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Estate “tiepida” per l’industria novarese

Produzione in calo ma riprendono export, investimenti e assunzioni
Fabio Ravanelli, presidente Ain

Novara - Prospettive positive per il metalmeccanico e il chimico; stabile l’alimentare, peggiora il tessile-abbigliamento. Dati contrastanti, ma complessivamente positivi, caratterizzano le prospettive dell'industria novarese durante l'estate. Secondo le previsioni congiunturali elaborate dall’Associazione Industriali di Novara per il terzo trimestre del 2014 (riportate integralmente sul sito “www.ain.novara.it”) il saldo tra gli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quelli che sono pessimisti sull’incremento della produzione scende a -1,3 punti rispetto ai 3,9 della precedente rilevazione. Nonostante l'inversione di tendenza, l’indicatore è migliore della media piemontese (-3,4 punti) e gli stessi saldi tra ottimisti e pessimisti sulle attese di ordini, totali ed esteri, hanno risultati positivi: rispettivamente 2,7 e 20,3 punti, a fronte dei precedenti 9,2 e 12,6.

«Il calo degli ordini totali – commenta il presidente dell’Ain, Fabio Ravanelli (nella foto) – conferma la perdurante debolezza del mercato interno, anche se il segnale incoraggiante della precedente rilevazione rimane confermato, quantomeno in termini di trend. La ripresa si presenta ancora debole e lenta, ma è fortunatamente sostenuta dalle esportazioni, che hanno raggiunto il massimo livello degli ultimi sette anni».

Il mercato del lavoro conferma i segnali di miglioramento con un saldo ottimisti/pessimisti relativo alla volontà di fare nuove assunzioni che sale da 1,3 a 8 punti, ai massimi dal 2006. La percentuale di imprese che intendono ricorrere alla Cassa integrazione guadagni cala dal 22,1% al 20%. «Si tratta di dati che ci sorprendono positivamente – osserva il direttore dell’Ain, Aureliano Curini – ma proprio per l'impatto significativo che potrebbero avere sull'andamento dell'occupazione nel territorio dovranno essere messi alla prova dei fatti, sia dalle prossime indagini sia in termini di consuntivo annuale».

Migliorano anche le previsioni di investimenti, sia “significativi” (da 28,6% a 33,3%) sia “marginali” (da 41,6% a 42,7%), mentre le segnalazioni di ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti registrano un netto miglioramento (dal 48,7% al 40,5%) e fanno segnare il dato più basso dall'estate del 2007.

A livello settoriale il metalmeccanico conferma stabilmente positivi tutti i principali indicatori, dal chimico giungono segnali di ottimismo, anche se l'alternarsi di previsioni negative e positive denota l'incertezza degli operatori, mentre il comparto del tessile-abbigliamento registra un forte calo dei saldi ottimisti/pessimisti realtivi a produzione e ordini. Molta cautela, infine, nelle previsioni del comparto alimentare, con saldi ottimisti/pessimisti a zero sia per la produzione sia per le attese di ordini, ma dove la maggior parte delle aziende dichiara di voler effettuare investimenti nel breve periodo.