Novara - Nell’anno 2020 l’andamento demografico delle imprese di Biella, Vercelli, Novara e Verbano Cusio Ossola risulta caratterizzato da una forte contrazione sia del numero di iscrizioni che di cessazioni. All’interno del quadrante sono state 3.313 le nuove imprese che si sono iscritte durante lo scorso anno (contro le 4.306 del 2019), mentre 3.764 hanno cessato la propria attività (5.039 il totale del 2019), con un tasso negativo pari al -0,59% (al netto delle cessazioni d’ufficio) che ha portato il numero di imprese registrate a 75.195 unità.
«Il bilancio demografico delle imprese del nostro territorio ha inevitabilmente risentito nel corso del 2020 del clima di forte incertezza dettata, da un lato, dall’evoluzione della pandemia e, dall’altro, dall’attesa delle possibili agevolazioni di sostegno previste a livello istituzionale, elementi che hanno paralizzato la vitalità del tessuto produttivo» commenta Fabio Ravanelli (foto), Presidente della Camera di Commercio di Biella e Vercelli, Novara, Verbano Cusio Ossola. «In questo scenario sarà fondamentale investire al meglio le risorse messe a disposizione del Recovery Plan, a partire da infrastrutture, digitalizzazione e sostenibilità».
Tratto comune nelle quattro realtà provinciali è la sofferenza dei settori del commercio e dell’industria in senso stretto, che risultano quelli più colpiti dalla crisi legata all’emergenza sanitaria, con una contrazione, a livello di quadrante, pari rispettivamente a -1,56% e -1,53%. Segue il calo dell’agricoltura (-1%), mentre i restanti comparti mostrano una maggior tenuta, con alcune differenze a livello provinciale.
Analizzando le dinamiche della nati-mortalità per forma giuridica emerge il consolidamento, in tutti i territori, del trend di crescita delle società di capitali, con un andamento opposto, invece, per le società di persone e le ditte individuali.
Per quantificare l’entità degli effetti prodotti dalla crisi pandemica sul tessuto imprenditoriale sarà necessario attendere i dati a consuntivo della prima parte del 2021, dal momento che le comunicazioni di chiusura dell’attività pervenute al Registro delle Imprese a fine anno sono statisticamente conteggiate in quello successivo.
FOCUS NOVARA - Nel 2020 il sistema imprenditoriale della provincia di Novara registra un saldo anagrafico lievemente negativo, pari a -77 unità. Il bilancio tra le nuove iscrizioni, che ammontano a 1.453 unità, e le cessazioni, pari a 1.530 unità (al netto delle cancellazioni d'ufficio, che nel periodo in esame sono state 306) si traduce in un tasso del -0,26%, sostanzialmente allineato alla media regionale (-0,23%), mentre a livello nazionale la dinamica è di lieve crescita (+0,32%). L’industria in senso stretto e il commercio sono i settori che più hanno risentito del difficile periodo di emergenza sanitaria, con una variazione negativa, pari rispettivamente a -1,26% e -1,19%. Anche per l’agricoltura si registra una contrazione superiore al punto percentuale (-1,13%), con una sostanziale stabilità per i rimanenti comparti, mentre turismo e altri servizi mostrano una dinamica di lieve crescita. Lo stock di imprese registrate complessivamente al 31 dicembre 2020 ammonta a 29.244 unità. In riferimento alle imprese artigiane, nel corso del 2020 si rilevano 526 iscrizioni e 602 cessazioni (sempre al netto di quelle d’ufficio), portando il numero di imprese registrate a fine 2020 a 8.959 unità, contro le 9.091 del corrispondente periodo del 2019, con un tasso di variazione negativo pari al -0,8%, superiore alla media piemontese (-0,3%) e nazionale (-0,2%).