Novara - È uno dei primi esempi concreti di quanto stabilito dalla cosiddetta “Riforma Pesenti”, il percorso di razionalizzazione di Confindustria che porterà, in un contesto economico che rende ineludibili scelte orientate al miglioramento della capacità di rappresentanza e dell’offerta di servizi di tutto il sistema, a una serie di cambiamenti e di aggregazioni che coinvolgeranno, in un’ottica di efficientamento e di risparmio, sia il livello centrale sia le rappresentanze territoriali e di categoria: Unione Industriale Biellese (Uib) e Associazione Industriali di Novara (Ain) hanno formalmente avviato l'iter che porterà, entro il 2016, alla loro aggregazione, al fine di raggiungere un significativo incremento dei servizi offerti alle imprese associate, una contestuale riduzione dei costi, un forte potenziamento della rappresentanza del sistema produttivo territoriale e un concreto miglioramento in termini di efficienza e di razionalizzazione dell’operatività delle strutture. I vertici dei due sodalizi hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa che delinea gli indirizzi operativi del processo di unificazione e che è stato formalmente approvato dalla vicepresidente di Confindustria – con delega all’Organizzazione - Antonella Mansi e dal presidente di Confindustria Piemonte, Gianfranco Carbonato.
Si tratta soltanto dell’inizio di un percorso, che, dopo l’approvazione da parte delle rispettive Giunte, avvenuta all’unanimità nei giorni scorsi, dovrà essere sottoposto alla valutazione delle relative Assemblee, nel giugno 2014, e comporterà, in caso di riscontro positivo, una serie di passaggi attuativi, dal punto di vista giuridico e operativo, ancora da definire. Ma l’opportunità della scelta è determinata anche dal fatto che i territori di Biella e di Novara condividono già alcune caratteristiche strutturali (la forte presenza di un tessuto manifatturiero e di importanti distretti industriali e sono entrambe parte del “Club dei 15” di Confindustria) che possono consentire di esprimere, attraverso l’unificazione delle organizzazioni di rappresentanza del mondo industriale, quella crescente forza contrattuale e progettuale che, con l’unificazione di Ain e Uib, potrà caratterizzare un sodalizio di quasi mille aziende con oltre 46mila addetti complessivi.
«L'obiettivo – commenta la presidente dell'Uib, Marilena Bolli – è di ottimizzare le risorse, efficientare i costi e migliorare ancora i servizi alle imprese associate prendendo il "meglio" dalle due associazioni. Dobbiamo essere noi industriali i primi a realizzare la semplificazione delle strutture e dei procedimenti che vorremmo vedere attuata a livello di pubblica amministrazione. Sono convinta che sia un'importante sfida per il nostro futuro e sono certa che le strutture delle nostre associazioni sapranno realizzare, con il nostro commitment, questo importante cambiamento».
«È del tutto prematuro – aggiunge il presidente dell’Ain, Fabio Ravanelli (nella foto) – parlare ora dei cambiamenti operativi che, oltre a una significativa razionalizzazione della "governance" della nuova realtà, porterà con sé questa importante unificazione. Sicuramente rimarranno attive tutte le sedi territoriali, mentre i servizi offerti saranno fortemente implementati al fine di rispondere sempre meglio alle esigenze di rappresentanza e di supporto alla competitività delle imprese nostre associate».