Novara - Dopo sette trimestri consecutivi, si arresta la crescita della produzione industriale novarese, che nel periodo ottobre-dicembre 2011 registra una diminuzione del -3,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La 161a “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera”, che in provincia di Novara ha coinvolto 160 imprese novaresi, per un totale di oltre 7.200 addetti ed un fatturato superiore ai 2,1 miliardi di euro, evidenzia a livello regionale un calo produttivo del -0,4%, con risultati che oscillano tra il +2,1% di Asti e il -3,5% di Novara e del Verbano Cusio Ossola.
«I risultati dell’indagine riflettono il deterioramento del clima di fiducia tra imprese e consumatori – commenta Paolo Rovellotti, presidente della Camera di Commercio di Novara – La nostra economia sta attraversando un momento delicato e necessita di misure immediate, senza le quali il suo potenziale di ripresa rischia di essere compresso. Le priorità di oggi – aggiunge Rovellotti – sono il sostegno all’occupazione e alla capacità di investimento delle imprese, interventi ai quali abbiamo dedicato ingenti risorse all’interno del programma camerale 2012 e che sono resi ancor più urgenti dalla selettività dell’offerta creditizia».
Settori - Il calo della produzione industriale risente della flessione evidenziata dal comparto della chimica-gomma-plastica (-9,2%), così come del metalmeccanico, che complessivamente evidenzia una variazione del -2,3%, ma vede una diminuzione a due cifre in relazione all’output delle rubinetterie (-10,4%). L’alimentare si mantiene pressoché stabile (+0,6%), mentre il tessile abbigliamento cresce del +5,2%.
Nuovi Ordinativi - Il segno “meno” prevale anche sul fronte dei nuovi ordinativi: più lieve la diminuzione delle commesse estere, che arretrano del -0,7% rispetto al quarto trimestre 2010, mentre quelle interne calano del -2,8%. A scontare il maggior calo degli ordinativi, con flessioni a due cifre, è la chimica e gomma plastica: gli altri comparti vedono, invece, incrementare le proprie commesse estere, con valori che oscillano tra il +11,1% del tessile abbigliamento e il +1,5% delle rubinetterie, mentre si registra un calo generalizzato della domanda in relazione alla componente interna, con l’unica eccezione del tessile abbigliamento, fermo al +0,2%.
Fatturato - In diminuzione appare anche l’andamento del fatturato, che rispetto al periodo ottobre-dicembre 2010 si riduce complessivamente del -0,5%, con flessioni più accentuate per le rubinetterie (-8,7%) e per il comparto della chimica e gomma plastica (-3,4%). Le criticità non mancano anche in riferimento alla componente estera, in calo del -2,8% e con flessioni superiori alla media provinciale in relazione a chimica e gomma plastica (-12,6%), alimentare (-9,1%) e rubinetterie (-5%).
Prospettive a tre mesi - Le prospettive degli imprenditori per il periodo gennaio-marzo 2012 si rivelano negative in riferimento a tutti i principali indicatori congiunturali. Oltre il 54% degli intervistati dichiara di aspettarsi un calo della produzione industriale, a fronte dell’11,7% che ne prospetta un aumento, generando un saldo di opinione negativo pari a -43 punti percentuale. Le previsioni pessimistiche prevalgono anche relativamente al fatturato, atteso in flessione da oltre il 57% degli imprenditori, quota che supera di 44,8 punti percentuale quella degli ottimisti. Analoghe le aspettative espresse nei confronti dei nuovi ordinativi, il cui saldo di opinione risulta negativo in riferimento sia alla domanda interna, attesa in diminuzione dal 57,7% degli intervistati contro il 19% che ne ipotizza un aumento, sia a quella estera, seppur in misura inferiore, con un saldo ottimisti/pessimisti pari a -13,2 punti percentuale.