Novara - Gli aiuti alla zootecnia approvati dalla conferenza Stato – Regioni sono un passo avanti ma non abbastanza per la filiera suinicola: “Il prezzo dei suini si è ridotto da marzo a giugno di oltre il 36%, e da ottobre a novembre di oltre il 17%, con una tendenza collegata alle limitazioni nella ristorazione. È a rischio la tenuta stessa dell’intero sistema di allevamento e trasformazione, tenuto conto che oltre l’80% dei suini nazionali è destinato a salumi di eccellenza DOP. E’ fondamentale che, nella prossima legge di Bilancio, siano previste forme di sostegno sul piano fiscale per i produttori di carne suina attraverso l’aumento della percentuale di compensazione Iva fino al 10%” - spiega Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara – Vco – “A preoccupare gli allevatori è anche il rischio di ingresso della Peste Suina Africana sul territorio nazionale, contro la quale è necessario tenere alta la guardia fino al blocco delle importazioni di animali vivi da zone che possano rappresentare una minaccia. Si tratta di una malattia che può essere veicolata anche dai cinghiali, di cui è fondamentale il contenimento della popolazione. Un altro elemento di crisi è rappresentato dall’invasione di carne tedesca e nord europea, dopo che la Cina ha limitato le sue importazioni dalla Germania, che ha fatto crollare i prezzi in Italia, mentre ancora troppe limitazioni pesano sulla vendita dei prodotti Made in Italy al gigante asiatico. Oggi il comparto suinicolo può contare sull’entrata in vigore dell’obbligo di indicare in etichetta l’indicazione di provenienza sui salumi, per il quale come organizzazione ci siamo battuti, continuando anche a sensibilizzare i consumatori a controllare la provenienza della carne in etichetta e privilegiare prodotti locali, ma ribadiamo che è necessario intervenire con urgenza con nuove risorse”.