Novara - L’allarme è durato alcuni giorni, prima di un chiarimento a seguito della levata di scudi delle associazioni imprenditoriali: il canone Tv (nella fattispecie il canone cosiddetto speciale) che prima sembrava dovuto alla RAI anche per PC e i dispositivi atti a ricevere il segnale tv in possesso delle imprese, non è dovuto. Il chiarimento, sollecitato da Confartigianato, e a livello nazionale da Rete Imprese Italia, giunge dopo un incontro fra la RAI e il ministro Passera: il canone si paga solo per il possesso di un televisore, non per computer o simili normalmente non finalizzati alla ricezione del segnale tv.
“La richiesta pervenuta alle imprese ha sollevato preoccupazione, perché letta come un nuovo balzello su imprese già provate dalla crisi che stiamo attraversando” spiega Amleto Impaloni, direttore di Confartigianato Imprese Piemonte orientale..
La somma dovuta, a seconda della tipologia di impresa da un minimo di 200 euro fino a 6.000 euro l’anno, complessivamente valeva quasi mille milioni di euro, stima rete Imprese Italia.
“Un assurdo, che ha richiamato la ferma opposizione di Rete Imprese Italia, che è intervenuta con il governo per esonerare le aziende dal pagamento del canone tv, in riferimento al possesso di apparecchi che sono da strumenti di lavoro per le aziende, quali computer, telefoni cellulari e similari” spiega Impaloni.