Novara - Basta con la “politica del campanile”: si devono definire strumenti e incentivi innovativi sia per governare al meglio l’accoglienza di nuovi investimenti, sia per favorire il recupero, il riuso funzionale e la rigenerazione del consistente patrimonio immobiliare a carattere produttivo presente nei nostri territori; e lo si deve fare adottando una pianificazione sovracomunale “di area vasta”, a coordinamento regionale, che consenta la concertazione di scelte di sviluppo sostenibile. È quanto emerso dal convegno “Opportunità per l’investimento produttivo”, svoltosi il 16 giugno 2022 nella sede novarese di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv).
I lavori, aperti dal direttore di Cnvv, Carlo Mezzano, sono iniziati con l’intervento di Daniele Debernardi, responsabile del coordinamento tecnico dell'area Politiche del territorio di Cnvv, che ha illustrato il funzionamento del portale web (webgis) che consente di individuare tutte le aree a destinazione produttiva e/o commerciale-terziaria disponibili negli strumenti urbanistici dei 170 Comuni (di cui 59 presentano almeno un sito nel proprio Piano regolatore) delle province di Novara e di Vercelli. «Il portale - ha spiegato Debernardi - è accessibile a chiunque dalla home page del sito web www.cnvv.it e la pagina con le istruzioni per la sua consultazione contiene anche un link per verificare l’avanzamento della posa della fibra ottica a livello comunale. La ricerca consente di filtrare varie caratteristiche dei siti di potenziale interesse, che sono in tutto 144, per complessivi 1.156 ettari di superficie, di cui 113, per 806 ettari, in provincia di Novara e 31, per 350 ettari, in provincia di Vercelli».
Stefania Crotta, direttore Ambiente, energia e territorio della Regione Piemonte, ha illustrato il percorso per arrivare a una “Banca dati del riuso” di livello regionale che valorizzi tutti gli strumenti già realizzati a livello locale, creando una “vetrina” di tutte le opportunità localizzative piemontesi, e che ha trovato una sua prima applicazione nella mappatura delle aree industriali dismesse per la realizzazione delle “Hydrogen Valley”. «La Regione - ha ricordato Crotta - persegue l’obiettivo della limitazione del consumo del suolo per giungere a un suo uso razionale e a un consumo di suolo netto pari a zero entro il 2050, favorendo il riuso edilizio e la riqualificazione urbana di aree degradate, nonché del patrimonio abitativo inutilizzato o sottoutilizzato». L’infrastruttura regionale ha finora censito 45 siti dismessi e 28 siti candidati per la Hydrogen Valley e punta creare una banca dati unitaria e condivisa, costantemente aggiornata e con livelli di accesso differenziati in base agli interessi degli stakeholder.
Nella sua relazione Guido Vallino, urbanista e consulente di Cnvv, ha sottolineato che «quasi il 90% dei siti censiti dal webgis di Cnvv è privo di urbanizzazioni» e che «l’assenza di una programmazione a livello intercomunale ha finora portato a una notevole frammentarietà degli interventi e al prevalere di un modello insediativo molto dispersivo, con un rilevante consumo di suolo, soprattutto in provincia di Novara dove la media è molto più elevata rispetto a quella regionale». Rimarcando la necessità di idonei strumenti per il governo del territorio e lo sviluppo degli insediamenti, oltre che di una riforma organica dell'urbanistica regionale, Vallino ha citato come esempio il “Decalogo per la rigenerazione urbana” recentemente predisposto dall’Ance (l’Associazione nazionale dei costruttori edili di Confindustria) che illustra «un processo integrato di interventi urbanistico-edilizi, economici e sociali sul patrimonio esistente volto a promuovere l’innovazione funzionale e ad aumentarne l’attrattività attraverso la qualità, la sostenibilità e l’innovazione tecnologica degli insediamenti, garantendo la sostenibilità e la resilienza ambientale, il miglioramento della sicurezza sismica e statica e l’efficientamento idrico ed energetico».
L’incontro si è concluso con un dialogo tra il presidente di Cnvv, Gianni Filippa e il vicepresidente e assessore regionale all’Urbanistica, Programmazione territoriale e paesaggistica, Fabio Carosso, che ha sottolineato la necessità di una pianificazione territoriale sinergica, che consenta di realizzare le infrastrutture necessarie soltanto dove è possibile. Filippa ha posto l'accento sull'uso razionale del suolo e sulla semplificazione e velocizzazione dei tempi per l’approvazione dei Piani regolatori. «Non si deve - ha concluso - pensare a un’area industriale come a un capannone: servono strutture attrezzate che forniscano un servizio globale, con banda ultralarga, reti viarie e quanto serve per far risparmiare tempi e costi di produzione, perché la sostenibilità è un fattore fondamentale. Con la Regione e gli Enti locali dobbiamo procedere in un percorso di sempre maggiore condivisione e pianificazione degli obiettivi e dei servizi».