e Vercelli, si è attestato poco al di sopra dei 6 miliardi di euro, registrando un aumento del +21,1% rispetto al corrispondente periodo 2021. Il dato discende da dinamiche positive per tutti i territori, pur con intensità diverse e legate alle differenti specializzazioni produttive. In particolare il tessile abbigliamento, comparto più colpito dalla crisi legata alla pandemia e che rappresenta ben il 24,5% dell’export totale di quadrante, evidenzia una netta ripresa, mettendo a segno una variazione annuale del +33,8%.
La provincia di Biella, che in valori assoluti rappresenta il 16,8% delle esportazioni del quadrante nei primi sei mesi 2022, registra di conseguenza l’incremento più significativo in termini relativi, con un aumento pari al +33,1% rispetto al corrispondente periodo del 2021, tornando ai livelli del primo semestre 2019.
La provincia di Novara che esprime il 51,7% del valore delle esportazioni del territorio, esprime una crescita del +21,6%, superando in valori assoluti anche il risultato del 2019, grazie alle buone performance di chimica, tessile abbigliamento e, seppure in misura minore, della meccanica.
Il Verbano Cusio Ossola registra un aumento percentuale del +28,1% rispetto al primo semestre 2021, a fronte di un peso sull’export del quadrante pari al 7,9%, con l’industria dei metalli a trainare la crescita.
La provincia di Vercelli, che rappresenta una quota del 23,6% dell’export dell’area, evidenzia un dato in aumento più contenuto, pari al +10,9%, influenzato dalla forte contrazione registrata dal comparto della farmaceutica-chimico-medicinale.
Allargando lo sguardo al contesto nazionale e regionale, nel semestre gennaio-giugno 2022 si riscontra una crescita annuale dell’export italiano (+22,5%), dato rispetto al quale la performance complessiva delle quattro province di Biella, Novara, VCO e Vercelli si pone poco al di sotto, superando, invece, il risultato piemontese (+18%). Le vendite all’estero delle quattro province rappresentano il 21,4% del totale delle esportazioni piemontesi, percentuale che cresce in modo significativo in alcuni settori: le esportazioni del tessile abbigliamento dell’area rappresentano ben il 79,3% del totale del Piemonte, i macchinari il 24,7%, i prodotti chimici il 40,5% e gli articoli farmaceutici, seppure in forte contrazione nel primo semestre, il 53,4%.
Guardando ai principali mercati di sbocco, Germania e Francia si confermano i principali partner commerciali per tutte le realtà provinciali, con alcune importanti differenze a livello locale.
«I dati sull’andamento delle esportazioni nella prima metà dell’anno confermano il trend di crescita del nostro territorio, in linea con quanto registrato a livello nazionale» commenta Fabio Ravanelli (foto), presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte. «Gli aumenti vanno letti tenendo anche conto che inflazione e rincaro dei prezzi delle materie energetiche rappresentano dei fattori critici, con un impatto sulla bilancia commerciale. In questo contesto è necessario sostenere e incentivare l’apertura internazionale delle nostre imprese, aiutandole a intercettare le occasioni di sviluppo del proprio business sui mercati esteri. A questo proposito la Camera di Commercio ha organizzato un ciclo di seminari su dogane e commercio internazionale, un’opportunità di formazione che viene offerta gratuitamente a imprenditori ed export manager dell’Alto Piemonte grazie al progetto Transform».