Novara - Il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea ha presentato il XXVI Rapporto sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati italiani nel corso del Convegno organizzato oggi, a Trieste, in collaborazione con l’Università degli Studi di Trieste, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e il Ministero dell’Università e della Ricerca. Al convegno hanno preso parte, in rappresentanza dell’Università del Piemonte Orientale il rettore, professor Gian Carlo Avanzi, e la delegata di Ateneo per l’orientamento, il job placement e i rapporti con AlmaLaurea professoressa Chiara Morelli.
La soddisfazione di chi si laurea all’UPO
Laureate e laureati UPO confermano anche quest’anno di essere estremamente soddisfatti del loro percorso accademico al Piemonte orientale. Il 93,5% dei laureati, infatti, si dichiara soddisfatto dell’esperienza universitaria nel suo complesso e il 92,8% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente e l’85,9%, ritenendo il carico di studio adeguato alla durata del corso. Nelle risposte dei laureati vengono premiati anche gli sforzi fatti dall’Ateneo per aumentare gli spazi a disposizione di chi studia: le infrastrutture dell’Ateneo soddisfano il 90,9% dei laureati che le ha utilizzate considerando aule e laboratori adeguati alle esigenze. Ottimi dati anche per i tirocini: l’80,1% di laureate/i UPO ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi, dato che l’Ateneo considera fondamentale per misurare il rapporto con il tessuto produttivo e amministrativo del territorio anche nel 2024 si conferma nettamente superiore a quello della media nazionale, fermo al 60,7%.
L’impatto con il mondo del lavoro di laureate e laureati UPO
L’Indagine sulla Condizione occupazionale di 3.410 laureati dell’Università del Piemonte Orientale rispecchia una situazione, anche in questo caso, molto positiva. I dati analizzano le performance dei laureati di primo e di secondo livello del 2022, intervistati a un anno dal titolo, e su quelle dei laureati di secondo livello del 2018 intervistati dopo cinque anni dalla laurea. A un anno dalla laurea, il tasso di occupazione dei laureati UPO di primo livello è dell’84,8% (la media nazionale è al 74,1%), mentre quello di disoccupazione si ferma al 5,7%. La retribuzione per chi si laurea all’UPO è in media di 1.584 euro mensili netti contro una media nazionale ferma a 1.384 Euro. Tra i laureati UPO di secondo livello del 2022 intervistati a un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione è del 77,1% (nazionale 75,7%). A cinque anni dal conseguimento del titolo, invece, il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello UPO sale al 93,2% contro una media nazionale dell’88,2%. Anche le retribuzioni dei laureati magistrali UPO superano quelle nazionali (1.807 Euro contro i 1.768 a livello nazionale). In media il 76,7% degli intervistati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro svolto e il dato tocca quota 91,3% tra i chi consegue una laurea magistrale a ciclo unico all’UPO. Ma dove lavorano laureate e laureati UPO? Per AlmaLaurea il 54,2% è inserito nel settore privato, mentre il 44,0% nel pubblico; l’1,5% lavora nel non-profit. L’ambito dei servizi assorbe l’85,7%, mentre l’industria accoglie il 13,7% di occupate/i; 0,3% la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura.
«La fotografia dei nostri laureati UPO scattata da AlmaLaurea rappresenta un risultato importantissimo e lusinghiero per l’intera comunità accademica – ha detto a margine della Conferenza il rettore Gian Carlo Avanzi –. I dati certificano la soddisfazione di laureate e laureati che entrando con ottima stabilità nel mondo delle professioni e che guadagnando di più rispetto alla media. In questo periodo storico difficile i numeri rimarcano con estrema chiarezza l’insostituibile funzione di ascensore sociale e di riferimento per tutto il Piemonte orientale che l’UPO ha assunto da tempo e in cui crede fermamente. Pochi mesi fa l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario (ANVUR) ci ha gratificato valutando in maniera molto positiva la nostra organizzazione e i processi che riguardano lavoro, ricerca e didattica. Oggi AlmaLaurea completa questo quadro estremamente positivo dicendoci che i nostri sforzi si traducono in una prospettiva migliore per le nostre laureate e i nostri laureati nel mondo del lavoro, aspetto che deve inorgoglire chiunque lavori all’UPO e che vale più di mille parole.»
«In questa occasione – conclude il rettore Avanzi – credo sia fondamentale ricordare che la recente notizia del co-finanziamento da parte del Ministero per la costruzione del nuovo campus ad Alessandria, unita al completamento delle nuove residenze e Novara e ai nuovi spazi didattici e di servizio a Vercelli che hanno un orizzonte molto prossimo, sia un impulso fortissimo per migliorare ancora i servizi a beneficio di chi sceglie l’UPO per studiare, insegnare e lavorare.»
«Con la nostra presenza a Trieste – ha dichiarato la professoressa Chiara Morelli – abbiamo voluto sottolineare quanto l’Ateneo tenga in considerazione la carriera dei propri studenti anche dopo la conclusione del percorso accademico. Abbiamo costruito negli anni un rapporto decisamente fruttuoso con il mondo delle imprese private e delle pubbliche amministrazioni, che da tempo coinvolgiamo nelle nostre attività di creazione dei percorsi didattici e di orientamento al mondo delle professioni. I dati dei tirocini formativi che i nostri studenti portano a termine nel tessuto produttivo e la crescete richiesta delle aziende di prendere parte ai nostri Career Day indica che siamo in grado di adattare l’offerta formativa alle richieste del mondo professionale in maniera molto efficace e per nulla scontata.»
Il Rapporto di AlmaLaurea sul Profilo dei laureati ha analizzato le performance formative di circa 300 mila laureati del 2023 di 78 università, mentre il Rapporto sulla Condizione occupazionale ha analizzato la situazione lavorati a 1, 3 e 5 anni dal conseguimento del titolo di circa 660 mila laureate/i a livello nazionale.
Le laureate e i laureati dell’Università del Piemonte Orientale coinvolti nell’indagine 2023 sono 2.386 (1.498 di primo livello, 593 magistrali biennali e 295 a ciclo unico). L’età media alla laurea di chi si laurea all’UPO è 25,9 anni, pressoché in linea con la media nazionale di 25,7. Il 61,9% (la media italiana è del 61,5) dei laureati termina l’università in corso; il voto medio di laurea è 100,8 su 110, inferiore alla media nazionale che anche quest’anno è stabile al 104/110.