Novara - Si chiude in positivo il bilancio anagrafico delle imprese novaresi nei primi nove mesi dell’anno: il saldo tra attività avviate e cessate in provincia tra gennaio e settembre risulta infatti attivo e pari ad una performance del +0,4%. Un incremento quindi contenuto, ma comunque più favorevole rispetto al risultato conseguito nello stesso periodo dello scorso anno (+0,1%). «Osservando i saldi tra aperture e cessazioni delle imprese emerge un lieve miglioramento rispetto alle precedenti rilevazioni – commenta Antonio Centrella (nella foto), vice presidente della Camera di Commercio di Novara – soprattutto per quanto riguarda l’artigianato e il comparto delle costruzioni che, seppur ancora in perdita, vedono attenuarsi l’entità dei cali demografici. Nel contempo si riscontra una sostanziale immobilità, con una diminuzione sia del tasso di mortalità sia di quello di natalità, che toccano i valori minimi nel corrispondente periodo degli ultimi cinque anni. La propensione a fare impresa è dunque frenata: prima ancora degli incentivi per assumere è fondamentale sostenere le imprese esistenti affinché non chiudano e puntare al loro potenziamento, creando le condizioni per compiere investimenti ed avviare nuove attività».
Quadro Generale - Sono 1.546 le aziende che si sono iscritte al registro delle imprese tra gennaio e settembre 2014, mentre 1.415 hanno terminato la propria attività. Le cessazioni salgono tuttavia a 1.777 se si includono anche le 362 effettuate d’ufficio nel periodo in esame, con una consistenza del sistema imprenditoriale che alla fine di settembre si attesta a 31.367 unità.
Per l’artigianato si registra un’attenuazione del calo demografico: nei primi nove mesi dell’anno le cessazioni hanno continuato a superare gli avvii d’impresa, con un saldo negativo pari a -45 unità, in netta diminuzione rispetto al bilancio evidenziato nello stesso periodo del 2013, pari a -287 unità. La consistenza complessiva delle ditte artigiane registrate al 30 settembre 2014 si attesta, pertanto, a 10.101 unità.
Dinamiche Settoriali - Analizzando il bilancio demografico in relazione ai diversi settori di attività economica si confermano i risultati emersi nelle precedenti rilevazioni, con una maggior capacità di tenuta del terziario e difficoltà più accentuate della media per le costruzioni, che evidenziano un saldo negativo, ma meno consistente rispetto a quelli passati.
In particolare sono 60 le imprese perse dal comparto edile (a fronte delle 185 dei primi nove mesi del 2013) e 21 quelle venute meno nell’agricoltura, mentre le manifatture riescono a contenere le perdite sotto le 10 unità.
Gli incrementi più significativi in termini assoluti sono quelli del commercio e dei servizi alle imprese, che guadagnano rispettivamente 88 e 85 unità. Positivi anche i saldi dell’alloggio e ristorazione, che guadagnano 36 unità, e dal trasporto e magazzinaggio, che evidenziano 16 unità in più, mentre i rimanenti comparti si mantengono più stazionari.
Per quanto riguarda la composizione settoriale, alla data del 30 settembre 2014 il sistema produttivo locale risulta costituito da 31.367 imprese, di cui 28.216 attive ed operanti per il 7,8% nell’agricoltura, per il 31,2% nell’industria (di cui 18,7% nelle costruzioni e 12,5% nell’industria in senso stretto) e per il 61% nel terziario (di cui 25,2% nel commercio e 35,8% negli altri servizi).
Forma Giuridica - Dall’analisi della forma giuridica emerge come le società di capitale, equivalenti al 20,3% del sistema imprenditoriale novarese, evidenzino tra gennaio e settembre un saldo positivo, pari a +95 unità.
A crescere sono anche le ditte individuali, che nel periodo in esame guadagnano 72 unità, aprendo 1.132 sedi, pari al 73,2% delle iscrizioni totali e concentrando quasi il 75% delle cessazioni (1.060 intermini assoluti), con un’incidenza sul totale delle imprese novaresi registrate pari al 56,6%.
Tra gennaio e settembre si rilevano, infine, 144 iscrizioni e 188 cessazioni di società di persone, con una consistenza di 6.471 unità produttive alla fine dei nove mesi, pari al 20,6% del tessuto produttivo provinciale.